Tutto il fascino delle birre trappiste nei 140 anni di La Trappe
di Simone Pazzano
Ultima Modifica: 21/11/2024
Tradizione, cooperazione monastica e solidarietà. Sono i concetti alla base di “Three Rules of Authentic Trappist“, la birra in edizione limitata realizzata dal birrificio trappista olandese La Trappe per festeggiare il suo 140° anniversario. Prodotta all’interno dell’abbazia di Van Koningshoeven a Berkel-Enschot, vicino a Tilburg, la nuova birra è stata realizzata in collaborazione con i birrifici trappisti Zundert (Olanda) e Tynt Meadow (Regno Unito).
Oltre che una celebrazione, il progetto di La Trappe – uno dei pochi brand al mondo a poter vantare il marchio ATP ‘Authentic Trappist Product’ – vuol essere anche un’opportunità per riflettere sulla cultura delle birre trappiste, da sempre apprezzate per la loro storia, per le regole e l’autenticità che le contraddistinguono.
Cos’è una birra trappista
Quando parliamo di birra trappista, ci riferiamo a una specifica categoria di birre prodotte all’interno di abbazie. Il nome “trappista“, che viene associato sia alla birra che all’abbazia che la produce, deriva dai monaci dell’ordine cistercense della Stretta Osservanza, originari di Soligny-La–Trappe, in Francia.
La birra trappista non è un semplice prodotto commerciale, bensì il frutto di una tradizione che unisce artigianalità e spiritualità. La produzione è parte della missione monastica, che include il sostegno alle comunità locali e attività di beneficenza.
Attualmente, infatti, soltanto poche abbazie nel mondo possono vantare il marchio ATP, certificazione che garantisce che la birra sia realmente prodotta seguendo i rigorosi criteri dell’ordine.
Storicamente, le birre trappiste sono apprezzate per il loro profilo gustativo unico, in grado di riflettere il sapere monastico e i metodi di produzione artigianale tramandati nei secoli. Questa tipologia di birra può presentare diversi stili, tra cui Blond (o single), Dubbel, Tripel e Quadrupel, noti per la loro complessità di aromi e sapori.
Le 3 regole delle birre trappiste
Abbiamo parlato di criteri rigorosi da rispettare per la realizzazione di questi prodotti, ma quali sono? Come ci ricorda il nome della nuova birra La Trappe, per essere considerate autentiche birre trappiste è necessario che rispettino 3 regole fondamentali:
- Produzione in un’abbazia trappista:
la birra deve essere prodotta fisicamente all’interno di un monastero trappista. Il legame con il luogo di produzione è essenziale, poiché riflette l’influenza della vita monastica e delle pratiche spirituali sulla birrificazione. - Supervisione diretta dei monaci:
il processo produttivo deve essere controllato e gestito dai monaci stessi o sotto la loro supervisione. Questo assicura che la produzione rispetti i valori e le tradizioni monastiche, mantenendo alta la qualità e l’autenticità del prodotto. - Proventi a scopo sociale:
parte dei ricavi generati dalla vendita delle birre deve essere sempre destinata al sostentamento del monastero e a progetti di solidarietà. Questo approccio mira a garantire che la produzione resti un mezzo per sostenere la comunità e non uno scopo esclusivamente commerciale.
La nuova birra e lo spirito di La Trappe
Come anticipato, in occasione del suo 140esimo anniversario, La Trappe ha collaborato con i birrifici Zundert e Tynt Meadow per creare “Three Rules of Authentic Trappist“, una Dubbel in edizione limitata che incarna proprio i tre principi trappisti. Questa birra è stata pensata per celebrare l’identità e i valori del movimento trappista, unendo la tradizione con uno spirito di condivisione.
Dal punto di vista gustativo, la birra offre diverse sfaccettature: al naso spiccano note di caramello e zucchero di canna, che apportano dolcezza, accompagnate da un accenno di malto tostato e spezie. Il finale, leggermente affumicato grazie alla presenza di un tocco di torba, bilancia la dolcezza iniziale, creando una bevuta complessa e affascinante.
Il nome “Three Rules” richiama le tre regole che definiscono l’autenticità delle birre trappiste, rafforzando il legame con le radici storiche e religiose di questa produzione, ma per La Trappe il lancio di questa birra non è solo un tributo al proprio passato, ma un impegno per il futuro.
Parte dei proventi della vendita sarà destinata al progetto di piantumazione di 14.000 alberi, in collaborazione con l’organizzazione Trees for All, per contribuire alla riforestazione e al ripristino della biodiversità.
E se il legame con la tradizione è strettamente testimoniato dall’osservanza dei principi trappisti, lo sguardo rivolto al futuro in casa La Trappe si può trovare nella gamma di birre prodotte all’interno dell’abbazia Van Koningshoeven. Questo perché il birrificio olandese può vantare alcuni primati, frutto di una visione lungimirante: al momento è l’unica realtà trappista ad avere una birra analcolica e una birra con marchio bio riconosciuto. La Trappe è anche l’unica a produrre una birra trappista bianca (Witte).
A livello di protezione e rispetto dell’ambiente, il birrificio si distingue anche per l’uso di acqua proveniente da una sorgente locale, che dopo la produzione viene restituita all’ambiente tramite un trattamento biologico e la scelta di materie prime da agricoltori locali. Un perfetto esempio di economia circolare, in cui i residui della produzione sono destinati ad altre filiere.
La collaborazione con Marevivo
L’attenzione nei confronti del pianeta e delle sue acque è testimoniata anche dalla collaborazione in Italia, negli ultimi due anni, con Marevivo Onlus. Lo scorso anno l’impegno si è concentrato sulla protezione delle aree marine, contribuendo al progetto “Replant – Dona ossigeno al Pianeta”, che mira al ripopolamento delle foreste marine: un’iniziativa che ha visto la piantumazione nel 2023 di 100 mq di “Cymodocea nodosa” nel golfo di Trieste per ottenere la riduzione di CO2.
Sforzi che nel 2024 si sono focalizzati invece sulla pulizia di uno dei laghi italiani: la giornata di Clean Up al lago di Varese, ha permesso di raccogliere in poche ore circa 30kg di rifiuti, di cui circa 18 kg costituiti da materiale plastico – tra cui bottiglie di plastica e imballaggi in polistirolo – che è il tipo di rifiuto più comunemente rinvenuto, dannoso per l’ambiente e per la salute dell’uomo.
Un equilibrio tra tradizione e innovazione
Le birre trappiste sono dunque più di un prodotto di consumo. Rappresentano una rara testimonianza della capacità di unire tradizione e innovazione nel segno della sostenibilità. Attraverso collaborazioni come quella celebrata da La Trappe, questi birrifici mantengono vivo il loro spirito di condivisione e mutualità, proponendo esperienze sensoriali che raccontano una storia secolare. Le birre, così, non sono solo bevande ma un simbolo della cultura monastica e del rispetto per il territorio.
Con “Three Rules of Authentic Trappist”, La Trappe dimostra come la storia, il sapere e il rispetto per i valori fondanti possano ancora parlare alle nuove generazioni, offrendo una bevanda capace di raccontare un percorso che intreccia tradizione, comunità e gusto. Un invito a riscoprire cosa significa, oggi, apprezzare una vera birra trappista.
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