Confcommercio Forum Turismo a Cernobbio "Crescita e occupazione: le strategie nel turismo" - InformaCibo

Confcommercio Forum Turismo a Cernobbio “Crescita e occupazione: le strategie nel turismo”

di Informacibo

Ultima Modifica: 22/03/2016

Cernobbio 22 marzo 2016. L’analisi di mercato presentata il 27 e il 28 marzo scorsi a Cernobbio, durante il Forum di Confcommercio svoltosi presso Villa d’Este, ha messo in luce i tanti aspetti contraddittori di uno dei comparti economici attualmente più strategici per il Belpaese.

L'analisi elaborata da Confturismo in collaborazione con Ciset
Dal 2001 al 2015 i turisti in Italia sono aumentati del 50% arrivando a 53 milioni ma le entrate non sono cresciute di conseguenza perché questi viaggiatori si fermano meno giorni, non più 4,1 in media ma solo 3,6, e spendono meno soldi: non più 1.035 euro di media ma 670.
Secondo l'analisi fatta da Confturismo in collaborazione con Ciset e presentata al forum di Confcommercio a Cernobbio si tratta di 38 miliardi persi. La durata media di un turista tedesco è passata da 5,5 a 5 giorni, quella degli inglesi è passata da 4,3 a 3,8 e quella dei francesi da 3,4 a 3. La permanenza cinese – già brevissima – è passata da 1,8 a 1,5 giorni.

Ben più della metà dei turisti stranieri che vengono in Italia, precisamente il 60%, visita solo quattro Regioni: Veneto, Lazio, Lombardia e Toscana. Insomma tutto esaurito a Firenze, Roma, Milano e Venezia ma situazione opposta nel Sud dove gli arrivi sono solo il 12% Il record è del Veneto con il 20,5%, maglia nera Abruzzo, Basilicata e Molise con percentuali che si distaccano poco dallo zero.

Il 70% dei turisti stranieri che vengono in Italia sono europei, anche se sono in crescita gli arrivi dal resto del mondo, soprattutto da Cina e Russia. La maggior parte dei viaggiatori esteri sono i tedeschi, seguita da statunitensi, francesi, britannici e cinesi. Proprio i cinesi sono saliti dal nono al quinto posto in classifica, mentre i russi sono saliti dal decimo all'ottavo. La previsione è che la crescita nei prossimi anni sarà soprattutto di visitatori fuori dall'Europa.
Nei prossimi tre anni arriveranno sempre più turisti in Italia. La stima prevede che quest'anno ci sarà una crescita de 3,3% che nel 2017 salirà al 3,6% e nel 2018 del 3,9%. In percentuale le crescite maggiori saranno quelle dei Paesi extra Europa (dal 5% in su) ma la crescita è prevista anche nel vecchio continente ogni singolo anno.

Appello di Carlo Sangalli in apertura del Forum di Cernobbio
“L’Italia ha bisogno di meno tasse e meno spesa pubblica e per migliorare l’economia del Paese il turismo rappresenta una grande occasione, sia per creare occupazione sia per generare maggiore ricchezza”. È questo il concetto espresso dal presidente di Confcommercio Carlo Sangalli (nella foto) in apertura del Forum di Cernobbio. Un chiaro endorsement al settore che ha bisogno di una maggiore attenzione da parte della forze di Governo, per contare di più nel Paese e per trasformarsi veramente in motore dell’economia.

Franceschini: "Per il turismo serve una strategia Paese condivisa da tutti"
Il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ha inaugurato con il suo intervento i lavori del panel "Crescita e occupazione: le strategie nel turismo".
"Abbiamo cercato di recuperare il ritardo accumulato negli ultimi anni – ha esordito – e ora finalmente vediamo i risultati: il bilancio del turismo è aumentato del 27% e c'è l'impegno di tutto il governo a far diventare il turismo centrale". D'altra parte, "nel 2015 è finalmente tornato a crescere il turismo interno e in tutti i Paesi del mondo la prima meta desiderata è l'Italia". Insomma, ha sottolineato il ministro, "c'è una crescita strutturale, tanto che ci stiamo ponendo il tema di come governarla, visto che il sistema italiano – fatto di città d'arte – è fragile e bisogna tenerne conto".

Sul versante della strategia, Franceschini ha sottolineato che "occorre aumentare la domanda cercando di definire una strategia-Paese nella quale tutti si riconoscano e serve una strategia mirata da parte dell'Enit" e nel contempo "lavorare molto sull'immagine del Paese lavorando sul connubio turismo-cultura, che sta funzionando: cinque milioni di persone in più negli ultimi due anni nei musei statali. Investire in cultura è il principale veicolo per aumentare la nostra competitività". Quanto al sostegno al sistema turismo, Franceschini ha ricordato il tax credit per la ristrutturazione del sistema ricettivo, che andrà rifinanziato, e l'importanza di definire regole e parametri uguali per tutti, tenendo presente che alcuni fenomeni, come i b&b, non possono essere fermati. Il ministro ha quindi evidenziato la necessità di "diffondere il turismo su tutto il territorio nazionale: basta con il trittico Roma, Firenze e Venezia". Bisogna invece "valorizzare l'Italia come straordinario museo diffuso, promuovendo all'estero il resto del Paese, visto che solo il 15% del turismo internazionale va sotto Roma: è un'opportunità che ora è diventata vera urgenza". Il ministro ha concluso sottolineando che "serve puntare a un target alto di persone che cercano in Italia l'eccellenza, non il mordi&fuggi”.

Il ministro Martina: "serve un grande progetto di sistema"
Il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ha definito l'enogastronomia una "leva in grado di far fare un salto di qualità clamoroso se azionata in modo unitario". "Connessione profonda tra il meglio dell'enogastronomia e lo sviluppo virtuoso del territorio".

"Con l'Expo abbiamo cercato di aprire nuove vie esplorando le possibilità che l'agroalimentare può dare al nostro turismo. La manifestazione ci ha offerto la possibilità di ragionare su come impostare una politica agroalimentare all'altezza della potenza che il Paese può sprigionare in questo campo".
Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, ha citato più volte nel suo intervento la manifestazione milanese come esempio di quel "grande progetto di sistema con politiche coordinate e durature nel tempo" di cui il Paese ha bisogno in campo turistico. Puntando soprattutto sull'enogastronomia, definita "leva che fa fare un salto di qualità clamoroso se azionata in modo unitario".
Per il ministro, poi, esiste una "connessione profonda tra il meglio dell'enogastronomia e lo sviluppo virtuoso del territorio". Il problema, anche qui, è il Sud dove "il fenomeno è molto più lento" ma dove, "risiede il potenziale di crescita più consistente per sfruttare il quale serve una politica integrata con un salto di qualità dal punto di vista infrastrutturale".

QUI l'intervento del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano a Cernobbio.

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