Coronavirus: ecco chi può riaprire da martedì 14 aprile
Fanno eccezione: Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna che confermano le restrizioni. Vittorio Colao guidera' la Task force per la fase 2
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 14/04/2020
Decreto Coronavirus: ecco i negozi che riaprono da martedì 14 aprile nella maggior parte delle regioni italiane, e le regioni dove ancora vige una serrata maggiore.
La tutela della salute resta al primo posto – ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante la prima riunione con il Comitato tecnico-scientifico – però i motori del Paese non possono restare spenti troppo a lungo”, perché in gioco ci sono anche “la tenuta psicologica dei cittadini” e “l’ordine pubblico”, oltre, ovviamente, “all’impatto sull’economia”. Ma senza fretta.
Oggi la parola d’ordine è gradualità. Le scuole ripartono a settembre
Sulla scuola, il Comitato tecnico-scientifico non hanno dubbi: meglio chiudere qui l’anno scolastico 2019-2020 e ripartire a settembre. Tornare in classe a maggio vorrebbe dire obbligare allo spostamento 12 milioni di persone fra studenti, doventi, personale e genitori. I rischi che si correrebbe sono troppi.
Nel nuovo dpcm anticipato dal premier Giuseppe Conte (qui sotto il suo discorso televisivo) permette ad alcune nuove attività di riaprire da martedì 14 aprile.
Ecco chi può riaprire da martedì 14 aprile
- cartolibrerie,
- librerie,
- negozi per bambini e neonati
e possono riaprire anche diverse attività produttive (come la selvicoltura, la manutenzione delle aree forestali, le opere idrauliche) e ricominciare il loro lavoro quelle aziende che commerciano in
- carta e cartone,
- computer,
- apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni,
- elettrodomestici,
- elettronica di consumo audio e video,
- ferramenta,
- vernici,
- vetro piano
- materiale elettrico e termoidraulico
e quelle che commerciano al dettaglio
- combustibile per uso domestico e per riscaldamento,
- saponi,
- detersivi,
- prodotti per la lucidatura
Rimangono le chiusure in Lombardia, dove il governatore Fontana ha prorogato le misure in vigore, ma anche in Piemonte e Emilia Romagna.
Le misure restritive fino al 3 maggio
“Abbiamo appena predisposto un nuovo dpcm con cui proroghiamo le misure restrittive fino al 3 maggio“, sono state queste le prime parole del premier Conte nella conferenza stampa appena conclusa.
“Una decisione difficile ma necessaria, di cui mi assumo ogni responsabilità politica. E’ una decisione che ho assunto dopo diversi incontri con ministri, esperti del comitato tecnico-scientifico, regioni, province, comuni, sindacati, industrie, associazioni di categoria. Il comitato tecnico scientifico ci ha dato una conferma, i segnali della curva epidemiologica sono incoraggianti”.
La conferenza stampa del premier Giuseppe Conte
Il manager bresciano Vittorio Colao guidera’ la Task force per la fase 2
Il team che guiderà Vittorio Colao dovrà, secondo le parole di Conte, “modificare le logiche dell’organizzazione del lavoro sin qui consolidate, di ripensare alcuni radicati modelli organizzativi di vita economica e sociale”
Ecco gli altri componenti della commissione: tutti con profili di altissimo livello in ambito accademico o del management.
Sono: Elisabetta Camussi, professoressa di Psicologia sociale, Università degli Studi di Milano «Bicocca»; Roberto Cingolani, responsabile Innovazione tecnologica di Leonardo, già direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT); Riccardo Cristadoro, consigliere economico del Presidente del Consiglio – Senior Director del Dipartimento economia e statistica, Banca d’Italia; Giuseppe Falco, amministratore delegato per il Sistema Italia-Grecia-Turchia e Senior Partner & Managing Director di The Boston Consulting Group (BCG); Franco Focareta, ricercatore di Diritto del lavoro, Università di Bologna «Alma Mater Studiorum»; Enrico Giovannini, professore di Statistica economica, Università di Roma «Tor Vergata»; Giovanni Gorno Tempini, presidente di Cassa Depositi e Prestiti; Giampiero Griffo, coordinatore del Comitato tecnico-scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità; Filomena Maggino, consigliera del Presidente del Consiglio per il benessere equo e sostenibile e la statistica – Professoressa di Statistica sociale, Università di Roma «La Sapienza»; Mariana Mazzucato, consigliera economica del Presidente del Consiglio – Director and Founder, Institute for Innovation and Public Purpose, University College London; Enrico Moretti, professor of Economics at the University of California, Berkeley; Riccardo Ranalli, dottore commercialista e revisore contabile; Marino Regini, professore emerito di Sociologia economica, Università Statale di Milano; Raffaella Sadun, professor of Business Administration, Harvard Business School; Stefano Simontacchi, avvocato, presidente Fondazione Buzzi; Fabrizio Starace, direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’Ausl di Modena – presidente della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica.
La conferenza stampa di Giuseppe Conte del 10 aprile
Le misure di contenimento stanno dando frutti, stanno funzionando, aggiunge Conte. “Non possiamo vanificare gli sforzi sin qui compiuti: se cedessimo ora, rischieremmo di perdere tutti i risultati positivi e dovremmo ripartire dall’inizio. Dobbiamo mantenere alta la soglia dell’attenzione, anche ora che siamo prossimi alla Pasqua. Dobbiamo farlo anche per i ponti del 25 aprile e del primo maggio. Siamo tutti impazienti di ripartire, l’auspicio è che dopo il 3 maggio si possa ripartire con cautela e gradualità. Dipenderà dal nostro comportamento, dobbiamo continuare a rispettare le regole“.
“Su Mes Salvini e Meloni mentono” – I toni di Conte si sono fatti poi duri quando ha toccato l’argomento del Mes, l’ex “fondo Salva Stati“, sul quale nelle ultime ore sono arrivati gli attacchi della Lega e di Fratelli d’Italia. “Il Mes esiste dal 2012, non è stato istituito ieri o attivato la scorsa notte come falsamente e irresponsabilmente è stato dichiarato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Questo governo non lavora col favore delle tenebre: guarda in faccia gli italiani e parla con chiarezza”, ha detto Conte riferendosi agli aspri attacchi del leader della Lega e di quella di Fratelli d’Italia, che hanno annunciato una mozione di sfiducia per il ministro dell’Economia, chiedendo al premier di riferire in Parlamento. “Le loro falsità – ha replicato il presidente del consiglio – le menzogne ci fanno male, perché ci indeboliscono nella trattativa, indeboliscono l’Italia in Europa”. Sul fronte dell’ex “fondo Salva Stati”, Conte spiega come l’Italia abbia dato “l’ok al Mes non condizionato ma non è un discorso che riguarderà il nostro Paese, abbiamo un progetto più ambizioso e lavoriamo per gli eurobond. Certo il rischio di tempi non rapidi c’è e se ci sono scorciatoie ditemele... Io cercherò di ottenere il massimo”.
Il premier ha inoltre spiegato di essere all’oscuro del contributo di solidarietà proposto dal Pd: “È la prima volta che oggi ne ho sentito. Non ne abbiamo parlato al tavolo dei capi delegazione, il governo non ha fatto propria nessuna proposta del genere e non la vedo all’orizzonte”.
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