Cucina italiana nel mondo: “Top Italian Restaurants 2019”
La Guida del Gambero Rosso: dal Ristorante dell’Anno, LuMi (Sydney), allo chef, Michele Farnesi (Parigi), all’Apertura dell’Anno, Don Alfonso (Toronto)
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 31/10/2018
Per il secondo anno esce la guida che dà i voti ai migliori ristoranti italiani all’estero, le insegne che più di tutte portano in alto la bandiera del gusto made in Italy nel mondo.
La guida “Top Italian Restaurants 2019” è firmata Gambero Rosso
I punteggi sono ancora quelli della guida italiana, Forchette, Gamberi, Spicchi e Bottiglie, simboli ormai riconosciuti a livello internazionale, e che da sempre accompagnano il brand del Gambero.
”La cucina italiana all’estero non è più condita dalla malinconia dei vecchi migranti, ma è invece coraggio nel fare impresa”. Lo ha detto Lorenzo Ruggeri, curatore della guida online ‘Top Italian Restaurants” di Gambero Rosso, durante la presentazione a Roma.
La “Top Italian Restaurants” del Gambero Rosso lo trovate sul web
La guida Top Italian Restaurants 2019 del Gambero Rosso è già online e la trovate QUI.
Questi i premi speciali della guida: Michele Farnesi, chef e proprietario di Dilia a Parigi, premiato come Chef dell’Anno e Federico Zanellato, Executive Chef di LuMi a Sydney, Ristorante dell’Anno.
La Pizzeria dell’Anno è a New York dove c’è un angolo squisitamente partenopeo: Song’ E Napoli di Ciro Iovine. La Carta dei Vini dell’Anno punta il Sud America e premia il lavoro del sanremese Rolly Pavia, con la sua Osteria del Becco a Città del Messico, forte di una collezione enologica italiana da brividi, con oltre 40.000 etichette di vini di culto dal Dopoguerra ad oggi.
Ancora, l’Apertura dell’Anno è firmata dalla famiglia Iaccarino, a Toronto: Don Alfonso gira già a pieno ritmo a pochi mesi dall’apertura. Infine, il Premio Innovazione/Tradizione rende merito a Luigia, il progetto di Enrico Coppola e Luigi Guarnaccia, capaci di replicare pizzerie di alta qualità, a Ginevra come a Dubai, puntando su concept nuovi e formule imprenditoriali vincenti.
Le Tre Forchette
All’8 1/2 Otto e Mezzo Bombana dello chef Umberto Bombana e al Grissini con ai fornelli Alessandro Cozzolino, entrambi ad Hong Kong, all’Aromi di Riccardo Lucque, punto di riferimento della cucina italiana a Praga.
C’è Il Ristorante Luca Fantin di Luca Fantin a Tokyo e la celebre Locanda Locatelli di Giorgio Locatelli a Londra; dal Mio con lo chef Aniello Turco al Four Seasons Pechino al The Artisan by Enoteca Pinchiorri con Luca Tresoldi a Dubai, dall’Acquarello di Mario Gamba a Monaco al Buona Terra di Denis Lucchi a Singapore, dall’Era Ora con la coppia di chef Antonio di Criscio e Andrea Miacola a Copenhagen all’Heinz Beck a Chiyoda-ku – Tokyo guidato da Giuseppe Molaro. E accanto al LuMi, ci sono anche La Scala a Bangkok con lo chef Davide Tamburini, il Pelago Ristorante a Chicago con Mauro Mafrici e l’Acquerello a San Francisco con la chef Suzette Gresham e Giancarlo Paterlini, Cioppino’s Mediterranean Grill a Vancouver di Pino Posteraro e il Fiola a Washington dello chef Fabio Trabocchi; infine, Il Gattopardo della famiglia Sorrentino con lo chef Vito Gnazzo e Marea, entrambi a New York, il Le George del Four Seasons di Parigi con lo chef Simone Zanoni, e Rigò dello chef Gonzalo Luzarraga a Londra.
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