Festival del Giornalismo Alimentare dibattuti i temi più “caldi” e controversi del momento
Successo pieno per una kermesse sempre ben strutturata, agile e sempre più come luogo di alto dibattito culturale di tutto ciò che ruota attorno al cibo. Arrivederci a Torino dal 25 al 27 febbraio 2021
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 22/02/2020
Anno dopo anno, il Festival del Giornalismo Alimentare, l’appuntamento ideato da Massimiliano Borgia, che si è concluso oggi, 22 febbraio 2020, si conferma di grande valore perché risponde alla necessità di incontro, riflessione, dibattito e formazione sui grandi temi legati al mondo alimentare.
Massimiliano Borgia, l’ideatore e organizzatore del festival, si è dimostrato un attento analista degli argomenti più “caldi” e controversi che vive il mondo dell’alimentazioni in questo momento. La sua kermesse è sempre ben strutturata, agile e rappresenta sempre di più un luogo di alto dibattito culturale su tutto ciò che ruota attorno al cibo. Borgia non cerca visibilità ma lavora seriamente e per questo il festival meriterebbe, secondo noi, di una maggiore attenzione da parte dei nostri “giornaloni”.
La bella e nuova location del Centro Congressi Lingotto, e la presenza di circa 1200 persone, tra giornalisti, comunicatori, professionalità medico-scientifiche, esperti, rappresentanti delle aziende alimentari dimostra, con i dati, il successo di questa quinta edizione.
Ci auguriamo che la prossima edizione, già fissata a Torino per il 25, 26 e 27 febbraio 2021, continui su questa strada.
Da parte nostra, anche nelle prossime settimane, continueremo a scrivere sui temi più importanti discussi a Torino.
Il commento dell’ideatore e direttore del Festival Massimiliano Borgia
“Non esiste in tutto il mondo una manifestazione che abbia questa formula – commenta Massimiliano Borgia. – Il Festival mette in contatto per tre giorni di full immersion i giornalisti e professionisti della comunicazione con quelli della ricerca e della salute alimentare e uno spaccato rappresentativo del mondo produttivo. Si genera tra loro un confronto – incontro che favorisce lo scambio e l’arricchimento di nuove idee e progettualità. È proprio questa formula ad averlo reso sempre più un appuntamento che desta attenzione a livello nazionale e internazionale”.
“Molto importanti dal punto di vista della formazione si sono rivelati i 20 laboratori di esperienza – prosegue Borgia – che hanno registrato in totale quasi 500 presenze e rappresentano il momento in cui giornalisti e comunicatori hanno avuto l’occasione di approfondire la conoscenza di tematiche specifiche legate agli alimenti, che possono essere utili nello svolgimento del loro lavoro quotidiano”.
Il “Festival parallelo”, quello dedicato al B2B – gli incontri tra professionisti della comunicazione e le aziende dell’agroalimentare interessate a comunicare – ha superato 160 sessioni di incontri organizzati in formula speed-date incrociando domanda e offerta tra oltre 50 comunicatori e 20 aziende. “Pensiamo di aver dato un contributo per promuovere con il B2B la cultura della comunicazione – spiega il direttore del Festival – anche tra piccoli imprenditori, artigiani e aziende agricole, spesso lontani da queste dinamiche, che qui hanno potuto incontrare professionisti in grado di valorizzare le loro storie e i loro prodotti”.
Premiati Mara Filippi Morrione, Carlo Ottaviano, Gerardo D’amico, Bruno Gambacorta e Luca Ferrua
Quest’anno il Festival ha voluto attribuire un riconoscimento ai giornalisti che si sono distinti per il particolare impegno nella divulgazione di tematiche alimentari.
Il PIATTO ALLA CARRIERA è stato consegnato a: Mara Filippi Morrione, moglie di Roberto Morrione, giornalista d’inchiesta Rai scomparso nel 2011, cui è stato intitolato l’omonimo premio sul giornalismo investigativo; Carlo Ottaviano, 40 anni di esperienza, anche alla direzione di riviste specializzate come Il Gambero Rosso e Le Vie del Gusto; Gerardo D’amico, in Rai dal 1999, con una grande esperienza sui temi di alimentazione e salute; Bruno Gambacorta, ideatore e conduttore di Eat Parade, rubrica settimanale del TG2 dedicata al “bere bene, mangiare sano”; e Luca Ferrua, caporedattore alla Cronaca di Torino de La Stampa, appassionato ed esperto di enogastronomia e autore de “Gli uomini delle stelle” una raccolta di interviste a chef stellati.
