Birra del Borgo, “la Trattoria non è passato ma il futuro della Ristorazione”
Alleanza con Identità Golose per valorizzare i locali dove accoglienza e tradizione sono leit-motiv e dove la cultura della birra trova il suo ambiente ideale
di Collaboratori
Ultima Modifica: 30/09/2020
Birra e trattoria, o osteria che dir si voglia: due realtà legate a doppio filo secondo l’Azienda Birra del Borgo che da “realtà artigianale è diventata in quindici anni una affermata realtà brassicola, capace oltretutto di crescere anche in tempi di Covid “complice la maggiore vicinanza ai prodotti italiani”, come osserva il direttore commerciale Alfredo Colangelo.
La Pinta Romana nella “Guida ai ristoranti d’Italia, Europa e Mondo” di Identità Golose
E questo binomio birra-trattoria, entra da protagonista quest’anno anche nella tredicesima edizione della “Guida ai ristoranti d’Italia, Europa e Mondo” di Identità Golose che proporrà un nuovo simbolo legato alla Birra: la Pinta Romana, il bicchiere iconico ispirato a quello delle osterie di una volta ideato da Birra del Borgo per birra Lisa, una classica lager che viene prodotta utilizzando Grano Senatore Cappelli e scorze d’arancia. La Pinta Romana sostituirà il simbolo del calice per valorizzare quei luoghi in cui si promuove una vera cultura della birra.
Di trattoria e del suo futuro si parlerà anche sul palco al congresso di Identità Golose (24-26 Ottobre al MiCo-Milano Congressi).
A dibattere sul futuro della trattoria saranno, proprio nella giornata inaugurale del congresso, Marco Bolasco (Direttore Enogastronomia Giunti), Eugenio Signoroni (curatore Osterie d’Italia e Birre d’Italia), Juri Chiotti (lo chef che “fa l’allevatore e il contadino prima che il cuoco” del Reis a Frassino-Cuneo) e Diego Rossi (chef della trattoria Trippa a Milano).
La presentazione della partnership a Roma
La partnership tra Birra del Borgo e Identità Golose è stata presentata presso l’Osteria di Birra del Borgo, in via Silla a Roma, dove la birra è la protagonista indiscussa e guida la cucina verso accostamenti coraggiosi e sorprendenti. Accanto alle tante proposte – classiche e stagionali – di Birra del Borgo, lo chef pizzaiolo Luca Pezzetta ha introdotto nell’Osteria le sue pizze gourmet. Sei le tipologie di pizza proposte, partendo da impasti e tecniche di lavorazioni differenti. E, visto che nell’osteria le birre sono di casa, non poteva mancare la pizza fatta con impasto d’orzo!
Cosa significhi trattoria-osteria per lo chef che la guida e per i clienti che la scelgono, l’hanno ben spiegato in conferenza stampa lo stesso Luca Pezzetta, assieme ai cuochi Anna Barbina di Ab Osteria Contemporanea a Lavariano (UD) e Leonardo Vignoli della trattoria Da Cesare al Casaletto a Roma.
Anna Barbina è una giovane cuoca fche ha forgiato le sue abilità nell’ Accademia dello chef Niko Romito, per poi aprire la sua osteria in un borgo rurale vicino al paese in cui è nata. Dal rispetto per le materie prime e la cultura del territorio parte il lavoro della chef friulana, in cerca di piatti che siano espressione della sua creatività, alla ricerca di “un nuovo gusto contemporaneo”. Anche il lavoro dello chef capitolino Leonardo Vignoli è incentrato sulla valorizzazione dei piatti tradizionali della cucina romanesca, con una rigorosa attenzione alla scelta delle materie prime. Dalle parole dei tre cuochi è emerso su tutti il concetto di accoglienza e informalità che caratterizza la trattoria e le dà un valore aggiunto assai apprezzato dai clienti. A chi non piace, infatti, sentirsi a casa, essere coccolato, amabilmente e consapevolmente guidato nella scelta dei piatti?
Il direttore commerciale di Birra del Borgo ha spiegato a InformaCibo perché l’azienda ha puntato sull’abbinamento birra-trattoria e perchè si é deciso di avviare la partnership con Identità Golose: ”Birra del Borgo nasce nelle trattorie – ha spiegato Alfredo Colangelo – Alla nostra nascita, quindici anni fa, abbiamo trovato il nostro fisiologico sbocco proprio nei ristoranti di qualità. Ed è stato anche fisiologico trovarsi con gli organizzatori di Identità Golose, parliamo di grandi appassionati di birra...”.
A cura di Cristina Latessa
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