Contributo a fondo perduto per la ristorazione, fino a 10.000 euro - InformaCibo

Contributo a fondo perduto per la ristorazione, fino a 10.000 euro

Approvato lo schema del provvedimento attuativo: i soggetti beneficiari, come fare la domanda e l’istruttoria

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 20/10/2020

Dopo tre mesi dal decreto di agosto  si comincia a fare chiarezza sul ristoro per una delle categorie più colpite dalla crisi che stiamo attraversando causa Covid – 19.

Il decreto di agosto è stato modificato durante l’iter di conversione in legge ed è previsto l’inasprimento delle sanzioni in capo a chi ha indebitamente fruito del beneficio: la sanzione applicabile è pari al doppio del bonus non spettante e prevede la restituzione delle somme indebitamente incassate.

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Il contributo di ristoro

Il contributo di ristoro, che va da 1.000 a 10.000 euro, sarà riconosciuto non solo ai ristoranti, ma anche alle mense, agriturismi, alberghi e ai titolari di partita IVA che effettuano catering continuativi su base contrattuale e per eventi.

La pubblicazione del decreto MEF e MiPAAF è l’ultimo passo necessario per l’avvio della fase di presentazione delle domande.

L’importo riconosciuto a ristoranti, alberghi, agriturismi e catering dovrà essere utilizzato per l’acquisto di prodotti agroalimentari e vitivinicoli anche Dop e Igp.

Contributo a fondo perduto per l ristorazione: soggetti beneficiari

Il soggetto gestore del beneficio è stato individuato in Poste italiane S.p.a. che avrà, dunque, la responsabilità di acquisire le domande, effettuare la valutazione e il controllo delle richieste e, successivamente all’autorizzazione del MIPAAF (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali), provvedere al pagamento del contributo.

Potranno presentare richiesta le imprese registrate con codice ATECO prevalente rientrante in una delle seguenti categorie:

  • 56.10.11 (ristorazione con somministrazione)
  • 56.29.10 (mense)
  • 56.29.20 (catering continuativo su base contrattuale)
  • 56.10.12 (attività di ristorazione connesse alle aziende agricole)
  • 56.21.00 (catering per eventi, banqueting)
  • 55.10.00 (alberghi), limitatamente alle attività autorizzate alla somministrazione di cibo.

Per le imprese che hanno avviato l’attività dopo il 1° gennaio 2019 non occorre dimostrare il calo di fatturato.

A chi spetta il contributo a fondo perduto per la ristorazione

Il contributo è dato a fronte di acquisti effettuati dopo il 14 agosto 2020 e dimostrabile dietro apposita documentazione fiscale.

Deve trattarsi di prodotti agroalimentari (inclusi prodotti vitivinicoli, della pesca e dell’acquacoltura), anche Dop e Igp valorizzando la materia prima di territorio.

L’ammontare degli acquisti non può essere inferiore ai 1.000 euro né superiore a 10.000 euro, esclusa l’IVA, che rappresentano anche rispettivamente il contributo minimo e massimo concedibile.

Il soggetto beneficiario è tenuto ad acquistare almeno 3 differenti tipologie di prodotti agroalimentari e il prodotto principale non può superare il 50% della spesa totale.

Come presentare la domanda

La domanda di accesso al fondo ristorazione può essere presentata telematicamente tramite la piattaforma web resa disponibile da Poste Italiane o attraverso gli sportelli di quest’ultima.

L’adesione richiede, tuttavia, il versamento di un importo la cui entità sarà resa disponibile da successivo decreto. Alla domanda andrà allegata, oltre alla ricevuta di versamento del predetto importo, anche:

  • un’autodichiarazione da cui si evincano:
    • gli aiuti complessivamente percepiti in regime “de minimis” o “de minimis agricolo” nell’ultimo triennio, incluso l’anno della domanda;
    • il calcolo dell’ammontare del fatturato medio dei mesi da marzo a giugno 2020 che deve essere inferiore ai tre quarti dell’ammontare del fatturato medio dei mesi da marzo a giugno 2019 ovvero che il richiedente ha avviato l’attività a decorrere dal 1° gennaio 2019;
    • l’iscrizione dell’attività al registro delle imprese con codice ATECO prevalente;
    • l’insussistenza di condizioni ostative;
    • ogni altra richiesta presente nella modulistica predisposta da Poste Italiane.
  • documenti fiscali (fatture e documenti di trasporto) che certificano l’effettivo acquisto e la consegna dei prodotti agroalimentari, anche non quietanzati.

Istruttoria e modalità per il contributo

Poste Italiane S.p.A subordinerà l’accettazione della domanda alla verifica di corrispondenza tra Partita IVA e Codice ATECO del richiedente e alla completezza della elencata documentazione.

Dopo ciò il tutto sarà trasmesso al MIPAAF, il quale dopo aver fatto tutte le sue verifiche, determinerà il contributo erogabile a ciascun beneficiario, dando priorità alle richieste che hanno ad oggetto acquisti di prodotti DOP/IGP e di prodotti idonei ad evitare sprechi alimentari sono considerate prioritarie nell’assegnazione.

Il contributo sarà liquidato da Poste Italiane in due momenti diversi, ed in particolare:

  • un anticipo pari al 90%;
  • il saldo del 10%, dopo aver presentato le quietanze di pagamento degli acquisti (ciò potrà essere fatto entro 15 giorni dall’anticipo ricevuto e con le medesime modalità previste per la presentazione della domanda).

L’eventuale indebita percezione del contributo, oltre a comportare il recupero dello stesso, sarà punita con la sanzione amministrativa pari al doppio del contributo non spettante e la restituzione, insieme alla sanzione stessa, dovrà avvenire con Modello F24 (si attende l’istituzione dei relativi codici tributo).

Si tenga, infine, presente che il contributo non ha rilevanza fiscale (non concorre alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi, non rileva altresì ai fini del rapporto per la deducibilità degli interessi e non concorre alla formazione del valore della produzione netta ai fini IRAP).

Regione Lazio: contributo per l’acquisto prodotti Dop e Igp

La Regione Lazio, ha indetto, dal canto suo, il bando BonusLazioKm0 che destina 10 milioni di euro al settore Ho.Re.Ca (ovvero della ristorazione) per l’acquisto di prodotti agroalimentari del Lazio.

Sarà concesso, infatti, un contributo a fondo perduto ai soggetti della ristorazione, sotto forma di voucher, pari al 30% della spesa effettuata per l’acquisto di prodotti DO (Denominazione di Origine), IG (Indicazione Geografica) e PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) del territorio laziale con l’obiettivo di promuovere misure di aiuto che consentano la ripresa delle attività sul territorio.

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