Brexit, accordo tra Bruxelles e Londra alla vigilia di Natale
Il commento della ministra Bellanova: “l’Italia potrà continuare ad esportare prodotti agroalimentari senza dazi”. L'intesa entrerà in vigore dal primo gennaio 2021
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 24/12/2020
“The deal is done”, “L’accordo è fatto”: il premier britannico Boris Johnson ha celebrato il raggiungimento di un accordo con l’Ue per il post-Brexit postando su Twitter una foto con entrambi i pollici alzati.
Fumata bianca dunque dopo mesi di estenuanti negoziati: lo hanno annunciato fonti di Londra, in contemporanea con Bruxelles, formalizzando il via libera al compromesso finale su un accordo di libero scambio – un testo di 2000 pagine circa – che allontana l’incubo di un traumatico ‘no deal’ commerciale.
L’intesa, raggiunta in extremis, entrerà in vigore dal primo gennaio 2021
L’accordo sarà votato dal Parlamento britannico il 30 dicembre e successivamente dovrà anche ricevere il via libera di Consiglio europeo ed Europarlamento anche se il suo presidente David Sassoli ha specificato che il voto non sarà entro fine anno.
Mipaaf, la ministra Teresa Bellanova: “È assicurata la prosecuzione della massima tutela alle indicazioni geografiche esistenti al 31 dicembre 2020”
“Ho appreso con soddisfazione del raggiungimento di un’intesa sui futuri rapporti commerciali tra la UE e il Regno Unito. Confidiamo –ha detto la ministra Teresa Bellanova– sia un buon viatico per il nostro export in un momento già molto complesso. L’Italia potrà continuare ad esportare prodotti agroalimentari senza dazi e senza quote e questo è un risultato importantissimo. È poi assicurata la prosecuzione della massima tutela alle indicazioni geografiche esistenti al 31 dicembre 2020, come previsto dall’accordo di recesso, e ci ripromettiamo di lavorare con i Paesi like-minded affinché adeguata protezione sia data anche alle future IG registrate dopo il definitivo abbandono del Regno Unito dall’UE”. Così la Ministra Teresa Bellanova in merito all’intesa raggiunta su Brexit.
I termini dell’intesa
L’accordo consiste in tre pilastri principali. Anzitutto c’è un accordo di libero scambio, che riguarda gli scambi di merci e servizi, ma anche altre aree di interesse dell’Ue, come investimenti, concorrenza, aiuti di Stato, trasparenza fiscale, trasporti, energia, pesca, protezione dei dati e coordinamento sulla previdenza.
E c’è anche il capitolo Erasmus, che Londra ha deciso di abbandonare perché “era estremamente costoso“.
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