Guida al party perfetto: gli 8 consigli del mixologist
di Simone Pazzano
Ultima Modifica: 18/06/2019
La riuscita di una festa passa soprattutto per i cocktail. Il mixologist Mattia Pastori racconta come rendere il proprio evento indimenticabile e a prova di imprevisto in 8 semplici passi. Organizzare un party a casa è divertente, ma improvvisare non basta: serve un’accurata preparazione e una costante attenzione durante tutto lo svolgimento della serata. Se scegliere gli amici giusti, l’allestimento e la musica sono passaggi fondamentali, il vero must rimane uno solo: allestire un attrezzato angolo bar e saper preparare ottimi cocktail. I drink dovranno essere impeccabili, come fossero stati shakerati ad arte da un bartender professionista, quindi con le giuste dosi di alcol per un’ebrezza vivace ma leggera.
Le persone amano organizzare feste a casa, ritrovarsi con gli amici in un ambiente familiare e tranquillo, regalando alla serata la propria impronta personale. L’esperienza però deve essere sempre di alto livello sotto tutti i punti di vista e se si desidera realizzare un party indimenticabile nessun dettaglio deve essere lasciato al caso, in particolare l’aspetto beverage
Mattia Pastori, mixologist di fama internazionale e anche esperto nell’organizzazione di eventi grazie alla collaborazione con la società di catering Drinkable, ci spiega quindi come rendere memorabile la festa e allestire un’area mixology in salotto o in terrazza che reggerà il paragone con i migliori cocktail bar. Ecco i suoi consigli.
Mai senza ghiaccio, ma addio vaschette anni ‘80
Non c’è cocktail senza la sua dose di ghiaccio, quindi è essenziale prevedere scorte per tutta la durata del party. Però il ghiaccio non è tutto uguale e per ottenere un cocktail di qualità il consiglio è quello di creare cubi di ghiaccio di grandi dimensioni in grado di diminuire la diluizione e rendere il drink più interessante dal punto di vista del gusto. Da dimenticare quindi le vaschette in plastica di una volta e puntare invece sugli stampi al silicone di 3 x 3 per la creazione di un maxi ice-cubo.
Shaker, mixing glass, spoon e strainer: l’attrezzatura del professionista
Per organizzare un party degno di questo nome ci vogliono gli attrezzi del mestiere: shaker, mixing glass, bar spoon e strainer sono i 4 strumenti base per miscelare i drink e ottenere un risultato da bartender professionista. O almeno provarci. Il consiglio è concentrarsi su 4 o 5 cocktail ben selezionati e concedersi poche sperimentazioni sul tema per non incorrere in errori fatali.
La bibbia dei cocktail ce l’hai?
Leggere e scoprire ricette è la base di partenza per la preparazione di cocktail di qualità. Il segreto però è selezionare le guide migliori firmate da chi della mixology ne ha fatto un’arte. Tra le bibbie dell’universo beverage da citare la Difford’s Guide, dove trovare le preparazioni sia di grandi classici che di innovativi twist per chi ha l’anima dello sperimentatore. Altra interessante lettura è Cocktail Safari firmato da Stefano Nincevich, che raccoglie in un solo volume oltre 70 cocktail popolari tra storie, aneddoti e leggende.
La base (alcolica) della serata
Gin, Vermouth e bitter sono la triade che non deve mai mancare per un party degno di questo nome. Questi tre distillati infatti sono la base per dare vita a tre grandi classici della miscelazione come il Negroni, il MiTo e l’Americano. A seguire altre bottiglie nice-to-have sono rum e tequila per drink dal twist esotico e un liquore agli agrumi, per regalare una nota di freschezza ad alcune preparazioni. In generale puntare sempre su distillati di qualità e su dosi bilanciate, il mancato hangover del giorno dopo è un motivo sufficiente per seguire il consiglio.
Ingredienti collaterali a supporto
Gli agrumi sono indispensabili nella creazione dei cocktail, sia come ingrediente che come garnish; vale lo stesso per lo zucchero o altri dolcificanti come il miele, le erbe aromatiche (basilico, menta e rosmarino) o le spezie come l’anice stellato, da usare anche per le decorazioni finali. Basilari poi la tonica e la ginger beer per creare due classici old school come il Gin Tonic e il Moscow Mule. Da aggiungere alla lista della spesa anche il prosecco e l’Italicus Rosolio di Bergamotto per dare un tocco originale e accattivante al solito spritz seguendo una ricetta ideata da Mattia Pastori per la drink list del nuovo Emporio Armani Café con il suo Spritz Mediterraneo.
No buffet, si finger food di qualità
Il capitolo food merita particolare cura quando si organizza una festa, è necessario infatti prevedere una scorta ben fornita di stuzzichini buoni e vari. Bandite pizzette e patatine, oggi l’aspetto del cibo merita di essere curato nel dettaglio e basta selezionare una materia prima di qualità per un risultato da applausi. Senza lanciarsi in ricette articolate un buon pane abbinato a salumi selezionati sono un’ottima base di partenza per l’allestimento dell’area food. Se si vuole variare si può prevedere anche qualche ricetta etnica o esotica da abbinare in base al tema della festa.
A ogni cocktail il suo bicchiere
Archiviati i bicchieri di plastica, esteticamente poco gradevoli e decisamente non eco-friendly, per un servizio degno di un bar occorre il set giusto. Senza lanciarsi in shopping compulsivo da props, ci sono 3 basilari che non possono mancare ovvero tumbler, coppa da cocktail e calice da champagne, detto in altri termini i bicchieri perfetti per Negroni, Martini e Bellini.
Cocktail & sound
Una volta curato l’aspetto food & drink, la colonna sonora della serata è un elemento imprescindibile per la buona riuscita di una festa. Essenziale ricordarsi di mantenere un volume accettabile per non scatenare le ire del vicinate. L’alternativa è invitarli ad unirsi alla festa.
Dopo aver dispensato regole e tips, il vero consiglio rimane uno: aprire cassetti, frigorifero e libri e dare libera espressione alla propria fantasia per iniziare a sperimentare.
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