Dazi Usa, il presidente Donald Trump ha deciso di non penalizzare i prodotti italiani
Positivi i commenti italiani sulla decisione dell’USTR di non aggiungere alcun dazio aggiuntivo ai prodotti italiani nell'ambito della semestrale revisione delle misure adottate in attuazione della sentenza della Wto
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 13/08/2020
L’Italia oggi festeggia e tira un sospiro di sollievo dopo la decisione del presidente Trump di non penalizzare prodotti italiani nella revisione delle liste di merci Ue colpite dai dazi Usa.
Nel 2019 l’Italia ha spedito 4,2 miliardi di euro sul mercato statunitense e il 10% delle esportazioni agroalimentari italiane sono approdate sulle tavole dei consumatori a stelle e strisce.
“I nuovi dazi avrebbero colpito – spiega una nota di Coldiretti – in un momento reso già difficile dall’impatto della pandemia sul commercio globale”.
La ministra Teresa Bellanova commenta la decisione dell’ United States Trade Representive: “abbiamo scongiurato il rischio di danni irreparabili per le nostre eccellenze agroalimentari”
La ministra alle politiche agricole, Teresa Bellanova, così dichiara in una nota inviata alla stampa: “Un’ottima notizia per le nostre filiere agroalimentari, soprattutto quelle che negli anni sono state capaci di conquistare quote di mercato sempre più rilevanti nell’export verso gli Usa. E la dimostrazione evidente che quando a muoversi è, all’unisono, un intero sistema-paese, politica e diplomazia, i risultati arrivano, come già era accaduto nei mesi scorsi. Ancora una volta abbiamo scongiurato il rischio di danni irreparabili per le nostre eccellenze agroalimentari e una filiera che la pandemia ha messo duramente a prova. Adesso più che mai non è tempo di guerre commerciali”.
Baldrighi, presidente Origin: “Bene risultato raggiunto, inasprimento avrebbe penalizzato tutta filiera Dop e Igp italiana”
«Quando il nostro Paese si muove in modo univoco riesce ad ottenere i risultati sperati. Abbiamo sempre riposto fiducia nel dialogo tra i diversi livelli istituzionali e oggi questo risultato ci conforta. Un ulteriore inasprimento dei dazi usa sarebbe stato drammatico per tutta la filiera delle Dop e Igp. Soprattutto in questa fase molto complicata, in cui l’agroalimentare italiano sta cercando di ripartire, dopo le pesanti conseguenze dell’emergenza Covid e della chiusura a livello mondiale dei canali Horeca. Un danno -commenta Cesare Baldrighi presidente di Origin Italia- che avrebbe interessato anche gli stessi consumatori americani che nei prodotti italiani a marchio ricercano una specificità. Quando il nostro Paese si muove in modo univoco riesce ad ottenere i risultati sperati. Abbiamo sempre riposto fiducia nel dialogo tra i diversi livelli istituzionali e oggi questo risultato ci conforta. Auspichiamo – aggiunge Baldrighi – che venga trovata una soluzione condivisa tra le due sponde dell’Atlantico riguardo alle note dispute commerciali che ponga fine a queste ritorsioni che non giovano allo sviluppo commerciale di Usa ed Europa”.
Sospiro di sollievo di Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano
Anche il Parmigiano Reggiano con il suo Presidente, Nicola Bertinelli, commenta positivamente la decisione di Trump e afferma: “Non possiamo certo festeggiare perché restano in vigore le tariffe aggiuntive del 25% entrate in vigore lo scorso ottobre – afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio di tutela – ma almeno Trump ha risparmiato l’Italia rispetto alla sua ipotesi iniziale di inasprire ulteriormente i dazi. In un momento difficile come quello che stiamo attraversando, sarebbe stato un altro duro colpo per la nostra Dop per la quale gli Stati Uniti rappresentano il secondo mercato estero (dopo la Francia), ed il primo mercato extra UE con volumi che superano le 10 mila tonnellate di prodotto esportate ogni anno. Lavoreremo in sinergia con Governo e Unione Europea affinché siano eliminate queste barriere al libero commercio che nulla hanno a che fare con la questione del Consorzio Airbus: siamo pronti a fare gioco di squadra con tutti i settori del Food di qualità italiana per vincere questa battaglia, sperando in una drastica riduzione o addirittura in un’eliminazione delle tariffe nel 2021”.
Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti plaude alla decisione dell’ Ustr
“E’ un’ottima notizia – afferma Giovanni Busi, presidente del Consorzio – visto che il mercato statunitense per noi è il primo mercato di esportazione. In un momento come questo non avere aumenti di costi da parte degli importatori per noi è un’ottima cosa, che ci permette di riprendere l’attività commerciale per farla tornare ai livelli pre-Covid: abbiamo tutte le possibilità per poter ripartire, nel momento in cui l’America riapre i mercati al 100%. Gli Usa hanno continuato ad acquistare: ci è mancato un po’ il canale Horeca, ma il Chianti è un vino molto presente nella grande distribuzione americana, per cui non ci sono state grandi flessioni”.
Secondo le elaborazioni su base dogane dell’Osservatorio del Vino di Uiv, gli Stati Uniti rappresentano il primo buyer di vino al mondo e l’Italia è il primo Paese fornitore. Il mercato Usa assorbe una quota vicina al 20% della produzione complessiva di Vino Chianti, per un valore stimato intorno ai 100 milioni di euro.
Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti: ottima notizia
“E’ un’ ottima notizia – dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – perché l’inasprimento dei dazi avrebbe posto un ostacolo in più sulla strada verso la piena ripresa del sistema agroalimentare italiano dopo l’ emergenza sanitaria. Un particolare ringraziamento va al governo e alla nostra rappresentanza diplomatica per l’ efficace azione svolta nei confronti dell’ amministrazione statunitense”, sottolinea Giansanti.
“E’ anche importante rilevare che gli Stati Uniti hanno formalmente espresso la disponibilità a negoziare con la UE un accordo che metta fine al contenzioso ultradecennale sugli aiuti pubblici ai gruppi Airbus e Boeing – aggiunge il presidente di Confagricoltura -. E una disponibilità che va colta con la massima urgenza da parte della Commissione europea, per raggiungere un’ intesa che consenta di eliminare i dazi che gravano sui nostri prodotti dall’ ottobre dello scorso anno”.
Il commento del presidente Cia, Dino Scanavin
“Serve lavorare a livello europeo –spiega il presidente Cia, Dino Scanavino in una nota stampa- per salvaguardare il nostro sistema agroalimentare, che soffre a causa delle conseguenze della pandemia. La contrazione dei consumi interni di Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Gorgonzola è stato, infatti, un ulteriore colpo per queste eccellenze italiane, già vittime della politica protezionistica Usa nel 18 ottobre 2019”.
Andrea Rossi, presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano
«In un momento così particolarmente delicato e complicato per l’economia globale, –dice Andrea Rossi, presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano- la notizia che Trump abbia lasciato fuori dai dazi le nostre eccellenze, compreso il Vino Nobile di Montepulciano, è qualcosa che fa sperare di riaprire prima possibile il dialogo con il mercato americano, non del tutto interrotto, ma certo messo a dura prova in questi mesi di pandemia».
Salvo dai dazi per la terza volta anche il Pecorino Romano Dop
Un risultato che secondo il Consorzio di tutela del Pecorino romano Dop non era “per niente scontato” ed è frutto di un’attività di “tutela legale e di costante dialogo e mediazione con le istituzioni americane”.
“Siamo davvero felici per questo nuovo, importante risultato – dice il presidente del Consorzio Salvatore Palitta – Da quando è iniziata la questione, la nostra presenza e attività per tutelare il pecorino romano è stata costante e quotidiana, non abbiamo mai abbassato la guardia. Soprattutto in questo momento, dopo il lockdown, con i mercati esteri che diventano sempre più difficili, essere riusciti a restare fuori dalla lista dei dazi Trump è un traguardo fondamentale, che ci permette di guardare con un po’ più di ottimismo ai prossimi mesi”.
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