Il consumo di peperoncino dimezza il rischio di morire di infarto o ictus - InformaCibo

Il consumo di peperoncino dimezza il rischio di morire di infarto o ictus

Uno studio italiano condotto su 23mila persone, pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology, mostra come consumare regolarmente questa spezia comporti una riduzione del rischio di mortalità cardiaca del 40 % e di quella per cause cerebrovascolari di oltre il 60%

di Alessandra Favaro

Ultima Modifica: 17/12/2019

Gli appassionati di cibo piccante hanno un buon motivo in più per continuare a gustare piatti a base di peperoncino. Il gustoso ortaggio, ospite molto frequente sulle tavole degli italiani, già noto da tempo per le sue proprietà terapeutiche, ora sembra in grado di ridurre il rischio di mortalità del 23% rispetto alle persone che non lo consumano.

È quanto risulta da uno studio condotto dal dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’Irccs Neuromed di Pozzilli, in collaborazione con il dipartimento di Oncologia e medicina molecolare dell’Istituto superiore di sanità, dell’Università dell’Insubria di Varese e del Cardiocentro Mediterranea di Napoli, pubblicata sul Journal of the American College of Cardiology (JACC).

Dalla ricerca emerge appunto come le persone abituate a consumare peperoncino regolarmente abbiano un rischio di mortalità per ogni causa ridotto del 23% rispetto a chi non lo gradisce.

Lo studio Moli-Sani

Lo studio ha preso in esame 22.811 cittadini del Molise partecipanti allo studio Moli-sani. Seguendo il loro stato di salute per un periodo medio di circa 8 anni, e confrontandolo con le loro abitudini alimentari, i ricercatori Neuromed hanno potuto dimostrare come nelle persone che consumano regolarmente peperoncino (4 volte a settimana o più), il rischio di morire di infarto si abbatte del 40%, mentre la riduzione più forte si osserva sulla mortalità cerebrovascolare, che risulta più che dimezzata.

Un dato molto interessante– dice Marialaura Bonaccio, ricercatrice epidemiologa di Neuromed e primo autore della pubblicazione – è che la protezione dal rischio di mortalità è risultato indipendente dal tipo di alimentazione seguita. In altri termini, qualcuno può seguire la salutare dieta mediterranea, qualcun altro mangiare in modo meno sano, ma per tutti il peperoncino esercita una funzione protettiva”.

Lo studio Moli-sani è il primo a esplorare le proprietà di questa spezia piccante in relazione al rischio di morte in una popolazione europea e mediterranea come quella del Molise.

Nuove ricerche dovranno essere ora avviate per capire le modalità biochimiche attraverso le quali agiscono il peperoncino e i suoi “parenti” sparsi nei vari angoli del globo (tutti accomunati dalla presenza di una sostanza denominata capsaicina). Ma per il momento i cultori del piccante hanno sicuramente un motivo in più per mantenere la loro abitudine.

“Un’azione protettiva verso la nostra salute”

Licia Iacoviello, professoressa di Igiene e salute pubblica dell’Università dell’Insubria
Licia Iacoviello, professoressa di Igiene e salute pubblica dell’Università dell’Insubria

“Il peperoncino – commenta Licia Iacoviello, direttore del dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’IRCCS Neuromed e Professore di Igiene e Salute Pubblica dell’Università dell’Insubria a Varese, – è un componente fondamentale della nostra cultura alimentare. Lo vediamo appeso sui balconi e persino raffigurato nei gioielli. Nel corso dei secoli gli sono state attribuite proprietà di tutti i tipi, il più delle volte basate su aneddoti o usanze al limite della magia. È importante, ora, che la ricerca se ne occupi in modo concreto, con rigore ed evidenza scientifica. Come già osservato in Cina e negli Stati Uniti, le varie piante della specie capsicum, pur consumate con modalità diverse in tutto il mondo, possono esercitare un’azione protettiva verso la nostra salute”.

