Cosa accadrà ai turisti italiani che hanno scelto la Gran Bretagna per le vacanze estive?
di Informacibo
Ultima Modifica: 29/06/2016
Roma, giugno 2016. Il post Brexit ha cambiato qualcosa per chi vuole trascorrere le vacanze estive in Gran Bretagna?
Le associazioni dei consumatori si stanno attrezzando per dare risposte chiare ed esaurienti ai loro soci e ai viaggiatori.
Ecco la dichiarazione rilasciata dal presidente di Codacons, Carlo Rienzi: "Abbiamo dovuto fronteggiare una vera e propria ondata di panico. Utenti che temono di dover modificare i documenti di viaggio o subire rincari a causa della Brexit si stanno rivolgendo alla nostra associazione, per ottenere risposte e valutare disdette dei viaggi precedentemente acquistati. Si tratta di un allarmismo esagerato, spesso alimentato dalle errate informazioni che circolano in queste ore sul web".
Proprio per chiarire i dubbi dei viaggiatori il Codacons ha deciso di pubblicare le regole base per chi si rechera' nelle prossime settimane nel Regno Unito:
I DOCUMENTI – Sul fronte della documentazione non è prevista nessuna modifica al momento, per chi viaggia in direzione di Londra e di tutta la Gran Bretagna. Dall'Italia basta quindi la carta d'identità valida per l'espatrio. Tra circa 2 anni, se poi si completerà il processo di uscita dal paese, ci sarà invece sì bisogno del passaporto.
PACCHETTI E VOLO – Anche per la gestione del viaggio, chi ha acquistato un pacchetto vacanza con destinazione Regno Unito non deve assolutamente veder modificato lo stesso, dunque non dovrà pagare sovraprezzi di alcun tipo. Non possono essere richieste poi integrazioni al prezzo dei biglietti aerei già acquistati, anche se è prevedibile il rincaro, anche pesante, delle tariffe da e per la Gran Bretagna con l'uscita formale dall'Ue dei britannici.
COPERTURA SANITARIA – Importante: al momento i cittadini italiani continueranno a godere dalla copertura sanitaria in viaggio garantita dalla Tessera Europea di Assicurazione Malattia. Più avanti, causa Brexit, ci sarà invece bisogno di una specifica assicurazione sanitaria, al pari di quanto avviene per i viaggi negli Usa.
TELEFONIA – E per telefonare? Si applicano le regole sul roaming finora in vigore e i relativi costi. Successivamente all'uscita formale del paese dall'Europa potranno esserci pesanti aggravi tariffari per i viaggiatori che utilizzeranno il telefonino in Gran Bretagna.
LA VALUTA – Infine il cambio della valuta: forse è l'aspetto più interessante, perchè in questa fase, che come visto non modifica nulla delle condizioni di viaggio pre-Brexit dall'Ue, al momento la scelta degli elettori britannici rappresenta un vantaggio per i turisti che utilizzano l'euro. La svalutazione della sterlina, infatti, rende più conveniente fare acquisti nel Regno Unito e aumenta il potere d'acquisto dei viaggiatori comunitari.
Le risposte dell’Associazione degli agenti di viaggi britannici
La libertà di movimento tra il Regno Unito e l’Unione europea è ribatta anche dall’Abta, l’Associazione degli agenti di viaggi britannici. “Lo stesso Primo Ministro – spiega l’associazione – ha dichiarato che non ci sarà alcun cambiamento iniziale nel modo di viaggiare. La Tessera Europea di Assicurazione Malattia rimane valida, così come le normative relative ai diritti dei passeggeri”.
Dopo che il Regno Unito avrà notificato formalmente all’Unione europea la sua intenzione di lasciarla, gli altri Stati membri avranno fino a due anni di tempo per offrire al Paese uscente un accordo per i futuri rapporti commerciali: “Durante questo periodo – spiega ancora l’Abta – non ci saranno mutamenti nel turismo intraeuropeo”.
Per quanto riguarda, invece, i viaggi in aereo, per ora non ci saranno cambiamenti immediati rispetto, ad esempio, alle domande di risarcimento in caso di ritardo o annullamento del volo. Dopo aver lasciato definitivamente l’Ue, tuttavia, il governo britannico dovrà legiferare in materia, emanando nuove disposizioni.
L’Abta risponde anche sulla questione del duty free, affermando che è ancora possibile acquistare i prodotti esentasse, in attesa dell’uscita definitiva dalla Ue. Dopo, invece, sarà necessario rinegoziare un accordo con l’Europa sulla libera circolazione delle merci.
Condividi L'Articolo
L'Autore