Il Festival è stato seguito dei media, grazie a temi di forte impatto sociale, come la necessità di ridurre lo spreco alimentare e, in particolare, quello legato ai consumi fuori casa, una tendenza in crescita nei prossimi dieci anni. Proprio da Torino, due settimane prima del Festival, è partita una provocatoria petizione, lanciata dagli organizzatori sulla piattaforma Change.org, per chiedere l’obbligatorietà della Food Bag – un contenitore idoneo al trasporto e alla conservazione del cibo ordinato al ristorante e non consumato – da rendere disponibile in tutti i pubblici esercizi e mense. Un appello che in appena due settimane ha raccolto oltre 13.500 firme.
Il Festival si è fatto notare anche per la presenza di personaggi popolari come Chef Rubio, al secolo Gabriele Rubini, che dopo aver lasciato la tv ha raccontato al Festival, attraverso una intervista esclusiva con il direttore Massimiliano Borgia, il suo viaggio durato quattro mesi tra Sri Lanka, Iran e Gaza.
L’Eco della Stampa ha realizzato il primo rapporto sulla presenza del cibo nei media
La manifestazione di Torino è stata anche il luogo dove per la prima volta è stato possibile quantificare con dati precisi l’impatto che i temi dell’alimentare hanno sull’informazione. Grazie alla collaborazione del Festival del Giornalismo Alimentare con L’Eco della Stampa, la più storica società italiana di media monitoring, è stato realizzato il primo rapporto sulla presenza del cibo nei media, commentato da Guia Beatrice Pirotti, docente SDA Bocconi e coordinatore del Master of Management in Food & Beverage. La ricerca (qui su Informacibo) ha permesso di constatare che sui media si parla più di cibo che di politica e nel solo 2019 le pubblicazioni su temi alimentari sono state oltre 1,3 milioni.
“Sapevamo che sui media questi temi tengono spesso banco, ma avere dati precisi sul fenomeno consentirà a tutti i colleghi e professionisti della comunicazione di avere una migliore consapevolezza della responsabilità che tutti noi abbiamo quando comunichiamo i temi alimentari. Perché il cibo non è solo un bene primario di sostentamento, ma è salute, cultura, stili di vita, economia, politica e molto altro. – conclude Massimiliano Borgia – Vorremmo essere sempre più un luogo a disposizione di tutto il mondo dell’informazione e delle comunità scientifiche che si occupano della delicata questione alimentare, un luogo di incontro, di scambio di opinioni, idee, progetti, tra mondi diversi che hanno il comune obiettivo di migliorare la qualità dell’informazione verso i cittadini”.
A Torino il festival del giornalismo celebra il grande mondo del cibo
Le parole del direttore Massimiliano Borgia e della Sindaca Chiara Appendino.
La prima ricerca sulla presenza dei temi alimentari nei media italiani a cura de L’Eco della Stampa
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“10 anni di Dieta mediterranea” al festival del giornalismo Alimentare
A moderare il panel Natascha Lusenti di Rai Radio 2. Hanno partecipato: Stefania Ruggeri (Ricercatrice CREA), Luca Di Leo (Barilla), Leslie Amoroso (Programme Officer della Divisione di Nutrizione della FAO), Stefania Grandinetti (Vice presidente Terranostra) e Alfonso Pecoraro Scanio: “modello alimentare che fa bene a salute, agricoltura e ambiente”
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La Liguria dei prodotti Dop protagonista al Festival
Riviereccellenza: vini, stelle, emozioni stellate a Ortovero
Al Festival del Giornalismo Alimentare: obbligatorietà della Food Bag
Questa mattina dibattito “Da doggy bag a Food bag: il diritto agli avanzi senza vergogna” moderato da Anna Scafuri del Tg1 Rai
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