Champagne: quando il piacere ti avvolge
di Collaboratori
Ultima Modifica: 25/06/2019
Scrivere o parlare di Champagne? E cosa mai potrei affermare io dopo tutto quello che è stato detto e scritto sul più celebrato e conosciuto vino al mondo? Dopo tutti i libri, gli atlanti, le guide, le poesie, gli opuscoli informativi e i file informatici. E poi ancora, dopo tutti i documentari, i servizi giornalistici i grandi film. Chi non l’ha menzionato almeno una volta nella vita? Se c’è festa si pensa a lui, se si vuole cenare con eleganza lo immaginiamo al nostro tavolo, se pensiamo ad un momento di squisita intimità con il grande amore lui è il compagno ideale. E se possiamo non ce lo facciamo mancare.
E allora cosa esternare pensandoci bene? Potrei fare riferimento al concetto che non basta avere le bollicine per essere definito Champagne, mi sembra al quanto banale e limitativo; che deve provenire dalla regione della Champagne situata a nord est della Francia a 145 chilometri da Parigi? Mi pare riduttivo. Potrei accennare qualcosa sulla conformazione del territorio o sull’importanza della posizione geografica; magari potrei aggiungere altre righe sulla bravura dei produttori e citare il Pinot Noir, il Pinot Meunier e lo Chardonnay.
Vitigni utilizzati per la produzione, Terroir e vignerons dunque. Potrebbe essere un’idea, ma sarebbe quella giusta? Non rischierei i rimproveri di Dom Pérignon o della vedova Clicquot, donna lungimirante sul remuage e il conseguente dégorgemet? Sono in età avanzata per sentirmi ancora sgridare!
Ma una cosa la posso dire e raccontare con piacere. Alcune settimane fa sono stato invitato per una degustazione di diversi Champagne prodotti da piccole realtà. A dire il vero, e qui nessuno può elevarmi osservazione, il 90% dello Champagne non viene prodotto dalle grandi Maisons ma dai piccoli vignerons, sempre più ricercati e apprezzati: se ne contano oltre 2 mila. L’invito alla degustazione non mi è arrivato dai cugini francesi ma da un’amica italiana, l’evento organizzato non in Francia ma da noi in Italia e più precisamente in Valtellina, dove regna sovrano il Nebbiolo.
Più che un evento un vero e proprio progetto denominato “Champagne LE LIGNE DE VIE”. Nato dalla collaborazione tra alcuni importatori e distributori nazionali di Champagne di alta qualità. “Champagne LE LIGNE DE VIE” è frutto congiunto di Carol Agostini, Gaetano Gullì e Giuseppe Baccelli, tutti degustatori professionisti, che nell’ambito delle proprie attività lavorative, giornalistiche, commissario di concorsi enologici Carol e selezionatori ed importatori di Champagne Gaetano e Giuseppe, vogliono far conoscere al pubblico lo Champagne come prodotto del Terroir ed espressione stilistica del produttore e della sua Maison.
L’intento primario è quello di comunicare e far conoscere lo Champagne come uno stile di vita, o meglio ancora una “linea di vita” da seguire. E’ stata creata una rete di importatori e distributori nazionali di quelle piccole realtà produttrici in Champagne che vogliono presentarsi al palato del pubblico attraverso il loro lavoro, i loro vini, la loro terra, tanto diversa da zona a zona su tutto il comprensorio di produzione del famoso vino. Degustazioni, manifestazioni, seminari, momenti di incontro dovranno per tanto essere alla base del progetto al fine di raggiungere al meglio il consumatore finale.
E’ luogo comune che lo Champagne venga visto come un prodotto di lusso, per pochi, a volte inarrivabile, distribuito esclusivamente dalle grandi case conosciute in tutto il mondo; invece lo Champagne è un prodotto principalmente del territorio e soprattutto dei contadini che lavorano la vigna e si impegnano per produrre un vino di altissima qualità, che nel bicchiere a tulipano esprima terra e stile del produttore.
Il primo degli eventi organizzati da “Champagne LE LIGNE DE VIE”, al quale sono stato invitato, si è svolto presso la Cantina Menegola di Castione Andevenno (SO), tra le botti di affinamento dei suoi pregiati vini, mentre gli Champagne in degustazione sono stati accompagnati da alcune prelibatezze gastronomiche della Valtellina. Per questo primo appuntamento divulgativo fondamentale è stata la collaborazione tra Carol Agostini e Walter Menegola.
Carol Agostini sta difatti raggruppando sotto il brand “FoodandwineAngels” alcuni marchi di Champagne con l’idea di creare un network che selezioni prodotti enogastronomici di eccellenza italiani e francesi da proporre sul mercato a livello nazionale e internazionale. Per sostenere tale progetto c’è l’intento di organizzare eventi di vario tipo, servizi di comunicazione, Masterclass, corsi di formazione e servizi inerenti di varie tipologie.
La degustazione valtellinese è stata organizzata con la valenza di iniziare a fare squadra, fare conoscere gli Champagne in un’area ben precisa, creando poi in un secondo tempo una rete commerciale unica sotto la visione dell’associazione “Champagne LE LIGNE DE VIE” che sosterrà la promozione e divulgazione dei prodotti riuniti.
Piccoli produttori e grandi Champagne, eccellenze nostrane ed eventi a tema, non resta che aspettare gli sviluppi del progetto augurando a tutti di avere tanta freschezza come quella che ho riscontrato degustando gli Champagne.
Testo a cura di Fabrizio Salce
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