Il 2017 un anno positivo per i surgelati - InformaCibo

Il 2017 un anno positivo per i surgelati

I risultati del rapporto Iias: le migliori performance del settore sono stati i prodotti ittici, i vegetali e le pizze

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 14/06/2018

Il 2017 è stato l’anno della “rinascita” del comparto alimentare, spinto anche dai prodotti surgelati: i parametri dominanti del carrello della spesa, sono stati salute e benessere, mentre si sono ridotte le vendite di articoli in promozione a favore di prodotti a maggiore valore aggiunto. Il trend positivo dei consumi alimentari è arrivato anche dai dati positivi dei prodotti surgelati, che nel 2017 sono cresciuti del +2% rispetto al 2016. In particolare, il canale retail ha registrato un rimarchevole +3,1% (531.500 tonnellate di prodotti venduti in totale), mentre il catering si è mantenuto su un +0,3% (310.000 tonnellate vendute).

841.500 tonnellate i prodotti surgelati acquistati

Nel 2017 sono state acquistate complessivamente circa 841.500 tonnellate di prodotti surgelati, con performance al top per l’ittico (+5% vs. il 2016), le pizze (+2,1%) e i vegetali (+1,8%).

I surgelati sono stati premiati dai consumatori sicuramente per le loro prerogative intrinseche: alta qualità organolettica, naturalità, disponibilità in tutti i mesi dell’anno, elevati contenuti nutrizionali, ampiezza e varietà dell’offerta, trasparenza delle informazioni in etichetta.

Negli ultimi anni, le aziende del comparto – afferma spiega Vittorio Gagliardi, presidente di Iias, Istituto italiano alimenti surgelati, presentando il “Rapporto annuale sui consumi dei prodotti surgelati” – sono riuscite a interpretare correttamente le nuove esigenze del consumatore, mixando la richiesta di prodotti a maggior contenuto ‘salute & benessere’ con quella di un elevato grado di servizio/praticità. Ma una delle principali ragioni del loro successo è che sono un vero ‘antidoto’ contro gli sprechi alimentari. Anche una recente ricerca realizzata in Italia per fotografare il fenomeno del food waste lo conferma: i surgelati pesano solo il 2,5% di tutto il cibo che sprechiamo a livello domestico, contro un rimarchevole 63% dei prodotti freschi e un non trascurabile 30% di quelli confezionati a breve scadenza”.

Nel 2017, la ripresa dei consumi di prodotti surgelati – che in Italia si è attestata al valore di 13,9 Kg pro-capite annui (con un nuovo incremento rispetto al 2016, in cui si erano registrati 13,6 kg) –  è un fenomeno che ha riguardato tutta l’Europa, a riprova di un trend generalizzato in linea con i nuovi stili di vita sempre più diffusi.

Sebbene l’Italia sia ancora molto lontana dalle cifre record raggiunte da altri paesi europei (tipo i 46,3 kg pro-capite annui di prodotti surgelati consumati dai tedeschi), tuttavia nel 2017 ad acquistare prodotti surgelati nel nostro Paese sono stati ben 25 milioni di famiglie, con una penetrazione di più del 95% e un valore di mercato complessivo tra i 4.200 e i 4.500 milioni di euro.

Da una recente indagine Censis-Coldiretti, è emerso inoltre che chi acquista sistematicamente prodotti surgelati è in genere lo stesso consumatore che privilegia i prodotti Dop e Igp o gli acquirenti abituali di frutta e verdura da agricoltura biologica: in una parola, consumatori attenti alla qualità.

Questo dato è confermato anche dall’analisi di un particolare segmento del comparto surgelati: il “porta a porta”. Il settore è cresciuto nel 2017 del +3,4%, rivelandosi come lo specchio fedele del nuovo stile di vita dei consumatori, sempre più interessati al “servizio” e al contatto diretto con il venditore, con cui instaurano un forte rapporto di fiducia, risolvendo così i nuovi “bisogni/necessità” e i tempi ridottissimi a disposizione per gli acquisti alimentari.

Trend consumi surgelati  2017: al top ittici, vegetali, pizze e snack

Un’analisi dettagliata dei dati 2017 permette di constatare una crescita in ogni segmento merceologico. Il comparto dei surgelati ha risposto egregiamente alle richieste del mercato sempre più condizionate dai suggerimenti dei nutrizionisti, ma anche dall’esplosione di nuove tendenze alimentari (quali vegetariani e vegani) e dalla forte domanda di prodotti “biologici” e “tradizionali”. Ecco quindi spiegata la crescita dei vegetali naturali e in particolare delle zuppe, dei passati e dei minestroni (e, tra questi, dei ricettati cresciuti dell’8,5% rispetto all’anno precedente). I vegetali surgelati consumati nel 2017 – tra retail e catering – sono stati 402.450 tonnellate (+1,8% rispetto al 2016), che li ha consacrati come un “every day product”, presente nelle preparazioni gastronomiche di tutti i giorni.

Performance al top anche per l’ittico: nel 2017, ne sono state consumate 113.400 tonnellate, con una crescita di 5 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Nel solo canale retail, il pesce naturale registra un incremento del +7%, seguito a breve distanza da mollane e crostacei (+ 6,7%); ma anche le versioni panate e pastellate chiudono l’anno con risultati lusinghieri (+3%). I consumatori ormai apprezzano la qualità e soprattutto il “servizio” di questi prodotti (già puliti e pronti al consumo), consapevoli anche delle tecniche di lavorazione ottimali messe in atto dalle aziende produttrici e della sostenibilità della produzione garantita dalla certificazione MSC (Marine Stewardship Council) di cui molte aziende del settore si sono ormai dotate. Crescono anche pizze e snack, che complessivamente registra nel 2017 una crescita del +2,1% rispetto al 2016, con un consumo di 91.500 tonnellate. Questo segmento merceologico ha fatto passi da gigante sia in termini di innovazione che di qualità: l’offerta è divenuta sempre più varia, i prodotti sempre più simili a quelli “artigianali”, con un occhio di riguardo anche alle mode alimentari del momento, come l’uso di farine integrali o di kamut e le versioni senza glutine. Da registrare l’exploit dei consumi delle “pizze grandi”, che guadagnano un +7% sul 2016.

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