Crisi dell'olio made in Italy: produzione a picco, aziende al bivio - InformaCibo

Crisi dell’olio made in Italy: produzione a picco, aziende al bivio

Xylella, meteo e contraffazioni le cause principali di una annata che si presenta molto difficile. In un momento delicato per il settore, nasce Italia Olivicola. Il presidente Sicolo: “Serve un Piano nazionale per difendere il nostro extra vergine”

di Vito de Ceglia

Ultima Modifica: 15/10/2018

L’olio made in Italy è in crisi e non sarà una campagna olearia semplice per gli olivicoltori italiani: nell’ultima settimana di settembre, le stime riportano un andamento della produzione di poco superiore alle 215 mila tonnellate di olio a livello nazionale, esattamente il 50% in meno rispetto alle quasi 430.000 tonnellate dello scorso anno. A incidere sono state le note emergenze fitosanitarie quali la xylella o gli attacchi di agenti parassitari. Il resto l’ha fatto il meteo altalenante che ha prodotto danni considerevoli alle piante, tanto da indurre alcune autorità locali a richiedere lo stato di calamità naturale nelle zone più colpite.

Le regioni più colpite sono Puglia (-56%), Calabria (-70%) e Basilicata (-85%).

Italia Olivicola

Sono questi i numeri che hanno fatto da cornice alla presentazione  – qualche giorno fa a Roma – di Italia Olivicola, la nuova organizzazione nata dalla fusione tra il Consorzio nazionale degli olivicoltori (Cno) e Unasco. Sono 250 mila i produttori che ne fanno parte, pari al 50% delle imprese italiane del comparto. Tutti insieme fatturano circa 54 milioni di euro l’anno ed esportano in 42 paesi del mondo la qualità dell’olio extravergine d’oliva 100% italiano, monovarietale, Dop, Igp, biologico tracciato e certificato.  

In uno dei momenti più difficili degli ultimi anni per il comparto, due “istituzioni” quasi centenarie dell’industria di settore – Cno e Unasco – hanno deciso di unire le forze per perseguire 4 obiettivi: concentrare l’offerta, migliorare il reddito dei produttori, costruire una filiera olivicola moderna e coesa, difendere il Made in Italy contro le frodi e le contraffazioni.

 

Piano olivicolo nazionale

Gennario Sicolo, presidente di Italia Olivicola.
Gennario Sicolo, presidente di Italia Olivicola.

“È un’annata difficile per il nostro settore per questo non sono più procrastinabili interventi seri, a partire da un nuovo Piano olivicolo nazionale, che consentano agli olivicoltori di aumentare la produzione e di far fronte in questo modo ai problemi stagionali che ogni anno registriamo”, dichiara Gennario Sicolo, presidente di Italia Olivicola. “Chiedo inoltre al governo di battersi a livello europeo per estendere l’applicazione del registro telematico a tutti i Paesi produttori e proponiamo all’ICQRF (ispettorato centrale repressione frodi, ndr) e alle forze dell’ordine un protocollo d’intesa per favorire controlli ancora più serrati e proficui e per punire le aziende scorrette”.

Oli deodorati

Il problema, secondo Sicolo, riguarda la vendita in Italia di olio extravergine “taroccato”, importato da altri paesi.

“Si tratta di prodotti che nascondono molte volte oli deodorati, i quali diventano magicamente oli italiani per colpa di qualche trasformatore disonesto, con la naturale conseguenza di deprimere fortemente i prezzi dei nostri oli e di condannare la nostra olivicoltura ad una lenta ma inesorabile estinzione”, denuncia il presidente.

“Quella degli oli deodorati sugli scaffali è una vera invasione Diciamolo chiaramente: tutti gli oli venduti a meno di 4 euro o non sono extravergine o lo sono diventati solo attraverso manipolazioni”.

Da qui l’appello:

“Eliminiamo la dicitura extravergine per questi oli di dubbia provenienza, che possono essere commercializzati come vergini, e diamo valore a chi fa qualità iniziando a promuovere un corretto consumo dell’extravergine 100% italiano tra gli stessi consumatori del nostro Paese”.

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L'Autore

giornalista Osservaitalia