Dopo il panino "McItaly" con prodotti tipici italiani arriva un panino con l'hamburger - InformaCibo

Dopo il panino “McItaly” con prodotti tipici italiani arriva un panino con l’hamburger

di Informacibo

Ultima Modifica: 19/10/2013

Cernobbio 19 ottobre 2013. – McDonald’s continua a strizzare l’occhio ai prodotti italiani di qualità: dopo il panino ‘McItaly’ con prodotti tipici italiani lanciato nel 2010 con l’allora ministro Zaia, arriva un panino con l’hamburger a base esclusivamente delle pregiati carni piemontese e chianina.

La nuova proposta, che porterà sugli scaffali 40mila prodotti al giorno, e scaturita dalla partnership con Inalca del Gruppo Cremonini e con Coldiretti (i cui allevatori riuniti nella Filiera agricola italiana garantiranno la carne certificata), è stata presentata al Forum dell’alimentazione di Coldiretti Cernobbio. L’accordo prevede la fornitura di carne di alta qualità proveniente dagli allevamenti italiani di vitelloni delle due razze autoctone del centro e del nord Italia. I panini di carne pregiata saranno in vendita in Italia a partire dal 13 novembre.

 

«L’accordo per noi rappresenta una occasione per far conoscere anche ai più giovani la straordinaria qualità delle carni delle razze autoctone italiane che sono un patrimonio di biodiversità, di sicurezza alimentare e di valori nutrizionali, unici ed esclusivi del nostro Paese» – ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini. «McDonald’s ha iniziato nel 2008 un percorso di valorizzazione dei prodotti italiani – ha detto Roberto Masi, amministratore delegato di McDonald’s Italia – ma è la prima volta che utilizziamo per i nostri hamburger carne chianina e piemontese.

La volontà è quella di far assaggiare due grandi eccellenze a tutti gli italiani, grazie ai nostri prezzi accessibili e alla capillarità dei nostri ristoranti». «Il nostro Gruppo – ha osservato l’ad d Inalca Luigi Scordamaglia – è particolarmente orgoglioso di poter in questo modo contribuire al riconoscimento delle eccellenze italiane sui mercati nazionali ed internazionali ed alla valorizzazione del lavoro non semplice degli agricoltori italiani».

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Capo Redattore