Diventano obbligatori i pagamenti a 30 o 60 giorni per i prodotti alimentari
di Informacibo
Ultima Modifica: 12/10/2012
Parma 5 ottobre 2012. Tra le novità introdotte dal decreto legge di inizio anno sulle liberalizzazioni, segnaliamo l’entrata in vigore dal prossimo 24 Ottobre della nuova disciplina obbligatoria per i pagamento dei corrispettivi.
Il termine massimo per il pagamento dei prodotti alimentari sarà di 30 giorni per i prodotti deperibili e 60 per gli altri prodotti alimentari; in entrambi i casi il termine decorre dall’ultimo giorno del mese di ricevimento della fattura.
“Una novità che si preannuncia dirompente per il settore commerciale, affermaStefano Cantoni, consulente di Confesercenti Parma – La norma, nata con lo scopo di riportare a condizioni di equilibrio i rapporti tra produzione agricola, trasformazione e grande distribuzione organizzata, inevitabilmente coinvolgerà nel suo insieme tutta la filiera alimentare”.
Dal prossimo 24 ottobre dunque negozi al dettaglio, bar, ristoranti, venditori ambulanti, artigiani, fioristi e persino gli agenti di commercio dovranno confrontarsi con questi nuovi obblighi, peraltro inderogabili. Sono previste forti sanzioni e interessi maggiorati per chi non si dovesse attenere alle regole e venisse perciò segnalato all’Autorità Garante per la Concorrenza. Altra novità importante: la possibilità di avviare class action da parte delle Associazioni nei confronti di chi imponesse violazioni alle regole. Gli uffici della Confesercenti sono naturalmente a disposizione per ogni approfondimento. Per meglio chiarire la portata complessiva del provvedimento, pubblichiamo di seguito il testo completo dell’art. 62 approvato con legge di conversione n. 27 del 24 Marzo 2012.
Art. 62 – Disciplina delle relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli e agroalimentari
1. I contratti che hanno ad oggetto la cessione dei prodotti agricoli e alimentari, ad eccezione di quelli conclusi con il consumatore finale, sono stipulati obbligatoriamente in forma scritta e indicano a pena di nullita’ la durata, le quantita’ e le caratteristiche del prodotto venduto, il prezzo, le modalita’ di consegna e di pagamento. I contratti devono essere informati a principi di trasparenza, correttezza, proporzionalita’ e reciproca corrispettivita’ delle prestazioni, con riferimento ai beni forniti. La nullita’ del contratto puo’ anche essere rilevata d’ufficio dal giudice.
2. Nelle relazioni commerciali tra operatori economici, ivi compresi i contratti che hanno ad oggetto la cessione dei beni di cui al comma 1, e’ vietato:
a) imporre direttamente o indirettamente condizioni di acquisto, di vendita o altre condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose, nonche’ condizioni extracontrattuali e retroattive;
b) applicare condizioni oggettivamente diverse per prestazioni equivalenti;
c) subordinare la conclusione, l’esecuzione dei contratti e la continuita’ e regolarita’ delle medesime relazioni commerciali alla esecuzione di prestazioni da parte dei contraenti che, per loro natura e secondo gli usi commerciali, non abbiano alcuna connessione con l’oggetto degli uni e delle altre;
d) conseguire indebite prestazioni unilaterali, non giustificate dalla natura o dal contenuto delle relazioni commerciali;
e) adottare ogni ulteriore condotta commerciale sleale che risulti tale anche tenendo conto del complesso delle relazioni commerciali che caratterizzano le condizioni di approvvigionamento.
3). Per i contratti di cui al comma 1, il pagamento del corrispettivo deve essere effettuato per le merci deteriorabili entro il termine legale di trenta giorni e per tutte le altre merci entro il termine di sessanta giorni. In entrambi i casi il termine decorre dall’ultimo giorno del mese di ricevimento della fattura. Gli interessi decorrono automaticamente dal giorno successivo alla scadenza del termine. In questi casi il saggio degli interessi e’ maggiorato di ulteriori due punti percentuali ed e’ inderogabile).
