Campania e la Toscana 'zona rossa', Emilia Romagna, Friuli e Marche arancione - InformaCibo

Campania e la Toscana ‘zona rossa’, Emilia Romagna, Friuli e Marche arancione

Il Report dell’Iss: “Forte aumento dell’impatto sugli ospedali, ma indice contagio in calo”

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 14/11/2020

Si cambia colore da domenica.

Toscana e Campania passano in zona rossa. Emilia Romagna, Friuli e Marche si colorano di arancione. Lo stabilisce l’ordinanza del ministro della Salute, che Roberto Speranza ha firmato ed è in vigore a partire da domenica 15 Novembre.

Il commento del presidente del Parma Quality Restaurants, Andrea NIzzi: “I ristoranti sono luoghi sicuri e lo abbiamo dimostrato…”

Lo chef Andrea Nizzi

«Speravo con tutto il cuore di non dover rivivere una situazione come quella che si sta delineando per il nostro settore e invece, dopo solo qualche mese di respiro, i ristoranti in regione si ritroveranno nuovamente chiusi» dichiara il presidente del Parma Quality Restaurants, Andrea NIzzi con riferimento al passaggio dell’Emilia Romagna in zona arancione e la conseguente chiusura dei locali. «È certamente ovvio che la salute è un bene assoluto, dal quale non si può prescindere, ma se, come sembra dalle continue restrizioni di queste settimane, il problema dei contagi sono i ristoranti, ci facciano almeno vedere i dati che lo dimostrano» prosegue Nizzi.

«La sensazione che molti hanno è che si chiudano i ristoranti e gli altri locali perché non si riesce a limitare la mobilità delle persone e gli assembramenti. I ristoranti sono luoghi sicuri e lo abbiamo dimostrato, rispettando con attenzione tutte le disposizioni in materia anti-covid, se c’è qualcuno che sbaglia e che non si attiene alle regole, è giusto che venga sanzionato – continua il presidente del Parma Quality Restuarants -. Non stiamo chiedendo privilegi, ma solo di valutare bene tutte le scelte prese. Chiudiamo adesso per riaprire fra due settimane e poi richiudiamo ancora, perché con i cittadini liberi di muoversi il contagio aumenta? È questa la soluzione? Spero sinceramente di no».

«La cosa che rende ancora più allibiti è ricevere la comunicazione delle limitazioni alla tua attività sempre attraverso i media alla sera e senza preavviso – precisa Nizzi -. Ma si ha un’idea di cosa significa per un ristorante vedersi annullata la giornata di domenica da un momento all’altro? In una situazione già in sofferenza come quella attuale? Come dobbiamo interpretare queste scelte che continuano a colpire il nostro settore e di conseguenza la filiera produttiva che con noi lavora? Nei ristoranti non ci sono solo lo chef e la sua famiglia, ci sono anche lo staff e i ragazzi giovani che si stanno avviando alla professione e personale a chiamata che all’improvviso si trova senza lavora e senza alcun sostegno. Ma come fanno queste persone ad andare avanti? Qua rischiamo di mandare all’aria un intero comparto economico, con conseguenze sociali drammatiche».

«Teniamo poi in considerazione che i ristoranti non sono solo quelli delle grandi città, ma ci sono anche e soprattutto, quelli dei piccoli centri e borghi storici che svolgono una funzione sociale e di comunità fondamentale per il tessuto umano di quel territorio, anche come attrattiva turistica e culturale. Il ristorante racconta tradizioni attraverso la gastronomia e mantiene viva le piccole economie locali che temono così di scomparire».

Oltre 40mila nuovi casi e altri 550 morti

Sono 40.902 i nuovi casi di coronavirus in Italia resi noti oggi nel bollettino del ministero della Salute. Da ieri sono stati registrati altri 550 morti, che portano il totale a 44.139 dall’inizio dell’emergenza legata all’epidemia. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 254.908 tamponi. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 3.230, con un incremento di 60 unità.

Coronavirus Italia, oltre 40mila nuovi casi e altri 550 morti

Secondo i dati del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute: “Forte aumento dell’impatto sugli ospedali, ma indice contagio in calo”.

Resta «necessaria una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone, in modo da alleggerire la pressione sui servizi sanitari. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile». È la raccomandazione ribadita dal report settimanale dell’Istituto superiore di sanità (Iss)-ministero Salute con il monitoraggio della cabina di regia sull’epidemia di Covid in Italia.

«Il contagio rallenta? Effetto del Dpcm del 24 ottobre»

I numeri in chiaro del fisico Sestili. Leggere qui.

L’Emilia-Romagna è zona arancione: l’autocertificazione e le nuove regole in vigore

15 Novembre 2020

Emilia Romagna   è zona arancione da domenica 15 novembre e per le successive due settimane. Le nuove strette riguardano principalmente i locali e la mobilità: bar e ristoranti chiusi 7 giorni su 7, divieto di ogni spostamento in un Comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione. Serrata totale di bar e ristoranti quindi (ma restano salvi i servizi di delivery e asporto) e poi il divieto di “ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici e privati in un Comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione” salvo che per esigenze di lavoro, studio, salute e necessità. Ecco le regole per le regioni in zona arancione.
In aggiunta alle misure già in essere secondo l’ultima ordinanza regionale, sono vietati gli spostamenti in entrata e in uscita da una Regione all’altra e da un Comune all’altro, salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità (qui l’autocertificazione).
Con la raccomandazione di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all’interno del proprio Comune.

Chiusure: bar e ristoranti solo asporto e a domicilio

La chiusura di bar e ristoranti, 7 giorni su 7, si aggiunge alle chiusure dei centri commerciali nel fine settimana, ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno. L’asporto è consentito fino alle ore 22.
Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni.
Resta la chiusura anche di musei e mostre, così come restano chiuse piscine, palestre, teatri, cinema. Restano ancora aperti i centri sportivi.

Spostamenti

Divieto di circolare dalle ore 22 alle ore 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute. La prima novità riguarda però gli spostamenti da una Regione all’altra e da un Comune all’altro: se prima era raccomando evitarli, ora invece sono vietati, a meno che non sia dimostrato (tramite autocertificazioni) un motivo di lavoro, studio, salute, necessità. C’è anche la raccomandazione di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all’interno del proprio Comune. C’è l’autocertificazione (

Scuola

Non cambia nulla per le scuole: didattica a distanza per le superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori.
Didattica in presenza per scuole dell’infanzia, scuole elementari e medie. Chiuse le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori.

Trasporto pubblico

Riduzione fino al 50% per il trasporto pubblico, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastico.

Sale giochi

Sospensione di attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie.

L’autocertificazione

Il modulo di autocertificazione è disponibile qui: scarica qui il Pdf.

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