Coronavirus: la Fipe lancia un invito ai Pubblici Esercizi
Le imprese sono invitate ad “attenersi alle indicazioni diramate dalle autorità competenti ed a contattare gli uffici territoriali di competenza”
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 24/02/2020
La Milano che chiude musei, cinema e pub e addirittura il Duomo è l’immagine plastica di una Milano “sorvegliata speciale” per il <Covid 19>. Ma gli effetti della Coronavirus che stiamo raccontando su queste pagine (leggere Informacibo) non si ferma a Milano.
E così mentre assistiamo ai supermercati presi d’assalto dai consumatori restano vuoti i tavoli dei ristoranti e in questo quadro, c’è chi “lancia” un commento preoccupato di fronte a questa situazione.
E’ Alfredo Zini, presidente del Club Imprese Storiche di Confcommercio di Milano, Lodi, Monza e Brianza, a dire che “registriamo un 15-20 per cento in meno di fatturato. Nei ristoranti, il calo di clienti è stato molto alto, ci sono dei locali che registrano un calo del 100 per cento. Gli imprenditori non potranno essere lasciati soli”.
Ed oggi, vista la situazione di emergenza che si è venuta a creare con la diffusione del virus, la Fipe, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, ha invitato TUTTI i Pubblici Esercizi ad attenersi alle indicazioni diramate dalle autorità competenti.
La Fipe nazionale e gli uffici territoriali sono costantemente in contatto con le Istituzioni “al fine di presidiare l’evoluzione della situazione” e sul sito istituzionale ha “invitato le imprese a contattare gli uffici territoriali di competenza”.
I testi del governo pubblicati in “Gazzetta”
Inoltre, sempre sul sito, la Fipe ha allegato i testi del Governo pubblicati in Gazzetta e il riepilogo dei provvedimenti emanati nei giorni scorsi, a livello nazionale e a livello regionale, per fronteggiare la diffusione del Covid-19. (leggere qui).
Infine segnaliamo che Confcommercio Toscana e le associazioni regionali del turismo Confturismo, Federalberghi, Fipe, Fiavet, Faita e Res Casa chiedono in una nota congiunta alle istituzioni preposte per il Coronavirus di “dichiarare lo stato di calamità, adottando misure valide a sostenere le aziende in questo periodo, come la moratoria sui mutui, lo slittamento del pagamento dei tributi e delle rate della Rottamazione ter in scadenza il 28 febbraio“.
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