Ghost, la birra artigianale piemontese che sostiene l’Arte
In tempi di emergenza sanitaria Covid-19, nasce lo shop online Unaghost.it, una parte del ricavato devoluto a Ghost book al progetto editoriale per la fotografia d’autore
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 17/03/2022
E’ nato, in tempi di emergenza sanitaria Covid-19, il nuovo shop online Unaghost.it ideato per la promozione e la vendita della birra artigianale piemontese Ghost, prodotta dal birrificio Soralamà di Vaie (To) in collaborazione con Ghost Book, con l’obiettivo di sostenere, con una parte del ricavato, il progetto editoriale legato alla fotografia italiana d’autore e agli altri linguaggi dell’arte contemporanea.
Ghost, una India Pale Lager ispirata alle IPA americane ma prodotta con lieviti a bassa fermentazione (Lager), è una birra artigianale di alta qualità, piacevole per le caratteristiche di leggerezza e bevibilità dovute all’utilizzo dell’acqua, microbiologicamente pura e con bassa percentuale di minerali, che sgorga dalle sorgenti alpine della valle di Susa. L’acquedotto di Vaie, località valsusina situata ai piedi della Sacra di San Michele, dove dal 2002 è in attività lo stabilimento birrario di Soralamà, attinge direttamente ad una fonte con eccellenti qualità organolettiche, tanto da essere imbottigliata, sino a qualche tempo fa, come acqua minerale San Michele. L’intensità aromatica della birra Ghost, che avvolge il naso con una complessità di profumi, tali da richiamare note di frutti tropicali e di agrumi, in particolare il pompelmo, deriva invece dall’impiego nella produzione di pregiati luppoli della varietà Citra che, dopo un elegante ingresso maltato, s’impongono anche al palato, prendendo il sopravvento e lasciando spazio a un finale secco e delicato.
L’etichetta scelta per la birra Ghost evidenzia anche visivamente la stretta relazione del prodotto con l’obiettivo di veicolare la sensibilità per l’arte contemporanea, portandola a contatto diretto con le persone, perché è un’etichetta d’autore che, nelle intenzioni degli ideatori del progetto, verrà ridisegnata ogni due anni affidandone la realizzazione a un artista contemporaneo e dando quindi la possibilità a chi la acquisterà tramite il sito Unaghost.it di diventare collezionista di bottiglie che sono, a loro modo, piccole opere d’arte. L’etichetta 2019-2020 è stata eseguita dall’artista e disegnatore parigino Lorenzo Eroticolor, noto negli ambienti dell’arte come The Aristocratic Motorcyclist. Il disegno che orna l’etichetta della birra Ghost è anche disponibile in versione poster, formato 45×65 cm, e viene distribuito in omaggio a chi effettui un ordine di due confezioni da 24 bottiglie.
Il contributo di Unaghost.it alla diffusione della sensibilità verso la bellezza nel campo dell’arte non si esaurisce nella realizzazione delle etichette d’autore, ma viene continuamente tenuto vivo, nel rapporto con gli utenti del sito, attraverso la creazione di una sezione specifica, denominata Digital GAG – Ghost Art Gallery, che è stata immaginata come una galleria d’arte digitale, in cui vengono periodicamente pubblicati video monografici dedicati agli artisti che collaborano con il progetto. I primi video già resi disponibili nella sezione illustrano il lavoro del fotografo piemontese Pierluigi Fresia, presentato dal curatore e gallerista Riccardo Costantini, e le opere degli artisti Edoardo Romagnoli e Lucio Maria Morra.
Non è la prima volta nella storia brassicola che s’instaura un legame profittevole tra produzione birraria artigianale e promozione della bellezza in ambito artistico: già nel 1932, entro le mura dell’abbazia di Notre Dame d’Orval in Belgio, era stato inaugurato un birrificio dove si cominciò a produrre una birra trappista, la celebre Orval, allo scopo di destinare il ricavato delle vendite alla ricostruzione dell’importante complesso monastico cistercense, la cui integrità architettonica era stata compromessa da precedenti distruzioni. Prendendo spunto da questi precedenti storici e tenendo contro delle problematiche connesse al manifestarsi della questione sanitaria Covid-19, si è pensato di devolvere una quota dei proventi derivanti dalla vendita online delle birre Ghost (0.80 euro per ogni bottiglia) allo sviluppo di Ghost Book, un progetto editoriale con periodicità annuale finalizzato alla promozione della fotografia d’autore e di altri linguaggi dell’arte contemporanea.
Il progetto Ghost Book, che le vendite della birra artigianale realizzate attraverso lo shop online Unaghost.it mirano a sostenere, utilizza il brand Ghost, nato a Torino nel 2005 per promuovere la fotografia d’autore, ed è curato dal fondatore, Giorgio Racca, e sviluppato dall’Associazione Culturale e Ricreativa Ghost con il supporto professionale di RedHead Agenzia Creativa. L’ultimo volume del progetto, Ghost Book #5 Man on the Moon, è stato dato alle stampe nel giugno 2019, presentato a Torino negli spazi di Camera Centro Italiano per la Fotografia, ed è dedicato al 50° anniversario della missione Apollo 11. Il prossimo numero è previsto per novembre 2020 con il titolo Ghost Book #6 La bellezza cambia il mondo?.
Sin dal 2015 l’attività editoriale, incentrata sulla pubblicazione annuale di Ghost Book, è affiancata dall’azione di Ghost Art, che si articola nell’organizzazione di mostre d’arte, collettive e individuali, e ha scelto di utilizzare il cibo come contenuto e come strumento per coinvolgere le persone e avvicinarle al mondo dell’arte e della fotografia, rendendo il food e i suoi massimi interpreti, gli Chef, protagonisti di progetti fotografici e di eventi, anche con finalità benefiche. Tra gli Chef sino ad oggi coinvolti ricordiamo Ugo Alciati, Massimo Camia, Christian e Manuel Costardi, Michelangelo Mammoliti, Andrea Larossa, Pino Cuttaia, Paolo Griffa, Matteo Baronetto, Marcello Trentini, Andrea Ribaldone.
Le birre artigianali Ghost con le loro etichette d’autore sono disponibili in bottiglie di vetro da 33 cl, vendute singolarmente o in confezioni da 12 e da 24, e acquistabili dal sito unaghost.it. Il progetto di comunicazione è di RedHead Agenzia Creativa di Torino e le fotografie di Davide Dutto.
Per maggiori informazioni sul progetto Ghost Book: www.ghostbook.it/
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