Ferragosto, un film e un vino con lo stesso nome, “Il Sorpasso”
Di fronte al mare di Castiglioncello, teatro del drammatico finale del film, nasce la cantina Fortulla con il vino Il Sorpasso di Laura Marzari e Fulvio Martini
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 13/08/2020
Da oltre 70 anni il nostro cinema indaga gli usi e i costumi dell’Italia raccontando i miti e i riti della gita ferragostana.
In questo triste ferragosto 2020 vogliamo ricordare il grande Vittorio Gassman, che proprio 20 anni fa moriva all’età di 77 anni, con uno dei suoi film più significativi legato al ferragosto: «Il sorpasso», un film del 1962.
L’ itinerario del cinema ferragostano del regista Dino Risi con Vittorio Gassman, che incarna l’anima furba del Paese, e Jean-Louis Trintignant, l’Italia perbene e forse un po’ ingenua della fine degli anni anni ’50, parte da Roma proprio nel giorno di ferragosto, 15 agosto.
Si parte quindi dalla capitale con l’iconica Lancia Aurelia B24 spider decappottabile lanciata verso la statale Aurelia che collega una Roma deserta alla costa Toscana, dove il sogno di svago ferragostano dei due protagonisti si conclude sulla scogliera di Calafuria, dove la commedia si colora dei toni della tragedia.
E così a Castiglioncello proprio dove comincia la storia di Fulvio Martini, Laura Marzari ma anche il “nostro” racconto di un vino chiamato “Sorpasso”.
Fulvio Martini e Laura Marzari hanno dato al vino il nome del film: “Sorpasso”
Proprio di fronte al mare di Castiglioncello, teatro del drammatico finale del film, un imprenditore, leader nel mondo delle spugne (da qui il titolo del bell’articolo -qui sotto- di Chiara Iasiuolo) di Sorbolo in provincia di Parma, Fulvio Martini (qui la storia) con la cantina Fortulla coltiva le vigne proprio sul bellissimo tratto di costa tirrenica.
E in questo incantevole posto che nasce il vino, Il Sorpasso, un classico taglio bordolese made in Tuscany con uguali percentuali di Cabernet sauvignon e Cabernet franc e una piccola aggiunta di Merlot. Matura per 16 mesi in barriques di rovere francese e completa l’affinamento con 12 mesi in bottiglia. Davvero un grande vino come il bel film ferragostano di Risi e i “vicini di casa”, i famosi vini Supertuscan della vicina zona di Bolgheri.
Qui ripubblichiamo un bellissimo “affresco” su Il Sorpasso e su Fulvio Martini scritto tanto tempo fa, su InformaCibo, dalla nostra Chiara Iasiuolo
Bere come una spugna
A metà strada tra una boutade e un gioco di parole, mai questo modo di dire è stato così pregnante come in questo caso. Parliamo in particolare delle due parole – il bere nella sua forma più eccelsa, il vino, e la spugna – entrambe intese nel loro significato letterale; due parole che viaggiano disgiunte nella quotidianità. Espressione idiomatica a parte, infatti, difficilmente ci capiterà di associarle nello stesso contesto.
(Anche se mi sono ricordata del vecchio Spugna, il nostromo di Capitan Uncino in Peter Pan, ma non sono poi così sicura che facesse queste gran bevute con il resto della ciurma …).
Tra il bere e la spugna dunque manca o meglio mancava in natura un anello di congiunzione. A colmare questo vuoto ci ha pensato il sig. Fulvio. Non tutti forse sanno che Fulvio Martini è il re delle spugne o meglio dei prodotti per l’igiene della casa e della persona. E tra uno scrub con guanto in fibra di bambù e lino e una pulitina in casa con la paglietta sgrassante, ha trovato anche il tempo di realizzare il sogno del padre: ettari di terreno coltivati a vigneto con vista mare. Dove? In Toscana, a Castiglioncello provincia di Livorno. Tutto nasce nel 1994.
Oggi questa realtà si chiama Fortullae comprende un’incantevole struttura che accoglie gli amanti della campagna e del buon cibo a Il Casale del Mare.
Ecco come il mondo del bere e quello delle spugne si fonde in un unicum singolare.
Ma spostiamoci di qualche passo e percorriamo insieme un’altra storia. Questa però ce la racconta in parte Dino Risi con i volti di Gassmann e Trintignant in un’affascinante Lancia Aurelia decappottabile nel film “Il Sorpasso”. Siamo nel 1962 e con il vento in faccia i nostri eroi percorreranno l’Aurelia da Roma fino a Castiglioncello; un lungo tragitto alla scoperta di due personaggi profondamente diversi, ma legati da un’attrazione reciproca e fatale.
Ora è proprio da qui che trae spunto il sig. Fulvio per dare vita a un grande vino rosso che chiama appunto il Sorpasso, come il film.
Di chiara ispirazione francese, almeno nella scelta dei vitigni utilizzati, il Sorpasso è composto da Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc in egual misura (47%) e da una piccola percentuale di Merlot (6%). È affinato in barrique per 14/16 mesi e continua con un affinamento in bottiglia di almeno 12 mesi.
Al naso è intenso con forti note di frutta rossa, erbe aromatiche e alcuni accenti speziati.
In bocca è ricco con tannino eleganti e vellutati. Circa 40€ al consumatore.
Se “Il Sorpasso” è considerato dalla critica cinematografica uno tra i migliori film italiani di sempre, perché non pensare che il Sorpasso possa invece entrare nella rosa dei migliori vini del territorio? In fondo non dimentichiamo che ha tutte le carte in regola per riuscire nell’impresa come tanti altri colleghi della vicina Bolgheri.
Che tenti allora il sorpasso, ma attenzione alle curve.
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