Grappa, in casa Nonino storia e tradizione non passano di moda
Francesca Nonino, sesta generazione dell’azienda friulana: “Un prodotto legato al territorio e che ha una storia centenaria vale di più”
di Simone Pazzano
Ultima Modifica: 15/02/2021
La grappa è uno dei simboli di quel “saper fare” tutto italiano che ha decretato il successo del made in Italy nel mondo. Un prodotto con una lunga storia da raccontare e una tradizione da valorizzare sempre di più e portare nel futuro. Come sanno bene anche in casa Nonino, storica azienda friulana di Percoto – provincia di Udine – che produce grappa da oltre un secolo. Un’impresa di famiglia arrivata alla sesta generazione – premiata anche col riconoscimento di miglior distilleria del mondo – che ci racconta al meglio Francesca Nonino, rappresentante dell’ultima generazione, che segue i mercati di Russia e Usa si occupa della comunicazione digitale dell’azienda friulana.
Soddisfazioni nonostante le difficoltà
Inevitabile cominciare con una riflessione sul 2020. Un anno molto complicato per tutti, ma che in Nonino è associato anche a ricordi positivi. “Il nostro 2020 è cominciato alla grande – spiega Francesca Nonino – perché eravamo a San Francisco a vincere il premio come miglior distilleria del mondo 2019. La prima volta per Italia. Un anno iniziato davvero con i fuochi d’artificio, portando la nonna e tre generazioni Nonino oltreoceano. Una soddisfazione difficile da descrivere!”
L’arrivo della pandemia ha mutato rapidamente le condizioni però. “Le cose hanno cominciato a cambiare, anche in maniera drastica. Se da una parte è stato un grandissimo shock per tutti, dall’altra ci ha riempito il cuore vedere come il nostro consumatore si è affezionato e fidelizzato al prodotto e alle sue qualità”. Un legame che si è tradotto poi anche nei numeri. “Possiamo considerare positivo il risultato finale del 2020 perché in un periodo in cui il settore ha avuto cali del 20-30% chiudere praticamente in pari è stato ottimo. Abbiamo retto bene, proprio grazie a chi ci sostiene”, sottolinea Francesca Nonino.
Risultati che secondo l’azienda friulana sono il frutto del lavoro fatto negli anni precedenti. “Essere molto rigorosi sulla qualità, non cercare a tutti i costi la mossa di marketing a effetto, puntare invece su artigianalità vera e passione sono cose che nel lungo periodo pagano, anche nei momenti difficili. Perché il consumatore sa scegliere”.
In una fase così complessa, com’è stata quella del lockdown e delle successive restrizioni, molte aziende hanno trovato nell’e-commerce un aiuto prezioso. Come racconta Francesca Nonino, l’azienda friulana ne ha uno volutamente “molto rustico”, che da i suoi frutti: “Non abbiamo un vero e-commerce, abbiamo un file pdf da consultare. Nonostante il nostro nome sia conosciuto, siamo comunque una piccola-media impresa, quindi c’è ancora chi chiama in distilleria per parlare con noi. Ci fa piacere far felice chi vuole avere un contatto diretto. Quindi è un e-commerce molto rustico, lo devi volere tanto”.
La grappa, un prodotto senza tempo
Parlando con Francesca Nonino emerge chiaramente come la grappa sia un prodotto tipico che ha tanta storia alle spalle, un presente importante non solo in Italia e un futuro a cui guardare con fiducia. “La grappa è il distillato italiano per eccellenza, un’ambasciatrice della qualità del made in Italy nel mondo. Non vuol dire però che non va d’accordo anche con sapori diversi dai nostri. – spiega – Personalmente sono stata felicissima quando negli Stati Uniti e in Russia ho visto che nei ristoranti c’era la grappa”. “Un prodotto in grado di conquistare culture diverse”, sottolinea mentre con il giusto orgoglio ricorda l’intuizione vincente di suo nonno, quella che ha portato il nome Nonino nel mondo: distillare la vinaccia fresca.
Ma il futuro della grappa passa anche dalle nuove generazioni di consumatori. In questo caso per Francesca Nonino sono fondamentali storia e cultura del prodotto. “Il nuovo trend tra i giovani è bere meno, ma bere meglio ed è sempre stata la nostra filosofia. Bisogna sempre parlare di consumo responsabile e attento. Oggi poi le persone sono molto più interessate a quello che acquistano e consumano. E dunque anche la storia del prodotto fa sicuramente parte del ‘plus’. Così come i viaggi enogastronomici. Un prodotto legato al territorio e che ha una storia centenaria vale di più. Stai bevendo storia e cultura del posto. Una cosa bellissima!”
L’azienda friulana è attenta dunque a non tradire la tradizione. “Noi non seguiamo la moda. Siamo una famiglia che fa grappa da sei generazioni, piegarsi a una moda sarebbe una sconfitta, perché quelle vanno e vengono. Noi dobbiamo fare semplicemente quello che sappiamo fare da più di un secolo”.
Stesso discorso anche per quanto riguarda la comunicazione del brand, che passa anche attraverso i social. Strumenti ormai indispensabili, soprattutto in un periodo come questo in cui non è possibile viaggiare e andare alla scoperta del territorio. “Per il mio lavoro in azienda la sfida non era cambiare qualcosa nel messaggio che comunichiamo, ma riuscire a far capire e provare l’esperienza in distilleria. E riuscirci anche in via digitale, coinvolgendo nonna, mamma, zia e tutto il nostro patrimonio di storia e conoscenze”.
L’obiettivo dell’azienda è far sentire i consumatori sempre più coinvolti e consapevoli di quello che comprano e bevono. “Anche chi non beve Nonino deve sapere cosa sta bevendo. Vogliamo far capire la vera qualità della grappa. Il contatto fisico e l’esperienza di stare insieme sono impareggiabili. Però con masterclass, dirette, possibilità di interagire proviamo a far capire il lavoro e l’amore che c’è dietro”. E così in questi mesi l’esperienza in compagnia della famiglia Nonino è passata molto attraverso il digitale. “Abbiamo fatto anche una diretta per gli Stati Uniti sulla distillazione notturna. Perché un conto è dirle certe cose, un altro farle vedere. Si tratta di trasparenza e unicità. L’immagine dell’azienda meno patinata, ma vera”.
Recentemente la grappa è diventata ingrediente speciale in molti cocktail creativi. Sull’argomento Francesca Nonino ha le idee ben chiare e racconta anche di avere una mixologist d’eccezione in casa. “Mia nonna lancia le mode! Cercava un’alternativa al vino bianco a tavola, non potendo pasteggiare a grappa, per ovvi motivi, si è inventata un cocktail: ghiaccio, grappa, acqua tonica e una fettina di limone! Aggiungendo anche un rametto di rosmarino il risultato è perfetto. Ma un conto è esaltare la grappa, altra cosa invece lavorare per cercare di renderla più neutra per poterla usare poi nei cocktail. È il contrario dei valori della grappa, che è profumi e aromi. Se vuoi qualcosa di neutro allora usa la vodka, non alterare storia e tradizioni della grappa”, conclude Francesca Nonino.
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