Dazi Usa contro il made in Italy, a rischio 40,5 mld - InformaCibo

Dazi Usa contro il made in Italy, a rischio 40,5 mld

Intanto negli Usa la Naooa ha promosso una petizione a difesa dell’extravergine di oliva

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 06/08/2019

Le guerre commerciali possono rallentare l’export italiano a cominciare dall’agroalimentare, dall’auto e dalla meccanica.

La “guerra” con gli Stati Uniti mette a rischio 40,5 miliardi di esportazioni Made in Italy che hanno raggiunto nel 2017 il record storico grazie ad un aumento del 9,8% rispetto all’anno precedente. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat, in riferimento all’annuncio del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di voler negoziare molto seriamente sui dazi per l’acciaio e l’alluminio con la Ue che ha barriere commerciali inaccettabili (nella foto in alto Trump mentre firma le legge per acciaio e alluminio).

La petizione: NON TASSATE LA NOSTRA SALUTE

Intanto anche negli Usa c’è anche chi si è mosso per contrastare i dazi come la North american olive oil association (Naooa) che ha promosso una petizione a difesa dell’extravergine di oliva “Non tassate la nostra salute” che può essere sottoscritta online.

Nella petizione QUI si scrive che l’olio d’oliva è uno degli alimenti più salutari tanto che la stessa Food and drug administration statunitense (Fda) ha riconosciuto l’olio d’oliva come un alimento benefico per la salute cardiovascolare, ma i suoi benefici vanno ben oltre. Le stesse linee guida dietetiche dell’Usda per gli americani raccomandano la Dieta mediterranea. Ma gli affari vengono prima di tutto!

Stallo nelle exportazioni

Intanto le tensioni nei rapporti hanno già avuto i primi effetti nel primo trimestre del 2018: sostanziale stallo (+0,3%) delle esportazioni italiane in Usa rispetto allo scorso anno.

Gli Stati Uniti – sottolinea una nota di Coldiretti – sono di gran lunga il principale mercato di riferimento per il Made in Italy fuori dall’Unione Europea con un impatto rilevante anche per l’agroalimentare.

Gli Usa – continua la nota di Coldiretti – si collocano al terzo posto tra i principali italian food buyer dopo Germania e Francia, ma prima della Gran Bretagna. Il vino – conclude la Coldiretti – risulta essere il prodotto più gettonato dagli statunitensi, davanti a olio, formaggi e pasta.

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