Food&Wine Tourism Forum: le prossime sfide del settore - InformaCibo

Food&Wine Tourism Forum: le prossime sfide del settore

Si è conclusa la due giorni dedicata al futuro del turismo e dell’enogastronomia, svoltasi al Castello di Grinzane Cavour (CN): appuntamento al prossimo anno

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 23/06/2019

L’enogastronomia si conferma un importante driver di viaggio: le esperienze enogastronomiche sono un elemento fondamentale del viaggio e per questo è necessario favorire questa offerta per generare valore aggiunto per i territori.  Questa riflessione, già avanzata nei primi mesi dell’anno, durante i commenti sul “Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2019” sono stati confermati dal Food&Wine Tourism Forum, la due giorni di confronto e formazione per ripensare il futuro del turismo e dell’enogastronomia in scena al Castello di Grinzane Cavour (CN), patrimonio Unesco, gli scorsi 20 e 21 giugno nell’ambito del programma europeo Alcotra, che ha visto la presenza di oltre 500 partecipanti, 50 relatori e 40 appuntamenti tra talk e workshop.

Numerosi anche gli ospiti come lo chef stellato Davide Oldani, il giornalista di Rai2 Marcello Masi e il sommelier del ristorante stellato Piazza Duomo Vincenzo Donatiello.

Tanti i relatori nazionali e internazionali che hanno portato il loro punto di vista e presentato ricerche in anteprima.

La cucina e il cibo italiani sono  i più cercati su Google

E’ stata confermata che l’Italia risulta essere la nazione più cercata come destinazione turistica sul motore di ricerca di Google e la cucina e il cibo italiani si confermano quelli più cercati sempre su Google. (leggere su Informacibo).

 

«Siamo contenti di aver ospitato anche quest’anno 500 persone alla seconda edizione del Food&Wine Tourism Forum che cade in concomitanza con le celebrazioni per i cinque anni dalla nomina del nostro territorio a Patrimonio Unesco – dichiara Mauro Carbone, Direttore dell’ATL Langhe Monferrato Roero -. Un riconoscimento in primis culturale che ha contribuito ad aumentare l’interesse e la conoscenza verso le nostre colline e la loro offerta. Il turismo enogastronomico è una filiera complessa e, nel nostro territorio, è composta soprattutto da aziende produttrici e cantine con le quali negli anni abbiamo instaurato un dialogo diretto, mettendo a disposizione soluzioni innovative e portando all’attenzione tutte le nuove tecnologie in ambito di promozione».

Roberta Garibaldi, Esperta di turismo enogastronomico

Tra le relazioni più apprezzate c’ è stata quella svolta da Roberta Garibaldi, Esperta di turismo enogastronomico, docente universitaria ed autrice del “Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano” che ha tracciato l’identikit dei millennials nel rapporto con il sempre più florido turismo enogastronomico.

Prediligono i ristoranti, bar di tendenza, eventi e festival legati al cibo

I Millennials amano i locali etnici, il food trucks e il social eating, ma desiderano anche le esperienze in locali stellati e gourmet. Sono loro a guidare le tendenze, scalzando i baby boomers e la generazione X, come vengono definite le generazioni precedenti.

Per il 66% dei millennials considerati come turisti ‘enogastronomici’ c’è interesse per locali alla moda e di tendenza (+22% rispetto alla generazione dei ‘boomers’), per il 79% conoscere la cucina etnica, per l’82% il cibo di strada venduto dai food trucks.

Ai  Millennials piacciono i locali molto frequentati per conoscere altra gente

L’incontro con altre persone è un motivo di pranzi e cene fuori casa per il 62% dei giovani, che ambiscono a frequentare in corso di cucina molto più dei loro padri o nonni (59%, una percentuale più alta di 21 punti rispetto ai ‘boomers'”.

Tra i desideri e la realizzazione c’è però ancora un gap notevole, “che spesso arriva al 40% nel caso delle esperienze che vanno oltre la serata al ristorante – ha spiegato Roberta Garibaldiper il loro reddito ancora basso ma anche per un altro motivo ricorrente: la mancanza di informazioni, specialmente per quanto riguarda gli orari e la disponibilità alla visita e ad attività in cantine, pastifici, caseifici, cioccolaterie“.

Roberta Milano, direttore del Food&Wine Tourism Forum

«Per il secondo anno consecutivo abbiamo voluto dare vita a un evento dedicato all’innovazione digitale applicata al turismo enogastronomico con l’obiettivo di fornire i giusti strumenti per capire, imparare e agire – sostiene Roberta Milano, direttore scientifico del Food&Wine Tourism Forum organizzato dall’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero -. Crediamo che sia importante pensare al futuro di questo settore per riuscire a comprendere meglio il nostro presente. Per questo abbiamo scelto di organizzare un evento slow, che permettesse ai relatori di dialogare direttamente con il loro pubblico, calibrando i tempi e lasciando spazio al confronto».

L’offerta italiana: dai prodotti certificati alle città creative Unesco

825 prodotti agroalimentari e vitivinicoli ad Indicazione Geografica, 5.056 Prodotti Agroalimentari Tradizionali, 4 beni enogastronomici inseriti nella lista del patrimonio tangibile e intangibile dell’UNESCO, 2 città creative UNESCO dell’enogastronomia (Parma ed Alba), 334.743 imprese di ristorazione, 875 ristoranti di eccellenza, 23.406 agriturismi che offrono servizi di alloggio, ristorazione e altre proposte turistiche, 114 musei legati al gusto, 173 Strade del Vino e dei Sapori. A ciò si aggiungono una molteplicità di esperienze a tema, quali visite e degustazioni nelle cantine, nei birrifici e nei frantoi, sagre e feste enogastronomiche, esperienze di social eating e cooking class che trovano uno spazio sempre maggiore nell’offerta degli intermediari tradizionali e online. Un’offerta consistente in termini numerici che nell’ultimo anno è cresciuta, anche se in modo non consistente per tutte le tipologie, e che riflette la ricchezza e la varietà del patrimonio eno-gastro-turistico-italiano, da Nord a Sud, nelle maggiori città così come nei luoghi periferici.

Condividi L'Articolo

L'Autore