L’estate in Val Formazza a Riale
Da Riale alle cascate del Toce, passando per borghi e sapori Walser. L'estate "a casa" del Bettelmatt è tutta da vivere
di Alessandra Favaro
Ultima Modifica: 06/07/2023
Il borgo di Riale, in alta Val Formazza (estremo nord del Piemonte), è la meta ideale per vivere l’estate a 360 gradi, scoprendo tantissimi prodotti tipici locali e attività outdoor.
Questa piccola località, a 1780 metri d’altitudine, e a pochi chilometri dalla Svizzera, custodisce un inestimabile patrimonio naturalistico, culturale e gastronomico, destinazione perfetta per un soggiorno in cui unire emozioni e relax a buon cucina e borghi dove il tempo sembra essersi fermato.
Dall’edizione 2023 della Bettelmatt Ultra Trail alle escursioni in bicicletta o a piedi. Dalla scenografica Cascata del Toce agli splendidi laghi alpini. Dagli alpeggi dove nasce il “tesoro” Bettelmatt alle creazioni gastronomiche di chef Matteo Sormani, l’estate in Val Formazza regala ogni giorno qualcosa di speciale.
Sport e natura
Da sempre votato allo sport in tutte le stagioni, il borgo di Riale accoglie i visitatori estivi con alcuni appuntamenti da non perdere.
L’evento più atteso è l’edizione 2023 della Bettelmatt Ultra Trail (www.bettelmattultratrail.it), l’avvincente corsa di skirunning organizzata da Formazza Event e diventata ormai un appuntamento irrinunciabile del calendario internazionale. I percorsi toccheranno alcuni dei punti più suggestivi del territorio come la Cascata del Toce e gli alpeggi dove nasce il mitico formaggio Bettelmatt, a oltre 2.000 metri di altezza.
Un’occasione, per i più audaci, di mettere alla prova i propri limiti e, per tutti gli altri, di godersi una giornata immersi nella natura, incitando i partecipanti e lasciandosi baciare dal sole.
Sentieri di montagna
Ma lo sport a Riale vuole anche dire inerpicarsi a piedi per gli innumerevoli sentieri di montagna alla scoperta di scorci suggestivi e inaspettati, avventurarsi in bicicletta per il nuovissimo tracciato che da Riale porta in Svizzera, in Val Bedretto e Val Maggia, attraverso il Passo San Giacomo, oppure percorrere gli itinerari più avventurosi in sella alle e-bike con pedalata assistita per provare emozioni speciali in tutta sicurezza.
Cosa vedere
Qualunque sia il mezzo scelto, la parola d’ordine è “esplorare”. Circondata da ghiacciai, corsi d’acqua e numerosi laghi alpini, Riale è il punto di partenza per escursioni alla scoperta dei panorami montani circostanti.
Ricchissima di specchi d’acqua, molti bacini naturali si incontrano superati i 2000 metri d’altitudine, mentre a bassa quota, la spettacolare diga di Morasco serve come bacino per la Cascata del Toce (foto in alto all’articolo) e fornisce acqua per la produzione di energia elettrica a tutta la Valle.
Tra le numerose interessanti mete della zona, ideali per un’escursione:
- la cima Arbola (3.300), teatro della prima risalita con gli sci ai piedi documentata in Italia a opera di 11 formazzini nei primi anni del ‘900
- l’itinerario dei laghi del Boden, un circuito ad anello che tocca i due omonimi laghi
- l’itinerario di Kastel, sede del più grande giardino botanico spontaneo d’Europa
- il passo alpino del Gries, uno dei più antichi d’Italia, percorso già nel Medioevo per trasportare le merci da Milano a Berna e, nel 1852, attraversato dal compositore tedesco Richard Wagner.
- Vera e propria eccellenza del territorio è però l’imponente Cascata del Toce, che con i suoi quasi 150 metri è tra le cascate con il salto più alto d’Europa.
- Particolarmente affascinanti da visitare sono, poi, i numerosi insediamenti Walser ancora presenti in zona: una popolazione di origine vallese che nel 1200 si avventurò oltre la Svizzera per colonizzare questo lembo di terra. Una cultura molto particolare che influenza ancora tradizioni e costumi del territorio.
Sapori e prodotti tipici
Altra grande eccellenza del territorio è la cucina. Il tesoro gastronomico di Riale e della Val Formazza è il Bettelmatt, formaggio a pasta semi cotta che necessita di una breve stagionatura.
Tra più rari formaggi italiani, è definito “eroico” perché prodotto esclusivamente da otto produttori in sette alpeggi sopra i 2.000 metri nei mesi di luglio e agosto, per una produzione di nicchia che si aggira intorno alle 5000 forme all’anno
Oltre al Bettelmatt, i piatti che si possono gustare a Riale sono quelli della tradizione Walser, tramandati ancora oggi da Matteo Sormani, chef “illuminato” della Locanda Walser Schtuba che sta recuperando le antiche ricette (una cucina “povera” che impiegava le poche materie prime del territorio) e le propone in un perfetto connubio tra innovazione e tradizione.
Vero e proprio sperimentatore d’alta quota, chef Sormani accoglierà i turisti in estate con nuovi piatti per esaltare le materie prime offerte dalla natura. Tra queste, grande spazio avranno le erbe selvatiche, come la silene, il radicchio di montagna, il tarassaco e lo spinacino selvatico e i fiori eduli come i fiori di tarassaco, chiamato anche “lo zafferano di montagna” perché una volta essiccato dà vita a una polvere gialla e profumata. Ma anche i germogli di pino mugo e larice da cui, per estrazione a caldo, si ottengono oli e burri aromatizzati.
La cicerbita selvatica di Sormani
Tra le varie ricette della “ripartenza” di Sormani, la “Cicerbita, caprino e uovo”, una rivisitazione in chiave Walser della più classica “uovo e asparagi”, dove protagonista indiscussa sarà la cicerbita selvatica: una pianta della famiglia del radicchio, la cui raccolta è vietata in quasi tutte le zone montane d’Italia e che a Riale è permessa sotto una strettissima regolamentazione.
Sapori Walser
Altri sapori di montagna, in una chiave più famigliare, si possono invece gustare all’Aalts Dorf, locanda situata all’ingresso di Riale. Un luogo ideale dove Gianluca Barp e il suo staff offrono agli ospiti l’opportunità di rifocillarsi dopo un’intensa giornata in montagna immersi in una piacevole atmosfera conviviale e al cui interno si trova anche il negozio Sapori Walser che propone le specialità del territorio come salumi e formaggi.
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