Come cambia la merenda in pandemia. Tutti la amano, ma attenzione alle calorie.
Una ricerca BVA Doxa - Unione Italiana Food fotografa come è cambiato lo spuntino di metà mattina e metà pomeriggio.
di Alessandra Favaro
Ultima Modifica: 25/03/2021
Cambia il modo di fare merenda per 2 italiani su 3 (66%). Da quando si è a casa causa pandemia, hanno modificato anche le abitudini alimentari per le pause. Mangiano più frutta, yogurt e dolci fatti in casa (il cui consumo è più che raddoppiato) e continuano a scegliere le merendine – stabili nelle preferenze dei nostri connazionali rispetto al periodo precedente l’arrivo del Covid-19 – come alternativa per lo spuntino di metà mattino o metà pomeriggio.
Questi, in sintesi, alcuni degli highlights che emergono dall’indagine BVA Doxa – Unione Italiana Food “La merenda degli Italiani a casa ai tempi del Covid-19”.
Lo studio ha analizzato un mutamento degli stili di vita che ha riguardato ben 11,5 milioni di italiani, circa un terzo dell’intera popolazione dai 25 ai 65 anni, che prima vivevano prevalentemente al di fuori delle quattro mura domestiche.
L’indagine, ha coinvolto un campione di 800 adulti dai 25 ai 65 anni, tra cui anche i genitori di bambini dai 4 ai 13 anni, con un focus specifico sugli smartworkers.
Più merenda per tutti
Dall’indagine è emerso che il 29% di questo target di “neocasalinghi” dichiara di fare più spesso merenda, sia al mattino che al pomeriggio (per gli smartworkers il dato sale addirittura al 36%). Allo stesso tempo il 34% ha affermato di non aver modificato le proprie abitudini durante la merenda, mentre solo il 2% fa meno spesso sia lo spuntino di metà mattino che quello di metà pomeriggio.
Dallo studio emerge anche che quasi 1 italiano su 2 (45%) che vive gran parte della giornata a casa, fa una merenda un po’ più ricca del solito. Il 44% ha affermato, invece, di fare una merenda simile a quella di prima da un punto di vista delle quantità. Mentre 1 italiano su 10 (11%) fa uno spuntino meno abbondante rispetto a prima.
Sempre più frutta
Tra gli alimenti più gettonati in periodo di pandemia al primo posto c’è la frutta. Il suo consumo è passato dal 42% al 60%. Seguono lo yogurt, in crescita dal 46% al 58%, i biscotti, cresciuti dal 44% al 56%, il dolce fatto in casa (i cui consumi sono addirittura raddoppiati, passando dal 23% al 47%). Aumentano pane con marmellata o creme spalmabili, dal 21% al 35%. Restano, invece, stabili le merendine che con il 45% – stessa percentuale che aveva prima dell’arrivo del Covid – rientrano comunque nella top five degli alimenti consumati dagli adulti.
Meno cambiamenti per la merenda salata: in testa i crackers (40%), seguiti dal panino salato (25%), pizza (13%) e dalla torta salata (10%).
Attenzione alle calorie
Se da una parte è positivo che gli italiani facciano più spesso merenda rispetto a prima, dall’altra bisogna fare attenzione a non esagerare con una merenda troppo calorica, soprattutto in questo momento in cui il movimento è ridotto. Lo afferma Luca Piretta, nutrizionista e gastroenterologo: “In particolare, quando si prepara un dolce a casa, occorre far attenzione alle dosi e alla quantità, perché non essendo un prodotto porzionato si rischia di mangiare una fetta di torta o crostata più grande di quella necessaria”.
In un contesto casalingo la merendina confezionata italiana può essere una buona alternativa, rispettando le porzionature. Una tipologia di merenda sdoganata anche dai nutrizionisti, proprio in virtù della porzionatura e dell’equilibrio nutrizionale garantito da un contenuto calorico prestabilito in etichetta..
Lo conferma Piretta: “La merendina, consumata moderatamente, può rappresentare una delle alternative corrette per la merenda degli italiani a casa. Il vantaggio della merendina è anche il fatto di essere uno spuntino porzionato e quindi di avere un contenuto calorico prestabilito che garantisce il non superamento dell’apporto calorico consigliato. L’ideale comunque è sempre quello di alternare a merenda un mix tra prodotti, confezionati o fatti in casa, e un frutto o una macedonia”.
In famiglia
L’indagine Doxa – Unione Italiana Food ha fatto il punto anche per quanto riguarda la merenda a casa dei bambini dai 4 ai 13 anni. Dalla ricerca è emerso che 1 bambino su 2 (54%) ha cambiato modo di fare merenda da quando è a casa. Tra i prodotti più consumati per lo spuntino troviamo le merendine (65%) e i biscotti (55%), seguiti dal dolce fatto in casa che registra un’impennata passando dal 34% al 51%, pane e marmellata o creme spalmabili (passato dal 38% al 49%), yogurt (cresciuto dal 40% al 44%) e frutta fresca e secca (dal 32% al 36%).
Con il nucleo familiare sempre più in casa, il 38% dei genitori dichiara di condividere più spesso la merenda con i propri figli. E 2 genitori su 10 (18%) la preparano con i propri bambini tenendoli così attivi e con le “mani in pasta”. Per il momento dello spuntino si dice no a video chat sui social – lo fa solo il 3% dei genitori con i figli – per cui la merenda rimane un momento intimo da vivere con i propri affetti.
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