Il 28 aprile “riaprono” i ristoranti italiani alle ore 21 per un flashmob
Andrea Nizzi, presidente del Consorzio “Parma Quality Restaurants” a Informacibo: aderiamo allo spirito dell’iniziativa ma senza inutili polemiche
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 24/04/2020
Un generale grido d’allarme arriva dalla ristorazione italiana: “E’ sbagliato” escludere i ristoranti e i bar dalle riaperture della Fase 2 che si avranno il prossimo 4 maggio”.
Ma ora che sembra quasi certo che i ristoranti non si apriranno prima del 18 maggio c’è chi rivolge appelli al governo di “fare presto” e chi organizza proteste.
I ristoratori accenderanno le luci con lo slogan ‘Risorgiamo italia’
Una di queste si svolgerà il 28 aprile alle ore 21 quando in molte città italiane i ristoratori accenderanno le luci e apparecchieranno un tavolo di fronte alle loro insegne per poi consegnare le chiavi la mattina dopo al proprio Comune.
La manifestazione nazionale si chiama ‘Risorgiamo italia’, un flash mob promosso da Paolo Bianchini, oste e patron dell’ Osteria del Vecchio Orologio di Viterbo, che ha organizzato il gruppo ed ha inviato una lettera aperta al premier Giuseppe Conte in cui riassume i motivi della protesta.
Ecco le prime parole della lettera: Esimio Presidente, siamo a comunicarle che il mondo del settore Horeca non ce la fa più a tenere in piedi il paese Italia, manca un presupposto fondamentale nei nostri riguardi, il rispetto…..”
Le sigle di associazioni e gruppi spontanei nati sui social, confluite nella federazione nazionale di imprenditori della ristorazione chiamato “Movimento Imprese Ospitalità” che aderiscono alla manifestazione -scrivono in una nota- “sono un numero stimato di circa 75.000 imprese”.
I portavoce della federazione nazionale scrivono: “Al ristorante, in un locale notturno, al bar si va sicuramente per mangiare o per bere qualcosa di buono ma soprattutto per vivere un’esperienza di socialità, di convivialità che con le misure previste dal governo andranno perse del tutto. Siamo piccoli imprenditori, e le nostre attività, spesso familiari, sono state tramandate di generazione in generazione con enormi sacrifici. Lavoriamo 7 giorni su 7 insieme ai nostri dipendenti, con i quali abbiamo un rapporto che va oltre il professionale” e concludono “Sia chiaro che non cerchiamo assistenzialismo: le misure previste per l’eventuale riapertura di maggio, se non collegate a tutele economiche, quali cassa integrazione fino a dicembre 2020 e moratoria sugli affitti e sulle utenze, ci costringeranno a licenziare, se non a chiudere del tutto, le nostre attività. Come possiamo mantenere gli stessi costi di una situazione di normalità sapendo che i nostri locali saranno a produttivi al massimo al 30%?”.
Le adesioni alla iniziativa vanno dal nord al sud d’Italia.
Aderisce anche Parma Quality Restaurants
All’iniziativa del 28 aprile aderisce anche il Consorzio “Parma Quality Restaurants” che raggruppa una trentina di ristoranti di Parma e provincia.
Andrea Nizzi, neo presidente del Consorzio e chef patron del ristorante 12 Monaci – Relais Fontevivo (Parma) dice a Informacibo: “nei giorni scorsi abbiamo avanzato otto precise richieste di aiuto al Governo (leggere qui su Informacibo) aderendo alla rete dei ristoratori italiani, composto da 26 realtà e più di 34.000 associati tra cuochi, ristoratori, pizzaioli, panificatori, pasticceri, cioccolatieri, gelatieri e responsabili di sala. Ora “Parma Quality Restaurants” aderisce anche allo spirito dell’iniziativa del 28 aprile accendendo le luci delle insegne dei nostri ristoranti ma la mattina dopo non andremo al Comune a consegnare le chiavi dei nostri locali come prevede la protesta. La nostra adesione vuole sottolineare la grave crisi che sta vivendo il nostro settore ma senza gesti di inutile polemica. Per noi è importante riaprire al più presto attuando tutte le misure di contenimento del contagio” previste dai provvedimenti governativi. Con l’augurio che i clienti, che ci hanno seguito in questi anni, tornino a gustare le nostre specialità”.
Secondo una stima di Confesercenti il danno economico del lockdown è stato di 18 miliardi di euro in tutta Italia.
“Parma Quality Restaurants” chiede al governo….
Le otto richieste del Consorzio parmense
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