Cascina Faletta 1881 Passato e presente di un angolo del Monferrato
di Fabrizio Salce
Ultima Modifica: 19/04/2022
Cascina Faletta,è immersa nel verde, ma al contempo posizionata su di una dolce sporgenza collinare a pochi passi dal centro abitato di Casale. Non ci sono certezze assolute ma quasi sicuramente è stata edificata proprio nel 1881.
La sua ristrutturazione è stata voluta e portata a termine dai coniugi Rosso che hanno preservato le tracce del passato rendendole indelebili. Oggi nella suggestiva realtà monferrina si producono vini di svariate tipologie, si animano i fuochi di una buona cucina e si possono vivere comode stanze e ampi appartamenti per il soggiorno.
Nell’esecuzione dei lavori di rinascita molte sono state le attenzioni che i proprietari hanno dedicato alla storica dimora. Cura per i pavimenti e i soffitti, il mobilio e i complementi d’arredo. Dove si è potuto sono stati mantenuti i tratti originali, dove l’impossibilità ha avuto la meglio si è lavorato ripercorrendo ciò che è stato in modo magistrale. Molti i particolari originali del passato e fedeli le copie di ciò che si è dovuto sostituire.
Il grande lavoro svolto permette oggi di respirarne la storia e gli aneddoti di tutti questi anni di trascorso, a partire dalla prima proprietaria: la Marchesa Virginia, una donna inghirlandata di fascino e mistero a partire dal il suo matrimonio con l’armatore genovese Raffaele Rubattino.
Il circondario della struttura si contraddistingue per essere un susseguirsi di terreni altamente vocati alla viticoltura: non a caso Casale Monferrato a cavallo tra il 1800 e il 1900 era un tutta un pullulare di cantine.
Ma Elena e Giovanni Rosso, nel mantenere il più possibile viva la storia, non hanno tralasciato la modernità: la Cascina infatti è dotata di un impianto di domotica, di pannelli solari e di un impianto geotermico. E poi oltre al passato della struttura c’è il passato degli attuali proprietari. Furono i loro avi infatti a dedicarsi, a partire dagli anni 20, alla cura dei terreni circostanti: viti sì, ma anche frutta e ortaggi.
I vini di Cascina Faletta
La produzione enologica di Cascina Faletta attualmente è realizzata utilizzando svariati vitigni e le etichette delle bottiglie hanno tutte un intento ben definito.
L’etichetta con i tre fucili
La più rappresentativa della cantina è quella che riporta tre fucili incrociati: una storia nella storia. Per abbracciarla bisogna risalire al periodo della ristrutturazione quando, in una stanza murata, vennero ritrovati tre fucili modello 91 Carcano ancora carichi con munizioni calibro 6,5 e avvolti in una copia del giornale Uomo Qualunque, testata dell’omonimo Movimento fondato da Guglielmo Giannini e datato Primo Gennaio 1947.
Ecco che allora l’etichetta con i tre fucili è stata pensata e abbinata ad un vino importante: il Pinot nero. La copia del vecchio giornale viene riportata invece sulle bottiglie di altri vini: Rosso di Rosso, Primo Bianco e Braja.
Poi ci sono le altre etichette anche loro cariche di episodi del passato. Quella per lo spumante, dedicata alla Marchesa Virginia, invece per il bianco Myricae, creata in onore dell’omonima e celeberrima raccolta di poesie di Giovanni Pascoli che narra della vita nei campi. Infine anche per la Pignola, altro vino della Cascina, derivante da un simpatico intercalare accaduto durante le riprese di un noto programma televisivo.
Nelle vigne, circa 15 ettari, troviamo i vitigni: Barbera, Pinot Noir, Syrah, Grignolino, Chardonnay, Pinot Grigio. I vini, alcuni espressi in purezza e altri come blend per una produzione che si aggira sulle 35 mila bottiglie annue. Non mancano poi gli spumanti: un metodo classico di Pinot nero e un metodo Martinotti.
La cucina
E la cucina? Ora ve ne parlo. La filosofia del ristorante della Cascina Faletta è un mix di sperimentazione e tradizione. Materie prime di qualità utilizzate per le classiche ricette piemontesi rivisitate in chiave moderna, con un occhio di riguardo per le forniture: direttamente dai produttori locali.
Ai fornelli un valido chef, Paolo Viviani, classe 1967, vero signore del regno della cucina. Per i suoi piatti ingredienti selezionati con cura al fine di garantire ai commensali un esperienza di livello. Carni rosse e bianche, ma anche pesce, deliziosi primi, succulenti contorni e dolci.
Ottime proprio le interpretazioni delle classiche espressioni culinarie regionali, che vengono impreziosite dall’estro e dalla fantasia di Paolo.
Il ristorante, dotato di una suggestiva cucina a vista, che consente di vedere lo chef con la sua brigata all’opera, è aperto tutto l’anno: chiude solo dopo l’Epifania per riaprire in prossimità delle Feste Pasquali. In sala opera il maître Claudio Galbiati e in cantina Lorenzo, figlio di Elena e Giovanni. Lorenzo si occupa infatti del comparto vino, dalla produzione alla vendita, senza dimenticare il marketing, la comunicazione, oltre ad impostare le linee direttrici della ristorazione insieme al socio Andrea Ribaldone.
Soggiornare a Cascina Faletta
Per il soggiorno la Cascina è dotata di nove camere e due appartamenti impreziositi di ogni confort. L’ambiente rispecchia anche nei dettagli l’intimità e il calore che soltanto una dimora affettuosa sa dare. Non manca una zona relax ai bordi di una splendida piscina di acqua salata da dove si può godere di un piacevolissimo panorama monferrino. All’interno della struttura un salotto con camino e la sala delle colazioni.
Suggestivo è anche l’ampio dehor: quando la stagione lo consente è un luogo ideale per merende e aperitivi. Possono essere utilizzate le e-bike per le escursioni e nelle vicinanze è presente un impianto da golf su green.
Mentre scrivo la giornata volge al termine, forse è anche per me ora di cenare, ma senza televisione e senza social, molto meglio la compagnia dei ricordi, delle persone e dei luoghi dove stare bene…dal 1881 ad oggi e, anche domani.
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