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Piatto Main Course
Cucina Italian
Preparazione 10 minuti
Cottura 20 minuti
Tempo totale 30 minuti
Porzioni 4 persone

Ingredienti

  • 2 litri acqua vegetale
  • 1-2 peperoncini freschi
  • 350 gr riso Carnaroli
  • 100-200 gr ricotta romana
  • qb sale
  • 1 porro fresco

Istruzioni

  1. Preparare un brodo con 2 litri di acqua, la parte bianca del porro tritata finemente senza le foglie superiori, 1 peperoncino fresco (o di più secondo il vostro personale gradimento di piccante) e sale.

  2. Fate tostare in padella 350 g. di riso Carnaroli e aggiungete questo brodo. Cuocete e mantecate a fine cottura con ricotta romana fresca, più saporita e dolce, anziché con il tradizionale burro.

  3. Mettete il vostro risotto ardente su una pirofila da portata e prima di servire spolverate con un po' di prezzemolo tritato.

Note

Abbinare un vino a un piatto con queste caratteristiche potrebbe sembrare difficile, ma tenendo a mente alcuni classici canoni di abbinamento tra cibo-vino, la scelta si dirige automaticamente verso un vino poco alcolico, per non aumentare la piccantezza della portata, ma ricco di aromaticità. Ad esempio un. Ribolla Gialla DOC del Friuli, oppure un Sylvaner Doc trentino, aromatico poco alcolico.

Stappare al momento e servire a 10°C in calici di media grandezza.

La vera ricetta originale delle pennette all'arrabbiata

La vera ricetta delle pennette all'arrabbiata. Una ricetta semplice ma buonissima, che richiede ingredienti di qualità e tanta pazienza. Ecco come prepararla alla perfezione, gli ingredienti e i segreti per prepararla al meglio.

Piatto primo piatto
Cucina Italiana
Keyword pennette all'arrabbiata
Preparazione 5 minuti
Cottura 20 minuti
Tempo totale 25 minuti
Porzioni 4 persone
Calorie 350 kcal

Ingredienti

  • 320 g Pennette secche
  • 500 g Pomodori casalino
  • 1 Spicchio d'aglio rosso di Proceno
  • 1 Peperoncino verde piccante
  • 1 Peperoncino rosso piccante
  • Prezzemolo Q.B.
  • Olio extravergine di oliva Q.B.
  • Sale Q.B.

Istruzioni

  1. Per preparare le pennette all'arrabbiata, iniziate a sbollentare i pomodori per 90 secondi in abbondante acqua e metteteli in acqua fredda

    pennette-arrabbiata
  2. Pelate i pomodori casalino con l'aiuto di un coltello e metteteli in una ciotola

    pennette-arrabbiata
  3. Schiacciate i pomodori con l'aiuto di una forchetta fino a ottenere una consistenza quasi omogenea

    pennette-arrabbiata
  4. In un pentolino con olio caldo, aggiungete l'aglio e il gambo del prezzemolo.  Usa un pentolino piccolo in quanto la quantità di olio da usare sarà minore. Bisogna interrompere e riprendere la cottura per 3 volte aspettando che l'olio si raffreddi un po'. La cottura è da farsi rigorosamente a fuoco lento e a intervalli di 1 minuto. Quest'operazione serve affinché gli aromi dell'aglio e del peperoncino vengano fuori dolcemente insaporendo al massimo il sugo.

    pennette-arrabbiata
  5. In una padella, aggiungete l'olio  del pentolino, il peperoncino. Soffriggete per 2 minuti e aggiungi il pomodoro. Continua la cottura per 20 minuti circa

  6. Nel frattempo che sugo cucina, iniziate a cuocere le pennette in abbondante acqua salata

    pennette-arrabbiata
  7. Scolate la pasta ben al dente e amalgamala in padella insieme al sugo per 90 secondi

    pennette-arrabbiata
  8. Impiattate e ultimate con una spolverata di pecorino e un po' di prezzemolo tritato

 

Orecchiette con rucola e peperoncino

Rucola fresca, peperoncino tritato, aglio, olio buono e orecchiette pugliesi: pochi ingredienti freschi per preparare un super piatto estivo perfetto da gustare freddo, al forno o per un pranzo goloso da preparare fretta. Ecco come farle a casa!

