Barilla lancia un concorso rivolto ai giovani ricercatori per salvare il Pianeta
di Informacibo
Ultima Modifica: 30/08/2017
Da Parma parte un concorso rivolto a 50 giovani ricercatori provenienti da varie parti del mondo: dagli Stati Uniti al Kenya, dalla Germania all'Italia, da Malta e Canada.
L'obiettivo è salvare il pianeta col contributo di tutti, soprattutto delle nuove generazioni, confrontandosi su un tema specifico: come limitare i danni che le nostre scelte alimentari e le attività agricole in particolare causano al Pianeta.
E' la sfida alla base del concorso ideato dal Barilla Center for Food & Nutrition (Bcfn) insieme all'Università di Parma e la Wageningen University and Research e presentato in occasione del XV congresso dell'Associazione Europea degli Economisti Agrari (Eaae) che si sta svolgendo a Parma fino al 1 settembre.
Nell'anno in cui è stato raggiunto l'overshoot day (ossia il giorno in cui l'umanità ha usato l'intero budget annuale di risorse naturali) già il 2 agosto, in anticipo rispetto a tutti gli anni precedenti, appare evidente l'esigenza di accelerare i tempi nel processo di trasformazione delle nostre abitudini alimentari.
A questo proposito la multinazionale ha creato il Food Sustainability Index (Fsi), un Indice che si pone l’obiettivo di capire – tra 25 Paesi rappresentanti oltre i 2/3 della popolazione mondiale e l’87% del PIL globale – dove il cibo è migliore, non solo in termini di gusto, ma anche di produzione sostenibile e di lotta agli sprechi alimentari. Secondo l’Index, con un punteggio di 95,96 (in una scala da 1 a 100) l’Italia si classifica al primo posto, tra i Paesi europei, per minori emissioni di CO2 equivalente in agricoltura.
Un risultato molto incoraggiante se si considera che, nel mondo, le emissioni in questo settore sono aumentate del 20% dal 1990 a oggi (e raddoppiate dal 1960 a oggi). In un mondo in cui si stima che entro il 2050 la produzione agricola possa aumentare del +70% diventa allora fondamentale lavorare per impattare di meno sull’ambiente. Sempre in base ai dati generali dell’Index, in termini di agricoltura sostenibile, è però la Germania il Paese che più di tutti si è distinto su questo fronte, con un punteggio di 65,50, seguito da Canada (62,35) e Giappone (60,56). Tra le realtà che invece più delle altre sono chiamate a compiere sforzi per migliorare l’impatto delle proprie attività agricole sul Pianeta figurano Egitto (44,83), Emirati Arabi (41,39) e India (40,51).
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