Fiere e Food: l'Emilia-Romagna si rafforza in Cina - InformaCibo

Fiere e Food: l’Emilia-Romagna si rafforza in Cina

di Informacibo

Ultima Modifica: 21/11/2017

Accordo a Canton sulla sicurezza alimentare, le fiere regionali fanno sistema. Crescita e sviluppo, rinsaldata l'intesa con il Guandong: il presidente Bonaccini invita il governatore Ma Xingrui a Bologna per il vertice con i partner internazionali dell'ottobre 2018. Alleanza fra Cibus Parma e Macfrut Rimini-Cesena e anche Sana Bologna si presenta sul mercato asiatico. 
Promozione delle eccellenze agroalimentari, internazionalizzazione e sistema fieristico, ricerca e innovazione. Ma anche un accordo sulla sicurezza e la tracciabilità agroalimentare.

L’Emilia-Romagna rafforza la propria posizione sullo scenario cinese, in particolare la partnership con la regione del Guangdong su alcuni temi strategici per i due territori, nell’ambito di relazioni internazionali sempre maggiori con le aree più avanzate e dinamiche del Pianeta.

Entra così nel vivo la missione istituzionale della Regione Emilia-Romagna in Cina guidata dal presidente Stefano Bonaccini, presenti anche gli assessori all’Agricoltura e alle Attività produttive, rispettivamente Simona Caselli e Palma Costi, in occasione della seconda edizione della Settimana della Cucina italiana nel mondo, promossa dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, in collaborazione con quelli dell’Agricoltura, dello Sviluppo economico e dell’Istruzione.

Oggi a Canton – prima tappa della visita – Bonaccini ha incontrato Ma Xingrui, il nuovo governatore del Guangdong, la regione che cresce di più in Cina.

Stiamo portando avanti un intenso piano per lo sviluppo delle alte competenze, la realizzazione di infrastrutture, reti e progetti per la ricerca, l’innovazione e internazionalizzazione delle imprese- ha spiegato il presidente della Regione-. L’obiettivo è quello di continuare ad essere un territorio coeso, capace di generare prodotti apprezzati a livello mondiale e attrattivo per investitori esteri. I dati confermano la validità delle nostre scelte: gli indicatori di Pil, export e occupazione mostrano valori positivi e in continua crescita, tanto che molti analisi individuano nell’Emilia-Romagna la regione locomotiva d'Italia.

In particolare, tra gennaio e marzo 2017 l’esportazione di beni e servizi ha raggiunto un totale di circa 14,6 miliardi di euro (il 13,4% del totale nazionale), con un incremento di quasi 9 punti, e la Cina rappresenta un mercato di sbocco importante, in crescita del 34,9% dal 2016 ad oggi. Vogliamo che questo legame con la Cina continui a rafforzarsi e trovi un punto di riferimento nel Guangdong, un’area destinata a diventare epicentro della strategia One Belt One Road, cui guardiamo con grande interesse e ci proponiamo come partner strategico tra le regioni d’Europa”.

La Nuova Via della Seta è il progetto avviato dalla Cina nel 2013, che l’Onu ha giudicato coerente con gli Obiettivi del Millennio, per sviluppare la connettività globale per il libero scambio e gli investimenti e consentire a tutti i Paesi di avviare un modello di cooperazione per ottenere benefici reciproci. Più di 100 Paesi e organizzazioni internazionali hanno dato sostegno all'iniziativa; più di 40 hanno firmato accordi con la Cina.

Bonaccini ha colto l’occasione per invitare ufficialmente il governatore del Guangdong in Emilia-Romagna in occasione dell’appuntamento in programma a Bologna nell’’ottobre 2018 suRinascimento industriale e Industria 4.0: “Un’occasione per confrontarci insieme a California, Stato di New York, Gauteng, Assia, Nuova Aquitania, le altre regioni partner dell’Emilia-Romagna, su come affrontare le grandi sfide dello sviluppo globale mettendo al centro le politiche regionali”. Da parte sua, il governatore Ma Xingrui si è detto molto interessato all’evento.

