Il Consorzio Vino Brunello di Montalcino vince il Premio Gavi La Buona Italia 2022
Il Consorzio Tutela del Gavi premia la miglior comunicazione digitale internazionale dei Consorzi del Vino italiani e ne stimola il miglioramento grazie alla ricerca
di Giulia Milani
Ultima Modifica: 22/03/2022
Il Consorzio Vino Brunello di Montalcino vince il Premio Gavi La Buona Italia 2022. L’ottava edizione titolata “Italian Wine Worldwide – La comunicazione web internazionale dei Consorzi di Tutela del Vino italiani”, che si è svolta lunedì 21 marzo al Westin Palace Hotel di Milano, era focalizzata sulla comunicazione digitale volta all’internazionalizzazione. Il consorzio toscano è stato affiancato sul podio dal Consorzio Garda DOC, il Consorzio Tutela Vini Soave e Recioto di Soave e il Consorzio per la Tutela dei Vini Denominazione Bolgheri, premiati con Menzione Speciale.
Vince Brunello, menzione speciale per Garda, Soave e Bolgheri
Il Consorzio Vino Brunello di Montalcino si aggiudica il premio grazie alla capacità di comunicare, con un sito web tradotto in ben 4 lingue, la sua identità “global”, che integra eventi e notizie di respiro internazionale ad una narrazione sul territorio e la sua storia.
Premiati a pari merito con la Menzione Speciale anche i Consorzi del Garda, del Soave e del Bolgheri, che si sono distinti per la capacità di comunicare efficacemente i propri punti di forza, con un efficace mix di immagini e storytelling, e rivolgendosi direttamente ad un pubblico internazionale.
Il sito del Consorzio Garda DOC si apre infatti direttamente nella versione in inglese e attraverso un accorto uso delle immagini invita a vivere l’esperienza del Territorio. “Life is Soave” è invece il gioco di parole che accoglie il visitatore del sito del Consorzio Tutela Vini Soave e Recioto di Soave: funziona sia in italiano sia in inglese e rimanda immediatamente ad una dimensione di internazionalità. La pagina Instagram è inoltre interamente gestita in inglese e tutte le news del sito sono in doppia lingua. Il Consorzio per la Tutela dei Vini con denominazione di origine Bolgheri si posiziona come brand riconosciuto e riconoscibile, con un sito bilingue che dà ampio spazio a eventi e enoturismo attraverso parole e immagini evocative.
Leggi anche Gavi: quel vino speciale che lega Piemonte e Liguria
I Consorzi e la comunicazione web: una panoramica
L’assegnazione del Premio del Gavi è stato anche l’occasione per analizzare lo stato dell’arte della comunicazione digitale dei Consorzi e l’avviamento di un dibattito tra i vari attori del settore, stimolando una riflessione e un miglioramento. La comunicazione digitale – web e social – efficace è infatti fondamentale per migliorare la visibilità e il posizionamento dei brand.
Dalla mappatura realizzata da The Round Table per il Laboratorio Gavi emerge che la strada da fare è ancora lunga. Se infatti il mercato italiano del vino parla infatti sempre di più di internazionalità (nel 2021 il fatturato stimato supera i 7 miliardi di euro di export) sono ancora molti i Consorzi che si limitano ancora a parlare solo con interlocutori italiani. Dei 123 Consorzi analizzati quasi il 30% ha il sito internet istituzionale solo in lingua italiana e anche i social media, dove raramente è presente un multilinguismo, sono spesso utilizzati per comunicare unicamente con il pubblico italiano.
Durante la premiazione sono stati presentati i risultati della ricerca “Comunicare il vino italiano all’estero via web. Il ruolo dei Consorzi di Tutela” condotta dalla società Astarea su 21 Consorzi (16 finalisti del Premio Gavi 2022 e 5 vincitori di precedenti edizioni) rilevando gli aspetti critici e delineando le possibili strategie di comunicazione in relazione a identità e posizionamenti differenziati.
Sono stati identificati per la prima volta quattro cluster comportamentali nel modo di comunicare, via sito web, dei Consorzi del Vino. I cluster individuati rivelano caratteristiche strutturali specifiche e una funzione comunicativa propria, che determinano la loro identità differenziata, con punti di forza e di debolezza.
L’enoturismo nella comunicazione digitale
Il tema dell’enoturismo appare diversamente affrontato in funzione delle tipologie cui i siti appartengono. Gli viene dato uno spazio maggiore quando il racconto della produzione del vino e del territorio come elemento storico-culturale si fondono, e quando sono bilanciati i ruoli del consorzio e delle cantine. Viceversa, la valorizzazione del territorio solo a sostegno della qualità distintiva dei vini (e quindi come fattore produttivo) rende meno efficace l’espansione del sito in direzione enoturistica.
L’estero nella comunicazione web
La volontà e la capacità di orientarsi verso l’estero è diversa nei quattro cluster comportamentali. Attività mirate verso l’estero sono più frequenti nei siti orientati alla promozione del vino in termini commerciali. Quelli impegnati nella promozione del mix vino e territorio sono invece più inclini a vivere l’internazionalizzazione richiamando la domanda proveniente dall’estero, che come offerta rivolta verso il mondo.
Emergono quindi due tendenze della internazionalizzazione in relazione al ruolo del consorzio e alla relazione vino e territorio: una outbound, basata sulle iniziative e eventi su piazze estere, e una inbound, fondata sulla attrattività del territorio per accogliere in visita il business attuale e potenziale.
Raccomandazioni pratiche per una buona comunicazione web
Dalla ricerca emerge che la chiave per rendere il vino italiano riconoscibile e attrattivo all’estero è una comunicazione digitale integrata. I siti confermano la tendenza dei Consorzi ad aprirsi a un nuovo ruolo meno burocratico-amministrativo e più comunicativo, anche se dimostrano ancora carenze su questo piano.
Tra le raccomandazioni c’è quella di migliorare la sinergia tra consorzi e cantine. Nel tentativo di dare una rappresentazione coerente del consorzio, le cantine rimangono in alcuni casi molto defilate. I consorzi devono muoversi in un’ottica di branding per proiettarsi outbound dando la giusta visibilità alle cantine, aggancio alla realtà produttiva e territoriale che attrae clienti e visitatori (inbound).
I ricercatori suggeriscono di portare avanti insieme questi due approcci, superando la differenziazione tra la comunicazione promozionale verso l’estero e quella del territorio in quanto fattore di attrattività.
Infine è importante superare la focalizzazione specifica su alcune tematiche, spesso rilevata nei siti, a discapito di altre potenzialmente rilevanti (ad esempio, un tema ora chiave come la sostenibilità, che non viene sufficientemente promosso), migliorare la strategia di comunicazione e la coerenza stilistica interna al sito, in modo che sostengano una precisa identità.
“Un incontro dal quale sono emerse indicazioni chiare su quale sia la strada da seguire per i Consorzi del vino italiani che – sottolinea Maurizio Montobbio, Presidente del Consorzio Tutela del Gavi – stanno sempre più assumendo un ruolo strategico per la promozione non solo del vino, ma della combinazione obbligata di vino&territorio”.
Condividi L'Articolo
L'Autore