Fiere di Parma e Federalimentare presentano a Milano Cibus 2014
di Informacibo
Ultima Modifica: 19/04/2013
Milano 19 aprile 2013. Fiere di Parma e Federalimentare hanno scelto lo Sheraton Diana Majestic Hotel di Milano per presentare le scadenze di avvicinamento a Cibus 2014, che si svolgerà a Parma dal 5 all’8 maggio dell’anno prossimo.
Erano presenti a Milano i vertici di Federalimentare: Filippo Ferrua, Presidente di Federalimentare; Daniele Rossi, Direttore generale Federalimentare e Annalisa Sassi, Presidente Giovani Imprenditori Federalimentare e quelli di Fiere di Parma: Franco Boni, Presidente di Fiere di Parma; Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma, Elda Ghiretti, brand manager Cibus e Marcella Pedroni, responsabile internazionalizzazione e affari generali.
Elencate una “road map” fitta di scadenze pre-Cibus 2014: un appuntamento importante sarà il Cibus Global Forum, forum internazionale e su alimentazione, tradizione del made in Italy e internazionalizzazione dell’agroalimentare italiano che si terrà a Parma dal 16 al 17 maggio prossimi.
Poi Cibus Market Check, con il quale Cibus porta i gruppi di export manager delle aziende alimentari in visite guidate in store. Dopo il successo della prima tappa a Mosca, ecco le prossime tappe: 25 maggio 2013, Thailandia (Bangkok); 28 giugno 2013, Brasile (San Paolo); 2 luglio 2013, U. S. A. (New York);15 novembre 2013, Cina (Shanghai).
Grande rilancio dell’alimentare made in Italy in Asia con la partecipazione di 100 aziende italiane (tra le altre, Saclà, Mutti, Parmareggio, Noberasco, La Molisana, San Benedetto) alla fiera Thaifex di Bangkok assieme a Koelnmesse (organizzatrice di Anuga, la rassegna tedesca del food and beverage leader nel mondo) che si terrò dal 22 al 26 maggio 2013.
Confermata la novità delle “bollicine” per Cibus 2014 ma è stato precisato, “nessuna competizione con le fiere vinicole, solo chicche di eccellenza all’interno della maggiore fiera alimentare italiana”.
E’ stata Elda Ghiretti ad aprire l’incontro milanese dando la parola al Presidente di Fiere di Parma, Franco Boni che ha sottolineato con orgoglio il recente restyling estetico-funzionale del quartiere fieristico parmense con due nuovi padiglioni a copertura fotovoltaica. “Abbiamo -ha detto Boni- risolto i problemi, segnalati anche da Federalimentare, sui parcheggi e l’accessibilità e resa la viabilità più scorrevole con maggiori servizi qualificati”. “Uno dei quartieri fieristici più efficenti al mondo” ha aggiunto Cellie.
Boni ha inoltre indicato per le fiere la strada delle alleanze “piuttosto che quella investire in mercati lontani che pesano sui bilanci in un momento di scarse risorse degli espositori”.
Per Federalimentare la fiera alimentare di riferimento rimane Cibus
Il direttore generale di Federalimentare, Daniele Rossi, parlando di Cibus ha confermato con queste parole il pieno sostegno alla rassegna dell’Ente Fiere di Parma: “Siamo sposati da quasi 30 anni, confidiamo che il matrimonio duri ancora a lungo e prolifichi. La nostra fiera di riferimento rimane Cibus e con Cibus andremo all’estero e faremo il possibile per promuovere l’alimentare italiano”.
La “guerra” tra le fiere non serve agli espositori
Dopo che Daniele Rossi, aveva detto a INformaCIBO, riferendosi a TuttoFood che “la competizione va bene ma speriamo che non si rivelino solo manifestazioni concorrenti in un territorio così piccolo. Il mondo ha bisogno di un’unica manifestazione in Italia”, il Ceo di Fiere di Parma Antonio Cellie, da parte sua, ha usato l’ironia per dire che gli viene da sorridere pensando alle “guerre fieristiche”: “Le aziende alimentari combattono una durissima battaglia sul mercato interno sostanzialmente recessivo da 4 anni, e una guerra sui mercati emergenti, per questo penso che in questo momento sia più importante parlare di competizione tra sistemi Paese e -ha aggiunto Cellie- dobbiamo difendere le fiere distrettuali come Cibus per favorire il dialogo tra distribuzione estera e aziende”. Per il ceo di Fiere di Parma, inoltre, le “fiere tuttologhe sono destinate a fallire miseramente”.
