Coronavirus: le proposte restrittive inviate al Governo dalla Lombardia - InformaCibo

Coronavirus: le proposte restrittive inviate al Governo dalla Lombardia

di Alessandra Favaro

Ultima Modifica: 11/03/2020

La regione Lombardia chiede misure più restrittive per arginare il diffondersi del Coronavirus. Il presidente della Regione, Attilio Fontana, in accordo con i sindaci lombardi, ha inviato oggi al Governo  una richiesta per porre in essere ulteriori misure di contenimento della diffusione del virus Covid-19.

Le richieste andrebbero ad integrare il DPCM 8 marzo 2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 59 dell’8 marzo 2020.

Tra le proposte:

Chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio, tranne quelle relative ai servizi di pubblica utilità, ai servizi pubblici essenziali, alla vendita di beni di prima necessità.

Chiusura di tutti i centri commerciali, degli esercizi commerciali presenti al loro interno e dei reparti di vendita di beni non di prima necessità.

Restano aperte le farmacie, le parafarmacie e i punti vendita di generi alimentari e di prima necessità.

Chiusura di bar, pub, ristoranti di ogni genere, delle attività artigianali di servizio (es. parrucchieri, estetisti, ecc..) ad eccezione dei servizi emergenziali e di urgenza, di tutti gli alberghi e di ogni altra attività destinata alla ricezione (es. ostelli, agriturismi, ecc..) ad eccezione di quelle individuate come necessarie ai fini dell’espletamento delle attività di servizio pubblico, di tutti i servizi terziari e professionali, ad eccezione di quelli legati alla pubblica utilità e al corretto funzionamento dei settori richiamati nei punti precedenti.

Nel documento inviato dalla Regione al Governo si comunica anche che “per quanto riguarda le restanti attività produttive è già stato raggiunto un accordo con Confindustria Lombardia che provvederà a regolamentare l’eventuale sospensione o riduzione delle attività lavorative per le imprese”.
“Sono in via di definizione ulteriori accordi – si spiega ancora
nella proposta – con le associazioni di categoria per definire
misure contenitive specifiche aggiuntive”.

(Fonte: LombardiaNotizie)

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