Concluso a VeronaFiere, Wine2wine, primo appuntamento-network del settore vitivinicolo - InformaCibo

Concluso a VeronaFiere, Wine2wine, primo appuntamento-network del settore vitivinicolo

di Informacibo

Ultima Modifica: 05/12/2014

Verona 5 dicembre 2014. Concluso a VeronaFiere, Wine2wine, primo appuntamento-network del settore vitivinicolo con tantissimi (ben 26) convegni, incontri formativi, case history di cantine italiane ed internazionali e importanti opportunità di contatto commerciale.
E' stato un successo il progetto b2b di Veronafiere-Vinitaly, in collaborazione con Federvini ed Unione Italiana Vini.

Tante sono state le novità arrivate dalle due giornate veronesi di Wine2wine che ha chiuso i battenti nella giornata di ieri.
Il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina che ha preso parte al "Forum di presentazione del Padiglione Vino a Expo 2015" ha annunciato due provvedimenti si accinge a varare: la cancellazione di 65mila registri cartacei vitivinicoli (che riguardano 25mila imprese) e la trasferibilità dei dirittti d'impianto, provvedimento che verrà presentato al consiglio dei ministri tramite uno schema di decreto. Per il passaggio al regime telematico dei registri cartacei si tratta invece di una norma attuativa di Campolibero. «In questo modo – ha detto Martina – rendiamo i controlli più efficaci e le aziende più leggere. Nei prossimi giorni la bozza di decreto attuativo sarà presentata alla filiera».

II Padiglione del vino di Expo 2015 verso il tutto esaurito: 350 aziende hanno già prenotato
Per quanto riguarda iI Padiglione del vino di Expo 2015 è stato annunciato che ci si avvia verso il tutto esaurito: 350 aziende hanno già prenotato il 70% degli spazi disponibili nella Biblioteca del vino del Padiglione.

Nel Padiglione del vino (finanziato con 3 milioni di soldi pubblici più 2 di VeronaFiere, al netto del costo di costruzione) «la Biblioteca potrà contare – ha detto Giovanni Mantovani, dg di VeronaFiere – su 1.000-1.200 referenze. E fino ad oggi le aziende, rappresentative dei territori dalle regioni del Nord fino a Pantelleria, tendono ad affittare un intero quadrato (con 4 bottiglie ndr), tendenzialmente per tre mesi». Nel piano zero del Padiglione vino lungo il percorso verrà realizzato un affresco con le fasi e la cultura del vino italiano. VeronaFiere, che promuove Vinitaly, è stata anche incaricata da Expo di organizzare una festa della vendemmia nell'Open air theater.

Fabio Renzi, segretario generale di Symbola: “venduti 6,5 milioni di biglietti all’estero”
Fabio Renzi, segretario generale di Symbola-Fondazione per le Qualità Italiane, ha sottolineato che “oggi abbiamo avuto notizie positive sull’Expo perché ci è stato detto che sono stati venduti 6,5 milioni di biglietti all’estero. Essendo la soglia prefissata di 7 milioni, a pochi mesi dall’inizio della manifestazione è un ottimo risultato. Penso che questo numero crescerrà perché l’Italia ha una capacità attrattiva straordinaria”. Il nostro Paese, ha aggiunto, “è desiderato e apprezzato perché abbiamo tanti limiti ma anche tante eccellenze che parlano al mondo, a partire dal vino. Nel 2013 il vino ha fatturato 8,6 miliardi di euro di export. Se pensiamo che nel 1986, l’anno dello scandalo del metanolo, le esportazioni del vino italiano avevano un valore di 800 milioni di euro, significa che c’è stato un cambiamento epocale. Nel giro di neanche 30 anni siamo riusciti a generalizzare l’orientamento della qualità, facendolo diventare un processo diffuso in tutto il paese. Questo fa sì che l’Italia sia oggi un paese avanzato a livello enologico e sui temi della sostenibilità”. Secondo Renzi “la nostra contemporaneità è nel segno della sostenibilità e della qualità. Oggi produciamo il 41% in meno di quantità di vino rispetto al 1986 ma questo vale 7 volte di più. Questo è forse l’unico caso di decrescita felice di cui possiamo partire. Essendo il vino un simbolo e uno degli aspetti che maggiormente attrarrà all’Expo, ci può aiutare a far passare il concetto che l’Italia non è solo il paese della qualità ereditata, ma che anche il paese della qualità prospettica proiettata verso il futuro”. Il vino, ha concluso, “è allo stesso tempo costitutivo e costituzionale. Nell’articolo 9 della nostra Costituzione si parla di ricerca scientifica e di paesaggio. Tutto questo è il nostro vino. Il vino è una metafora che parla della nostra capacità di produrre bellezza sostenibile”.

Veronafiere e Simest per l'internazionalizzazione delle Pmi
E' stato firmato ieri l'accordo tra Simest (Società italiana per le imprese all'estero) e Veronafiere per il finanziamento all’internazionalizzazione alle imprese. La Fiera di Verona diventa quindi la prima in Italia a promuovere il nuovo strumento finanziario di Simest che favorisce la presenza delle aziende italiane a manifestazioni all’estero.

Fino a 100mila euro di plafond, rimborsabili entro sei anni dal richiedente, ad un tasso dello 0,50% annuo. È questo l’importo massimo del finanziamento agevolato che Simest, la società controllata da Cassa depositi e prestiti che sostiene le imprese del Paese sui mercati internazionali, mette a disposizione delle Pmi per incentivarne la partecipazione a fiere e mostre sui mercati extra europei.
Il commento del presidente di Veronafiere Ettore Riello «nel momento in cui per le imprese l'accesso al credito è particolarmente difficile e oneroso, il prodotto ideato da Simest ha un grande valore e la sua adozione da parte di Veronafiere conferma come la cooperazione tra istituzioni e fiere possa contribuire in modo concreto allo sviluppo di una politica industriale di crescita per il Paese».

Le imprese vitivinicole italiane e il web
Sito internet, Facebook, Twitter ma anche Pinterest e Youtube. Le cantine italiane si scoprono sempre più connesse su internet.
Questa può essere la sintesi della ricerca “Le imprese vitivinicole italiane e il web”, condotta da BeSharable e presentata al primo forum di Veronafiere-Vinitaly dedicato al business del settore vitivinicolo.
Secondo l’indagine, realizzata su 3.439 imprese del settore, il 94% delle cantine dispone di un sito internet, supportato dalla presenza sui social, in primis Facebook che cattura il 73% dei profili aziendali, confermandosi il canale più utilizzato anche per il marketing

Tra gli altri strumenti utilizzati è Twitter a primeggiare con il 30% delle cantine che ‘cinguettano’, subito seguito da Instagram, l’applicazione di condivisione delle immagini nata nel 2010, che raccoglie il 16% delle imprese italiane del vino. Tra i prodigi della rete anche l’upgrade linguistico del vino italiano che ora comunica anche in inglese per il 96% del panel. E se lingue europee, in rete, vanno per la maggiore (in aggiunta all’italiano e all’inglese), non è così per quelle dei mercati obiettivo del settore.
Infatti solo il 6% delle aziende comunica in cinese, mentre il russo si deve accontentare di appena un 3 per cento.

QUI altre notizie su Wine2wine.
Il ministro Maurizio Martina: "l'Expo esige che il settore del vino si presenti unito per raccontare le sue eccellenze" –
CINA, istruzioni per l'uso

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