Conad vara un piano di sviluppo triennale per 785 milioni di euro
di Informacibo
Ultima Modifica: 23/06/2016
Il piano impegna le sette cooperative territoriali che compongono il sistema Conad (Commercianti Indipendenti Associati, Conad Adriatico, Conad Centro Nord, Conad del Tirreno, Conad Sicilia – nata dalla fusione tra Conad Sicilia e Sicilconad alla fine del 2015 –, Nordiconad e PAC 2000A).
Assieme, lo scorso anno, hanno registrato una redditività di oltre il 4,4% sul valore della produzione (Ebitda del conto economico aggregato dei bilanci consolidati delle cooperative), mentre l'utile di esercizio è cresciuto di 25,2 milioni di euro (+17,9%) passando da 140,4 milioni di euro del 2014 a 165,6 milioni di euro. In crescita (+25,8 milioni di euro, +14,6% rispetto al 2014) anche l'Ebit, a sottolineare il buon andamento del risultato operativo aziendale prima delle imposte e degli oneri finanziari.
Il piano di sviluppo è stato illustrato in occasionale dell'annuale incontro di Conad con la comunità finanziaria, finalizzato alla presentazione dei risultati dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2015 e delle linee guida per il triennio 2016-2018.
Nell'attuale mercato della grande distribuzione, Conad è un sistema dinamico e solido anche sul fronte patrimoniale, con 2,1 miliardi di euro di patrimonio netto aggregato. Tale valore è cresciuto di 2,5 volte in dieci anni, a indicare quanto la crescita abbia rafforzato il valore dell'intero sistema.
"Gli ottimi risultati ottenuti nel 2015 sono un buon punto di partenza per poter cogliere tutte le opportunità di crescita che il mercato offrirà", fa notare l'amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese. "Il settore è sempre più pilotato da gruppi italiani affidabili perché solidi dal punto di vista finanziario, eccellenti quanto a operatività, capaci di monitorare lo sviluppo perseguendo logiche di efficienza e di far fronte alla crisi grazie alla capillare presenza sul territorio. Per il sistema bancario è dunque un'opportunità di contribuire ad un progetto di consolidamento del settore, con ricadute significative anche su tanti piccoli e medi produttori locali selezionati per rappresentare il made in Italy con le eccellenze di cui sono capaci".
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