Gli italiani e il bio, Nomisma: Una scelta d’acquisto consapevole - InformaCibo

Gli italiani e il bio, Nomisma: Una scelta d’acquisto consapevole

Ecco i numeri di un mercato in costante crescita: oltre 3,5 mld di fattura nei primi 11 mesi 2018 (+8%), di cui 1,6 mld realizzati dalla Gdo (+11%). La quota Mdd sale al 45% con i discount

di Vito de Ceglia

Ultima Modifica: 21/01/2019

Una scelta consapevole e informata che rispecchia la tendenza alimentare del Paese. E’ la premessa con cui Nomisma inquadra la parabola positiva registrata nei primi 11 mesi del 2018 dal mercato italiano del bio, che supera quota 3,5 miliardi di euro (+8% sul 2017). Di cui quasi la metà del giro di affari, cioè 1,6 miliardi pari al 45% del valore complessivo, arriva dal canale della Gdo (+11%) che ormai fattura praticamente il doppio rispetto ai negozi specializzati, 865 milioni di euro, in flessione del 3%. Seguono le vendite nel food service con 415 milioni e in altri canali con 677 milioni.

Nella Gdo il grosso dei ricavi, 1,3 miliardi, è realizzato da iper e supermercati che vedono lievitare la quota bio della Marca del distributore (Mdd) del 12,4% sul 2017. Lo stesso accade sia nel libero servizio (169 milioni, +4,2%) che nei discount, dove peraltro il tasso di crescita è il più marcato di tutti i canali distributivi (144 milioni, +33%). Il bilancio positivo emerge anche dal ruolo del bio sul carrello della spesa: nel 2018 incide il 3,5% sugli acquisti alimentari nei super e ipermercati pari a 1,3 miliardi di euro, quota più che quadrupla rispetto al peso rilevato nel 2000 (0,7%).

 

Vendite e trend della principali categorie

 

Uova, confetture, gallette di cereali soffiati, bevande sostitutive del latte, latte fresco, pasta di semola, olio evo, yogurt intero, verdura IV gamma, biscotti, cereali prima colazione, frutta secca senza guscio, limoni, nettari-simili e farine-miscele. In ordine d’importanza, sono questi i 15 prodotti più venduti nel 2018 tra le referenze bio. Nomisma però segnala che uova, confetture, verdure IV gamma, cereali prima colazione e yogurt intero sono i prodotti che hanno registrato il più alto incremento delle vendite a valore. Rispettivamente: 14,9 milioni di euro (+19,3%), 5,9 milioni (+5,9%), 4,7 milioni (+18,4%), 4,6 milioni (+9,5%) e 3,2 milioni (+12%).

 

Referenze a marchio bio

 

A monte, secondo l’analisi di Nomisma su dati Nielsen, ad incidere sull’andamento positivo del mercato sono anche gli assortimenti sempre più ampi, con scaffali dedicati e una maggiore disponibilità di alimenti, in particolare nella Gdo dove si registra un +16% (da 12.641 si è passati a 14.654 referenze). In particolare, la quota dei prodotti bio disponibili nei super e ipermercati raggiunge il 69% (10.184 referenze), nel canale liberi servizi il 66% (9.641) e nei discount il 19% (2.757). Nel complesso, su 14.645 referenze, oltre 10 mila fanno parte dell’area drogheria, seguita molto a distanza dal segmento del fresco (1.647), ortofrutta (1.172) e bevande (1.167). E ancora: dal 2001 al 2017 le catene con referenze bio sono cresciute del 144% con un corrispondente decisivo ampliamento dell’offerta di prodotti in assortimento (+431%%).

 

Marca del distributore nel bio

 

Cresce anche il ruolo della Marca del distributore: secondo le analisi di Nomisma-Nielsen, il biologico Mdd vale il 42% del mercato complessivo del settore nei super e ipermercati (+11%), quota che sale al 45% con i discount, contro il 58% della marca industriale (+9%). Nei Top 100 dei prodotti “seller”, 51 sono della Mdd e valgono il 55% del valore generato dalle referenze “best performing”. Nei Top 5 le referenze Mdd sono addirittura 4 su 5. Non solo: sono 247 quelle mediamente vendute su base settimanale dai negozi (iper + super). Interessante notare, spiegano gli analisti, che questo è un mercato che non cresce con gli investimenti pubblicitari ma con la fiducia dei consumatori in relazione ai nuovi stili di vita.

 

Chi consuma bio

 

I prodotti biologici sono sempre più richiesti, apprezzati e alla portata di tutti: nel 2018 l’81% delle famiglie italiane ha acquistato in almeno un’occasione un prodotto bio e solo nell’ultimo anno il numero di famiglie acquirenti è cresciuto di 1 milione rispetto al 2016 a dimostrazione del fatto che il Belpaese ha ormai abbracciato il biologico come filosofia di consumo. La ricerca Nomisma evidenzia inoltre che il 42% degli italiani che acquista bio nei super e ipermercati, lo fa almeno una volta la settimana. Quota che sale al 68% per i consumatori che comprano nei negozi specializzati. Per quanto riguarda le motivazioni di acquisto di prodotti bio, il 52% li compra perché sono salutari, il 47% perché offrono maggiori garanzie di sicurezza e qualità, il 26% perché non inquinano. Infine, dall’analisi della dimensione “base” dei consumatori divisi per canale, si evince che nella Gdo sono 9,4 milioni le famiglie “fedeli” e 6,5 milioni le “occasionali”. Mentre nel canale specializzato, sono 4,1 milioni le “fedeli” e 3,1 le “occasionali”.

 

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L'Autore

giornalista Osservaitalia