Piatto primo piatto
Cucina Italian
Porzioni 4 persone

Ingredienti

  • 500 g orecchiette
  • 1 spicchio aglio
  • qb sale
  • qb olio extra vergine d'oliva
  • qb peperoncino

Istruzioni

  1. Lavare e sbollentare la rucola e passarla nell'olio bollente dove abbiamo messo uno spicchio di aglio

  2. Insaporire con peperoncino

  3. Cucinare a parte le orecchiette in abbondante acqua salata, scolarle e versarle nella casseruola con olio e rucola.

  4. Mescolare e lasciar insaporire qualche minuto in padella prima di servire.

Note

Tra le varianti di questo piatto, puoi aggiungere al termine del piatto la rucola tritata fresca senza averla cotta in precedenza, nella padella dove avrai saltato le orecchiette scolate con aglio e peperoncino. 

Non aver paura di cucinarne di più: quelle avanzate sono ottime passate dieci minuti in forno caldo con grana e pecorino o con tocchetti di provola dolce. 

 

Spaghetti alla chitarra con aglio di Voghiera, olio, peperoncino e fonduta di Reggiano

Il grande classico, spaghetti aglio olio e peperoncino, trasformato in una portata gourmet e tutta locale. Ecco un piatto dove i sapori dell’Emilia Romagna sono concentrati: con prodotti e chef del territorio. Quella che vi proponiamo qui è tratta da Ricettaglio, il ricettario creato dal consorzio dell'Aglio di Voghiera Dop per valorizzare il prodotto tipico con gli chef locali. Questa è a cura dello chef Pier Luigi di  Diego, del ristorante Il Don Giovanni (Corso Ercole I d’Este 1, Ferrara) e si può replicare comodamente a casa.

Piatto Main Course
Cucina Italian
Porzioni 4 persone
Chef Pier Luigi Di Diego

Ingredienti

  • 320 grammi spaghetti alla chitarra
  • 6 spicchi aglio di Voghiera Dop
  • 1 peperoncino rosso fresco
  • 1 peperoncino verde fresco
  • 200 grammi Parmigiano Reggiano Dop
  • 100 cc crema di latte o panna
  • qb Prezzemolo fresco
  • qb olio extravergine di oliva
  • qb peperoncino secco

Istruzioni

  1. In una padella capiente fare un fondo di olio, con gli spicchi d’aglio affettati finemente (se privati dell’anima sono più digeribili), i peperoncini freschi tagliati a forbice e poco peperoncino secco. Accendere il fuoco a fiamma media e all’inizio della doratura togliere dal fuoco.


  2. Cuocere in abbondante acqua salata gli spaghetti scolandoli molto al dente e conservare un po’ di acqua di cottura. Intanto, rimettere la padella sul fuoco, questa volta più vivace e, dopo aver riportato a a temperatura il fondo, mettere gli spaghetti  e distenderli con l’ausilio di un forchettone.


  3. Restare con la padella a fuoco medio finchè la pasta inizierà a rilasciare i propri amidi, a quel punto mantecare con circa 80 gr di Parmigiano Reggiano.


  4. Se la pasta dovesse rapprendere eccessivamente, stemperare con un po’ di acqua di cottura. A fiamma spenta, aggiungere il prezzemolo fresco appena tritato e olio extravergine a crudo.

Per la fonduta di Reggiano

  1. In una piccola padella antiaderente stemperare con la frusta il Parmigiano Reggiano nella crema di latte o panna a fuoco medio, senza far addensare eccessivamente, né raschiare nel caso attacchi al fondo.

Impiattamento

  1. Stendere su un piatto piano la fonduta, quindi porvi gli spaghetti a nido. Decorare con foglia di prezzemolo e falda di peperoncino.

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L'Autore

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