Dopo Parma anche Vico Equense Città della Gastronomia Unesco?
di Informacibo
Ultima Modifica: 07/10/2016
“Vico Equense: una Festa di eccellenze”, con questo evento l’Amministrazione comunale di Vico Equense e gli operatori commerciali affilano le armi per un progetto ambizioso ma realistico, puntare a far rientrare la cittadina campana nel circuito UNESCO come Città creativa della Gastronomia.
L’obiettivo, illustrato alla stampa dal Sindaco di Vico Equense Andrea Buonocore, dall'Assessore al turismo Lucia Vanacore e dallo chef stellato Gennaro Esposito (nella foto), è quello di costruire un sistema territoriale che aggreghi tutte i soggetti e le risorse legate all'agroalimentare per arrivare a candidarsi a «Città creativa per la gastronomia Unesco», titolo conquistato lo scorso mese di dicembre 2015 dalla città di Parma. (“Parma diventa la Regina mondiale del cibo e INformaCIBO lancia la kermesse mondiale "Parma for Unesco")
A Vico Equense ci sono circa 150 esercizi pubblici, tra ristoranti, strutture balneari, bar e pizzerie, 130 strutture ricettive, di cui 20 alberghi con totale oltre 2000 posti letto, oltre 500 imprese artigiane, caseifici, panifici, frantoi e 300 aziende agricole. Una concentrazione molto alta di chef, ristoratori, imprenditori agricoli e artigiani, insigniti dei più alti riconoscimenti nazionali e internazionali, e una varietà di prodotti Dop. Da qui nasce l'idea di “fare come Parma”.
Dopo che il bistellato Gennarino Esposito ha inventato 15 anni fa «Festa a Vico», che raduna ogni anno decine e decine di chef e produttori del made in Italy alimentare, ora questa cittadina che conta poco più di ventimila abitanti stretta tra le colline e il mare, punta in alto e certamente merita lo scettro di Città Creativa della Gastronomia Unesco e, insieme a Parma, porterà in alto nel Mondo i valori della buona cucina e dei buoni prodotti agroalimentari.
Vico Equense Città della Gastronomia è una progettualità tesa alla articolazione di attività che coinvolgano tutte le componenti della filiera enogastronomica del comprensorio della Penisola Sorrentina.
Il tutto per la proposizione di Vico come parte integrante del circuito delle Città Creative dell’UNESCO, ed in particolare come Città della Gastronomia.
La filosofia
Il patrimonio enogastronomico mediterraneo (cui nel novembre 2010 è stato riconosciuto lo status di risorsa culturale protetta dall’UNESCO) incarta la proiezione di valori afferenti le risorse culturali e le attività produttive come identificative del tratto caratterizzante di un territorio, quello della costiera sorrentina e dell’area vesuviana, tradizionalmente vocato alla ricettività, ma che necessita di seguire percorsi di innovazione operativa legati alla evoluzione continua del mercato turistico mondiale.
Il posizionamento strategico dell’iniziativa suggerisce una linea d’azione che miri alla costituzione di un Distretto Culturale Evoluto fondato sulla coesistenza di alcuni fattori di carattere economico e culturale:
- la alta concentrazione – in rapporto alla popolazione – di operatori (chef, ristoratori) insigniti dei più alti riconoscimenti internazionali
- la varietà di prodotti DOP
- la vocazione turistica dell’area interessata dal format da orientare alle dinamiche innovative del turismo creativo ed esperienziale così come indicato dall’UNESCO e dall’OCSE
- l’esigenza di destagionalizzazione e di impostazione continuativa di attività attrattive sul territorio
- la necessità di orientare ed informare un segmento di knowledge workers del settore professionale ed imprenditoriale turistico ed enogastronomico
- la presenza di importanti istituzioni ed infrastrutture culturali (Festival di Ravello, Forum delle Culture) con le quali attivare pratiche di collaborazione ed integrazione
Soggetto promotore: Comune di Vico Equense
Ideazione e progettazione: Fabio Borghese e Claudio Calveri per Immaginativa ed Osservatorio Creativo
I vantaggi del Circuito UNESCO
L’UNESCO individua chiaramente quali sono i vantaggi dell’affiliazione di una città al Creative Cities Network:
- Evidenziare le risorse culturali della città su una piattaforma globale.
- Rendere la creatività un elemento essenziale dello sviluppo locale in chiave economica e sociale.
- Condividere conoscenza e competenze tramite cluster culturali con tutto il mondo.
- Inserire il contesto locale e gli operatori culturali in dinamiche imprenditoriali.
- Favorire l’innovazione attraverso scambi di know-how, esperienze e conoscenze tecnologiche.
- Promuovere differenti prodotti culturali sui mercati nazionali ed internazionali.
Gli obiettivi
Aggregazione
Costruzione di un sistema territoriale che aggreghi le risorse (materiali ed immateriali) legate alla gastronomia, gli operatori del settore ed il pubblico per la creazione di un Distretto Culturale Evoluto:
- Aggregazione interna: mappatura di tutte le attività ed i soggetti legati all’universo gastronomico
- Aggregazione esterna: partnership con soggetti nazionali ed internazionali per scambio di conoscenze e buone prassi e per organizzazione di attività comuni.
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