
I dolci di Carnevale fritti in Italia e la ricetta delle chiacchiere
Le origini, la storia e le ricette dei dolci fritti di Carnevale in Italia, per portare in tavola il sapore della festa
di Ines Roscio Pavia
Ultima Modifica: 29/01/2025
Idolci di Carnevale? Fritti, anzi frittissimi e zuccherati! Bando alle diete, questa è la festa della trasgressione, dove ci si maschera e saltano tutte le regole. E allora dalle fritole veneziane alle chiacchiere, partiamo per un viaggio goloso tra i dolci più amati del Carnevale italiano. Con un plus: la ricetta delle chiacchiere, dolce tipico di Carnevale in moltissime regioni.
Indice
Origini del Carnevale
Il Carnevale è una festa di origini antichissime, che proviene da usanze pagane come i Saturnali e i lupercali. Durante l‘impero romano, capitava di trovare spesso in giro gruppi mascherati proiettati in una libertà sfrenata, rappresentata in allegorie del caos: una regressione all’oscurantismo primordiale che si concludeva con il rinnovamento del cosmo.
La tradizione attuale del Carnevale risale al medioevo: è un modo per risollevare l’anima dall’inverno e proiettarci nella luce della primavera. L’elemento che lo caratterizza è il mascheramento che si manifesta in sfilate chiassose, festanti e sempre gioiose.
I dolci di Carnevale fritti in Italia
Chiacchiere, tortelli, gale, crostoli, lattughe. castagnole, frappe, cenci, bugie, zeppole, calde e croccanti: quanti dolci di Carnevale conosci? E quanto, di questi, sono fritti?
I tortelli di Carnevale
Diffusi in Lombardia, i tortelli di Carnevale sono palline di pasta lievitata, fritte e cosparse di zucchero: insomma, piccole frittelle rotonde. A volte vengono farciti con crema pasticcera, marmellata o cioccolato, rendendoli ancora più golosi. La loro semplicità li rende perfetti per una merenda in compagnia.
In Veneto diventano fritole mentre verso sud le frittelle erano sempre più dolci: in Sicilia facevano tesoro delle usanze arabe, avevano un ripieno di mandorle, miele, succo di fiori di arancio, uva secca. In Sardegna aggiungevano al miele il formaggio fresco e hanno dato origine a uno dei dolci tipici sardi più amati: le seadas.

I krapfen
In Alto Adige per Carnevale si preparano i krapfen, fagottini fritti ripieni di marmellata o crema. Ormai si trovano anche in altri periodi dell’anno.
Le castagnole
Le castagnole, tipiche di molte regioni del Centro Italia, sono piccole sfere di pasta fritta che ricordano nella forma le castagne, da cui prendono il nome. Possono essere semplici, ripiene di crema o ricotta, oppure arricchite con un tocco di liquore. Il loro interno soffice contrasta perfettamente con l’esterno dorato e croccante.
Zeppole
Le zeppole sono tra i dolci fritti più amati del Sud Italia, in particolare in Campania e Puglia. Questi soffici cerchi di pasta lievitata, fritti e ricoperti di zucchero, possono essere serviti semplici o farciti con crema pasticcera e amarene. Una variante molto apprezzata è quella delle zeppole di San Giuseppe, preparate soprattutto per la Festa del papà.
Frittelle di riso
Le frittelle di riso sono una specialità toscana, dove vengono preparate tradizionalmente per il Carnevale e la festa di San Giuseppe. Questi piccoli bocconcini dolci sono realizzati con un impasto a base di riso cotto nel latte, aromatizzato con scorza di agrumi e liquori, e poi fritto fino a ottenere una crosticina croccante.
Le sfrappole
Tipiche dell’Emilia-Romagna, le sfrappole sono simili alle chiacchiere, ma si distinguono per la loro consistenza particolarmente friabile e il gusto deciso dato dal liquore aggiunto all’impasto. Anche in questo caso, lo zucchero a velo è immancabile.
Ravioli dolci fritti
In molte regioni italiane, il Carnevale è l’occasione per preparare i ravioli dolci fritti. Questi dolcetti, che ricordano i ravioli salati per forma, sono farciti con ripieni di marmellata, crema pasticcera o ricotta e cioccolato. Una volta fritti, vengono spesso spolverizzati con zucchero a velo.
Cicerchiata
Tipica dell’Abruzzo e delle Marche, la cicerchiata è composta da piccole palline di pasta fritta, tenute insieme da miele caldo e decorate con zuccherini colorati. Questo dolce, che ricorda vagamente la forma di una ciambella o di una piramide, è perfetto per chi ama il contrasto tra la dolcezza del miele e la croccantezza dell’impasto.
Le chiacchiere di Carnevale. O frappe, bugie, cenci…
Le chiacchiere sono forse i dolci di Carnevale più conosciuti e diffusi in tutta Italia, anche se il loro nome varia da regione a regione: frappe nel Lazio, bugie in Piemonte, cenci in Toscana e galani in Veneto. Si tratta di sottili sfoglie di pasta dolce, fritte e cosparse di zucchero a velo. La loro leggerezza e croccantezza li rendono irresistibili, soprattutto quando accompagnati da un bicchiere di vino dolce o da un caffè.
La ricetta delle chiacchiere

Chiacchiere di Carnevale
Che Carnevale è senza le chiacchiere? Ecco una ricetta per farle a casa in pochi passaggi.
Ingredienti
- 500 g di farina bianca
- 3 uova
- 1 pizzico di sale
- 125 gr di burro
- 100 g di zucchero
Istruzioni
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1 scorza grattugiata di un limone
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1 bustina di zucchero a velo
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Intiepidire in un tegamino il burro, versarlo nella farina e impastare.
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Aggiungere le uova e la scorza di limone, il sale, amalgamando il tutto.
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Stendere il composto e tagliare a striscioline.
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Friggere in olio bollente e spolverare con zucchero a velo.
I carnevali più famosi d’Italia
Dal Carnevale di Putignano a Ivrea
Il Carnevale di Putignano è antichissimo, risale addirittura al 1394 per celebrare i riti della fertilità della terra e il risveglio della natura.
Risale invece al 1873 il Carnevale di Viareggio, con la tradizionale sfilata e i famosi carri allegorici, sui quali troneggiano caricature in cartapesta di personaggi famosi. Ivrea mantiene la tradizione della Battaglia delle Arance e del corteo storico mentre a Sanremo i fiori sono protagonisti. Antichissimo è anche il Carnevale di Santhià, che rielabora cerimonie tradizionali fin dal 1328, come la rivincita del popolo contadino sulla schiavitù della fame: non a caso, è stato insignito del Premio di Rappresentanza Medaglia del Presidente della Repubblica.
È invece un caso a se stante il Carnevale Ambrosiano, che include tutta la diocesi di Milano: termina quattro giorni dopo la chiusura del Carnevale romano.
C’è poi il Carnevale di Venezia: nella città lagunare il primo carnevale risale al 1094, attestato dal Doge Vitale Falier. Inizia ogni anno con il tradizionale Volo dell’Angelo e prosegue con spettacoli e sfilate uniche al mondo. È il momento in cui i pasticceri producono fritole e galani, fin dal 1100.
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