Estate 2023: tanti turisti, poco personale
Sono oltre 30mila le figure professionali che mancano al settore turistico.
di Alessandra Favaro
Ultima Modifica: 12/07/2023
L’estate 2023 sarà ricordata non solo per l’afflusso di turisti provenienti da tutto il mondo, ma anche per la mancanza di personale nel settore turistico. Secondo una ricerca condotta da ASSOSOMM, l’Associazione Italiana delle Agenzie per il Lavoro, in collaborazione con l’Istituto di Ricerca CENSIS, sono oltre 30mila le figure professionali che mancano al settore turistico.
Il settore più colpito è l‘HO.RE.CA (Hotel, ristoranti, catering), che in questo periodo dell’anno aumenta i propri organici per far fronte ai picchi di domanda.
Tra le figure più richieste e difficili da trovare ci sono cuochi, baristi, addetti alla mensa, camerieri, lavapiatti, receptionist, autisti, bagnini, pasticceri, barman, barlady e sommelier.
Non solo il turismo, ma anche il settore agricolo e l’industria dolciaria stanno risentendo della mancanza di personale. Per la raccolta di frutta e verdura sono necessari migliaia di lavoratori stagionali, così come per le fasi di lavorazione dei prodotti dolciari che iniziano in estate in vista del periodo natalizio.
La ricerca CENSIS evidenzia che il numero di posti vacanti in Italia è in costante aumento dal 2016. In sette anni, il tasso di posti vacanti è passato dallo 0,9% al 2,4%, il che significa che ogni 100 posti di lavoro disponibili, 2,4 non sono assegnati. Questo problema riguarda un po’ tutti i settori, ma alcuni in modo particolare come le costruzioni, il commercio, la gestione dei rifiuti e, ovviamente, la ristorazione e l’accoglienza.
Rosario Rasizza, Presidente di ASSOSOMM, sottolinea che la carenza di lavoratori è un problema di lungo periodo e che non può essere attribuito a una singola causa. Tra i fattori che contribuiscono a questa situazione, Rasizza cita l’aspetto demografico: in 20 anni, il numero di giovani che si affacciano al mercato del lavoro è diminuito di un terzo.
Questo fenomeno, sempre più avvertito, è una sfida che il settore turistico, agricolo e dolciario devono affrontare per garantire il corretto funzionamento delle attività e la soddisfazione dei clienti. Ma anche evitare il burn out dei professionisti che devono tamponare le carenze. Le soluzioni a questo problema potrebbero includere l‘investimento in formazione e sviluppo delle competenze, l’attrazione di lavoratori stranieri e l’implementazione di politiche di lavoro flessibili.
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