 

Sicurezza alimentare, firmato il memorandum tra Emilia-Romagna e Guandong

Siglato nel 2015 tra l’allora governatore della Provincia del Guangdong, Zhao Xiaodan, e il presidente Bonaccini, il protocollo di collaborazione prevede iniziative sui temi della sicurezza alimentare, dei cambiamenti climatici, della tecnologica, del turismo e della cultura. Rientra all’interno di questa cornice l’intesa firmata oggi a Canton sulla food safety tra Zhang Junxiu,presidente dell’associazione del Guandong Food industry,e Arnaldo Dossena, docente dell’Ateneo di Parma e presidente del Clust-ER Agrifood. L'accordo prevede attività comuni sul tema della sicurezza alimentare e della tracciabilità sia in agricoltura sia nella produzione primaria, che nella successiva fase di trasformazione fino al prodotto finale.

Complice una popolazione di 1,4 miliardi e il forte sviluppo economico, la domanda di cibo sicuro e di qualità da parte della Cina è in forte crescita. E l’Emilia-Romagna, regione leader nella filiera agroalimentare – dalla produzione agricola di precisione, ai prodotti di altissima qualità certificata, ai macchinari per il food processing, la catena del freddo, senza dimenticare i forti investimenti in ricerca e innovazione – ha le carte in regola per dare una risposta. Grazie anche a una rete di partner altamente qualificati quali l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa), che ha sede in Emilia-Romagna, passando per la rete delle Università e dei Centri di Ricerca e il soggetto regionale che aggrega tutti questi soggetti: l’associazioneClust-ER agroalimentare.

Il memorandum è stato firmato all’interno dell’appuntamento cinese del World food research and innovation forum, la piattaforma internazionale permanente di confronto sui temi della food safety, security & sustainability, avviata dalla Regione Emilia-Romagna nel biennio 2014-2015, come uno dei progetti strategici verso Expo Milano 2015. Un’occasione di confronto – i cui lavori sono stati aperti tra gli altri, dal console generale d’Italia a Guangdong, Laura Egoli -tra ricercatori ed operatori cinesi ed emiliano-romagnoli, ma anche un’opportunità per illustrare al mondo cinese le competenze e la forza del sistema emiliano-romagnolo.

 

Le Fiere emiliano-romagnole fanno sistema

Il sistema fieristico emiliano-romagnolo fa sistema per aumentare competitività e capacità attrattiva verso il gigante asiatico. In particolare l’alleanza tra Cibus Parma e Macfrut, due tra i principali saloni dell’agroalimentare non solo italiano, è stata presentata oggi a Canton. Le due fiere, che si svolgeranno rispettivamente tra il 7 e il 10 maggio e il 9 e l’11 maggio del 2018, hanno infatti firmato un accordo per favorire visite congiunte degli operatori e l’arrivo di compratori esteri. “Abbiamo invitato 50 buyer cinesi a visitare la prossima edizione di Macfrut- ha spiegato Renzo Piraccini, presidente di Cesena Fiere-Macfrut– e abbiamo offerto loro la possibilità di visitare negli stessi giorni anche Cibus. La Cina, l’anno scorso Paese ospite a Macfrut, rappresenta infatti un mercato fondamentale per l’ortofrutta emiliano-romagnola”.

Per Marcella Pedroni, responsabile internazionalizzazione di Cibus Parma, “l’incontro odierno è stata un’occasione importante per presentare il sistema fieristico emiliano-romagnolo. Cibus è da sempre una fiera che guarda all’estero proponendosi di rappresentare l’Italia più autentica e le sue eccellenze. In questo quadro la Cina rappresenta uno sbocco di crescente importanza”.

L’incontro, cui ha partecipato per Bologna Fiere anche Marco Tchen, è stato anche l’occasione per illustrare altri importanti protagonisti del sistema fieristico regionale, a partire da Sana Bologna, il Salone internazionale del biologico e del naturale.

La Regione Emilia-Romagna rappresenta una eccellenza mondiale nella filiera agroalimentare dal campo alla tavola, dalla produzione agricola di precisione ai prodotti di altissima qualità certificata, non a caso con 44 Dop e Igp detiene il record europeo di prodotti di alta qualità. Fino ai macchinari per il food processing, la meccanica agricola, le attrezzature post raccolta, la catena del freddo, la logistica integrata, i servizi fieristici. Registra infine il primato in Italia per numero e portata dei progetti di ricerca e di innovazione e nell’alta formazione in agraria con le Università di Bologna e Parma. La regione guida anche la classifica dei territori per valore dell’export di prodotti quali pasta, lattiero-caseario, pomodoro, salumi, formaggi, ortofrutta.

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Capo Redattore