Cellie ha anche parlato, rispondendo alle domande dei giornalisti- sulla scelta di Dolce Italia e di Assica di migrare verso la milanese TuttoFood: “le associazioni di categoria fanno i contratti ma sono poi le singole aziende a decidere dove andare e a fare quello che vogliono. A Dolce Italia Cibus non poteva più garantire l’intero padiglione del Palacassa mentre l’addio di Assica, da Cibus verso la Fiera di Milano è un caso isolato che sconta passaggi e divisioni interni all’associazione di categoria”.
Il settore alimentare regge grazie all’export
“Ormai 1 prodotto alimentare su 5 finisce sui mercati esteri – dichiara Filippo Ferrua Magliani, presidente di Federalimentare – Una fetta di valore che, l’anno scorso, ha sfiorato i 25 miliardi di euro e prova che, complice la recessione dei consumi interni, l’export rappresenta una delle più importanti valvole di sfogo e di redditività per il settore alimentare. E al +7% del 2012 fa seguito il +12% dei primi due mesi del 2013”.
Tra i Paesi in evidenza, per l’assorbimento di cibo italiano, gli Emirati Arabi (+42,4%) e la Thailandia (+42,3%), che ospiterà quest’anno Cibus nell’ambito della Fiera Thaifex di Bangkok, organizzata insieme a Fiere di Parma e a Koelnmesse (Fiera di Colonia).
In luce anche il Messico (+35,6%) e l’Arabia Saudita (+30,5%), seguite da Libia (+27,6%), Corea del Sud (+22,2%), Tirchia (+24,2%), Hong Kong (+18,9%), Giappone (+20,6%) e Cina (+18,3%). Secondo Rossi, “tutti crescono, tranne l’Europa, purtroppo”.
Industria alimentare e distribuzione insieme formano la “prima filiera economica del Paese” sottolinea il direttore generale di Federalimentare Daniele Rossi. “Con 130 miliardi di fatturato siamo vicinissimi alla meccanica, valiamo 4 volte la chimica e 7 volte l’abbigliamento”.
Si è parlato del rapporto da avere con l’Expo 2015 ed è intervenuta anche Marinella Loddo, direttore dell’Ufficio Ice di Milano che si è soffermata sul recente rinnovamento dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.
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La seconda tappa di Cibus Market Check 2013 a Bangkok in Thailandia il 25 maggio
Dopo Mosca la seconda tappa del Cibus Market Check sarà a Bangkok, in Thailandia, il prossimo 25 maggio 2013.
Descrizione del progetto
Il progetto Cibus Market Check nelle sue 5 tappe si pone l’obiettivo di fornire alle imprese alimentari specifici punti di riferimento per meglio operare sui mercati target, attraverso un’analisi quali-quantitativa delle referenze presenti a “scaffale” di più punti di vendita che siano rappresentativi e significativi per:
- tipologia e luogo del punto vendita;
- la possibilità di raccogliere informazioni e dati riscontrabili “con mano” direttamente dagli assortimenti e le marche presenti su ogni mercato;
- capire il placement del prodotto italiano all’interno del punto vendita e sullo spazio occupato dai prodotti in riferimento al prezzo.
Il progetto Cibus Market Check si pone i seguenti obiettivi:
- offrire un percorso di formazione “on the field” internazionale ai manager delle aziende espositrici di Cibus;
- far incontrare i buyers delle catene analizzate che presentino le loro catene e forniscano gli strumenti interpretativi alle aziende italiane per poter “leggere” le richieste dei retailer esteri e dei consumatori di quel mercato;
- far conoscere i format e le politiche di “scaffale” dei prodotti made in Italy nei vari mercati chiave direttamente sul luogo.
Per ogni tappa Cibus Market Check propone un programma strutturato su 4 giornate. La visita dei punti vendita (store check) sarà preceduta da un coffee break di benvenuto e da una presentazione del mercato locale che si svolgerà negli spazi dell’hotel di riferimento da cui partirà il transfer per le visite su 2-3 punti di vendita/importatori selezionati tra quelli censiti. Il programma prevede inoltre, per chi lo desiderasse, una giornata dedicata alla visita della Fiera in corso.
Per maggiori informazioni e prenotazioni:
Tel 0521 996820 / 212
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