I produttori abruzzesi di vino "vendono" col vino anche il paesaggio e la storia della propria terra - InformaCibo

I produttori abruzzesi di vino “vendono” col vino anche il paesaggio e la storia della propria terra

di Informacibo

Ultima Modifica: 03/12/2015

di Alba Simigliani

L'Abruzzo è una regione dalle svariate realtà meritevoli di essere raccontate. Fra le dolci colline teramane, dopo i protagonisti dell'olio, il Tour “A Tavola fra gli ulivi e vigneti d'Abruzzo” ci permette di conoscere giovani produttori di vino. Abbiamo incontrato agricoltori e produttori consapevoli che con competenza e sapienza sono in grado di qualificare la produzione mettendo in atto azioni che consentono di migliorare la superficie vitata.

Attraverso produzioni di grande pregio, impiantando vitigni di qualità, con particolare predilezione verso gli autoctoni, i protagonisti del vino sono desiderosi di vendere non solo il vino ma anche la suggestione del paesaggio e la storia della propria terra per contribuire a conservare la traccia identitaria del patrimonio viticolo e culturale di questa regione.
Premesse di traguardi ambiziosi ma raggiungibili perché fondate sulla passione per il territorio e sulle nuove tecnologie rispettose di ambiente e tradizione.
Proiettati proficuamente verso sfide sempre più mirate e vincenti, intorno a questo generoso lascito della natura e a vigneti colorati da un autunno splendido, sono molte le Cantine Colline Teramane DOCG incontrate. Siamo certi, che anche in questo settore si affaccia un futuro brillante per l'Abruzzo.
L'Italia è fra i Paese che produce maggiore quantità di vino e l'Abruzzo concorre con le sue uve ad elevarne la qualità e a restituire nei suoi pregiati vini un'infinita gamma di sapori, colori, aromi, fragranze.
Si investe, dunque, anche qui sulla tipicità e i vini abruzzesi diventano ambasciatori nel mondo di questa terra recuperando radici, identità e peculiarità che non possono essere reperite altrove.

Nel territorio di Morro d'Oro, in provincia di Teramo, nel cuore delle Colline Teramane si estendono i vigneti dell'Azienda La Quercia. E' una piccola azienda che si estende per circa 21 ettari di vigneto con annesso uno stabilimento enologico di circa 600 mq con capacità produttiva di circa 4000 hl di vino. Capitanata da quattro soci: Elisabetta Di Berardino, Antonio Lamona, Luca Moretti, Fabio Peticone, l'azienda ha scelto di intraprendere, tra l'altro, il lungo percorso di recupero e valorizzazione di alcuni vitigni autoctoni fra cui il montonico tipico della zona.
 

Poco distante, a Casoli di Atri, visitiamo L'Azienda Agricola Centorame nata nel 1987 in una delle località abruzzesi ad alta vocazione vitivinicola. Nel 2002 la conduzione aziendale è stata affidata all'intraprendente figlio Lamberto Vannucci. Tradizione familiare e una passione autentica per l’enologia lo hanno portato a definire una filosofia aziendale incentrata sulla protezione del terroir e dei vitigni autoctoni. Nel corso dei quattordici anni trascorsi dalla prima vinificazione si è passati da una produzione iniziale di 18.000 bottiglie all’attuale di 95.000 posizionando i vini su gran parte del territorio nazionale ed anche in 5 paesi esteri, in special modo negli Stati Uniti. L’azienda lavora esclusivamente le proprie uve e alleva unicamente vitigni autoctoni.

Come dice Mario Soldati in Vino al Vino, la splendida e imprescindibile raccolta dell'esperienza di viaggio alla ricerca dei vini genuini: “…fare sul serio la conoscenza di un vino non significa affatto… assaggiarne due o tre sorsi…Significa andare sul posto, e riuscire a farsi condurre esattamente in mezzo a quei vigneti da cui si ricava quel vino”. Ed è quello che abbiamo fatto e che suggeriamo di fare: passeggiare in lungo e in largo, scoprire i luoghi a poco, a poco, guardare la fisionomia del paesaggio, farsi sfiorare dal vento fresco dei monti vicini, spiare fra le colline, capire dalle nuvole il clima e dalle architettura il carattere degli abitanti. E ancora: conoscere e conversare con i contadini e con i produttori, passeggiare nelle cantine, fiutare l'odore del vino che ancora fermenta, assaggiare l'aria e, naturalmente, tutte le svariate specialità del luogo!

Se la scrittrice giapponese Yasuko Ishikawa ha intitolato il suo racconto di viaggio in questa regione Abruzzo Misterioso è perché questa terra non è appariscente, privilegia un viaggiatore attento, capace di aprire gli occhi e gli altri sensi, e merita un turismo slow.

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Capo Redattore