4. Per «prodotti alimentari deteriorabili» si intendono i prodotti che rientrano in una delle seguenti categorie:
a) prodotti agricoli, ittici e alimentari preconfezionati che riportano una data di scadenza o un termine minimo di conservazione non superiore a sessanta giorni;
b) prodotti agricoli, ittici e alimentari sfusi, comprese erbe e piante aromatiche, anche se posti in involucro protettivo o refrigerati, non sottoposti a trattamenti atti a prolungare la durabilita degli stessi per un periodo superiore a sessanta giorni;
c) prodotti a base di carne che presentino le seguenti caratteristiche fisico-chimiche:
aW superiore a 0,95 e pH superiore a 5,2 oppure aW superiore a 0,91 oppure pH uguale o superiore a 4,5;
d) tutti i tipi di latte.
5. Salvo che il fatto costituisca reato, il contraente, ad eccezione del consumatore finale, che contravviene agli obblighi di cui al comma 1 e’ sottoposto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 516,00 a euro 20.000,00. L’entita’ della sanzione e’ determinata facendo riferimento al valore dei beni oggetto di cessione.
6. Salvo che il fatto costituisca reato, il contraente, ad eccezione del consumatore finale, che contravviene agli obblighi di cui al comma 2 e’ punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 516,00 a euro 3.000,00. La misura della sanzione e’ determinata facendo riferimento al beneficio ricevuto dal soggetto che non ha rispettato i divieti di cui al comma 2.
7. Salvo che il fatto costituisca reato, il mancato rispetto, da parte del debitore, dei termini di pagamento stabiliti al comma 3 e’ punito con sanzione amministrativa pecuniaria da 500 euro a euro 500.000. L’entita’ della sanzione viene determinata in ragione del fatturato dell’azienda, della ricorrenza e della misura dei ritardi.
8. L’Autorita’ Garante per la Concorrenza ed il Mercato e’ incaricata della vigilanza sull’applicazione delle presenti disposizioni e all’irrogazione delle sanzioni ivi previste, ai sensi della legge 24 novembre 1981, n. 689. A tal fine, l’Autorita’ puo’ avvalersi del supporto operativo della Guardia di Finanza, fermo restando quanto previsto in ordine ai poteri di accertamento degli ufficiali e degli agenti di polizia giudiziaria dall’articolo 13 della predetta legge 24 novembre 1981, n. 689. All’accertamento delle violazioni delle disposizioni di cui ai commi 1, 2 e 3 del presente articolo l’Autorita’ provvede d’ufficio o su segnalazione di qualunque soggetto interessato. Le attivita’ di cui al presente comma sono svolte con le risorse umane, finanziarie e strumentali gia’ disponibili a legislazione vigente.
9. Gli introiti derivanti dall’irrogazione delle sanzioni di cui ai commi 5, 6 e 7 sono versate all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnati e ripartiti con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze e iscritti nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, al Fondo derivante dalle sanzioni amministrative irrogate dall’Autorita’ Garante Concorrenza e Mercato da destinare a vantaggio dei consumatori per finanziare iniziative di informazione in materia alimentare a vantaggio dei consumatori e per finanziare attivita’ di ricerca, studio e analisi in materia alimentare nell’ambito dell’Osservatorio unico delle Attivita’ produttive, nonche’ nello stato di previsione del Ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali per il finanziamento di iniziative in materia agroalimentare.
10. Sono fatte salve le azioni in giudizio per il risarcimento del danno derivante dalle violazioni della presente disposizione, anche ove promosse dalle associazioni dei consumatori aderenti al CNCU e delle categorie imprenditoriali presenti nel Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro ((o comunque rappresentative a livello nazionale)). Le stesse associazioni sono altresi’ legittimate ad agire, a tutela degli interessi collettivi, richiedendo l’inibitoria ai comportamenti in violazione della presente disposizione ai sensi degli articoli 669-bis e seguenti del codice di procedura civile.
11. Sono abrogati i commi 3 e 4 dell’art 4 del decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231 e il decreto del Ministro delle attivita’ produttive del 13 maggio 2003.
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