Censis: nella spesa degli italiani conta non solo il prezzo, ma soprattutto trasparenza e salute
di Informacibo
Ultima Modifica: 24/03/2017
Come sono cambiate le abitudini dei consumatori nei confronti degli aquisti di cibo?
Il cibo torna al centro nella spesa degli italiani
Un dato salta subito agli occhi: è ritornata l’interesse per il cibo nella spesa degli italiani.
Considerato un calo di consumi alimentari del -10,9% tra il 2007 e il 2016, la spesa alimentare nel 2015/2016 è tornata a crescere dell’1,1 per cento. La quota di spesa alimentare sul totale dei consumi delle famiglie italiane è assestata al 14,3%, una cifra superiore alla media degli altri Paesi europei.
Conta meno il prezzo ma di più Trasparenza, Salute e Italianità
Diversamente da quanto accade nel resto del mondo, a guidare la spesa del consumatore italiano non è il prezzo, ma sono fattori qualitativi e “valoriali” quali la trasparenza delle informazioni (94,4%), la funzionalità (prodotti a lunga scadenza, 88,4% e o facili da cucinare, 75,1%), la salute (84,6%), l’eticità (83,5%).
“Nei grandi cambiamenti di abitudine l’italianità ha ancora un ruolo fondamentale – ha aggiunto Massimo Ferro, direttore corporate strategy di Nestlé in Italia -. Noi crediamo che quando l’eccellenza italiana incontra quella industriale, tecnologica e una visione di lungo periodo, magari basata sul brand, si può creare un fenomeno economico”.
Per la ricerca del Censis infatti l'italianità è un valore per il quale il consumatore è disposto a pagare qualcosa in più (85,5%), in linea con un fenomeno globale di domanda di italian foodche dal 2010 al 2015 è cresciuto nel mondo del 36,5%”.
“E' interessante notare – ha detto Valerii – come, più si ampliano offerta e canali, più la marca assuma un ruolo di guida e di garanzia: gli italiani, compresi i Millennials, sono disposti a pagare di più per il prodotto di marca, soprattutto quando comprano alimenti salutistici (71,1%), cibi pronti o semipronti (69,6%), prodotti nei distributori automatici (71,3%). E anche quando ordinano cibo cucinato a domicilio, dove quindi la marca è il ristorante o la piattaforma di acquisto".
La ricerca dà un'altro dato, il 67,3% dei consumatori è disposto a pagare di più per i prodotti della marca di fiducia.
VIDEO Intervista di “Affaritaliani.it” ai relatori.
26 milioni di italiani attenti agli aspetti salutisti
Quanto ai canali per l'acquisto, l'approccio dei consumatori è pragmatico: se 31 milioni di consumatori usano il cibo pronto o semipronto, ci sono 26 milioni di italiani attenti agli ingredienti salutisti (26 milioni). Il take-away acquistato online sta spopolando (19,4 milioni), così come alimenti e bibite nei distributori automatici (25,3 milioni). Ma il consumatore fotografato dal Censis è anche consapevole: si informa e lo fa prevalentemente in rete (57%, percentuale che sale al 74,2% nel caso dei Millennials).
Ad acquistare cibo in rete sono ancora pochi, ma la tendenza complessiva è in crescita.
La ricerca Censis ha fotografato in maniera chiara la complessità di quello che sta accadendo oggi nel mondo dei consumi con il cibo che torna centrale nella spesa degli italiani.
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