A Carnevale ogni fritto vale: i dolci tipici dalle frittelle alle chiacchiere
Le origini, la storia, le ricette e le sfilate più famose del Carnevale italiano. Con una ricetta della tradizione per portare in tavola il sapore della festa
di Ines Roscio Pavia
Ultima Modifica: 30/01/2023
Idolci tipici di Carnevale in Italia? Sono fritti, anzi frittissimi, e zuccherati! Bando alle diete, questa è la festa della trasgressione, dove ci si maschera e saltano tutte le regole.
Dai saturnali al nostro Carnevale
Il Carnevale ha origini antichissime e proviene addirittura da usanze pagane come i Saturnali e i lupercali. Durante l‘impero romano, capitava di trovare spesso in giro gruppi mascherati proiettati in una libertà sfrenata, rappresentata in allegorie del caos: una regressione all’oscurantismo primordiale che si concludeva con il rinnovamento del cosmo.
La tradizione attuale del Carnevale risale al medioevo: è un modo per risollevare l’anima dall’inverno e proiettarci nella luce della primavera. L’elemento che lo caratterizza è il mascheramento che si manifesta in sfilate chiassose, festanti e sempre gioiose.
Cosa significa Carnevale?
La parola Carnevale deriva dal latino carnem levare, in osservanza al precetto cattolico di non mangiare carne durante il periodo di Quaresima.
Nei secoli scorsi si riferiva al banchetto che si teneva alla chiusura del Carnevale il Martedì Grasso, prima del periodo di astinenza e digiuno antecedente la Pasqua. Sta a significare il godimento sregolato dei beni materiali che precede la restaurazione dell’ordine e della purificazione, un proiettarsi verso il rinnovarsi della propria energia.
I carnevali più famosi d’Italia
Dal Carnevale di Putignano a Ivrea
Il Carnevale di Venezia
I dolci tipici di carnevale
Qualche decennio fa ognuno di questi alimenti aveva la sua specifica identità perché si usavano i prodotti locali: ecco quindi le frittelle di riso, diffuse non solo dove il riso veniva coltivato, ma anche nelle località da cui provenivano le mondine. Nelle Marche primeggiavano le frittelle fatte con metà farina e metà patate; sulla costiera adriatica erano in auge i ravioli fritti e i dolci ripieni con frutta secca, miele e spezie. Altri fritti, la crema di semolino, le castagnole, le zeppole al miele, i baci di carnevale.
Verso sud le frittelle erano sempre più dolci; in Sicilia facevano tesoro delle usanze arabe, avevano un ripieno di mandorle, miele, succo di fiori di arancio, uva secca. In Sardegna aggiungevano al miele il formaggio fresco ed hanno dato origine alle sabaudas.
La fine del Carnevale viene spesso rappresentato con l’accensione di un gran falò, un rito per scacciare i rigori dell’inverno, a significare la fine delle sregolatezze. Spesso dall’andamento del falò il mondo contadino trae auspici per la futura annata agraria.
Chiacchiere di Carnevale
Che Carnevale è senza le chiacchiere? Ecco una ricetta per farle a casa in pochi passaggi.
Ingredienti
- 500 g di farina bianca
- 3 uova
- 1 pizzico di sale
- 125 gr di burro
- 100 g di zucchero
Istruzioni
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1 scorza grattugiata di un limone
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1 bustina di zucchero a velo
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Intiepidire in un tegamino il burro, versarlo nella farina e impastare.
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Aggiungere le uova e la scorza di limone, il sale, amalgamando il tutto.
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Stendere il composto e tagliare a striscioline.
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Friggere in olio bollente e spolverare con zucchero a velo.
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