Barilla con lo standard Onu contro la discriminazione Lgbti - InformaCibo

Barilla con lo standard Onu contro la discriminazione Lgbti

di Cristiano Bacchieri

Ultima Modifica: 15/03/2018

L’adesione all’iniziativa, promossa dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti umani (Ohchr) è stata annunciata a Davos, durante il Free and Equal Forum al 26esimo incontro annuale del World Economic Forum

Il Gruppo Barilla è la prima azienda italiana a sostenere gli “Standards of Conduct for Business” dell’alto commissario per i diritti umani delle Nazioni unite che si pongono l’obiettivo di affrontare il tema della discriminazione Lgbti (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, intersex) nel mondo del lavoro.

Lo standard di condotta per le imprese è già stato sottoscritto da 51 grandi gruppi internazionali, fra cui Google, Ikea, Microsoft e Vodafone e ha l’obiettivo di promuovere il rispetto e il supporto alla comunità Lgbti e a eliminare la discriminazione all’interno del posto di lavoro. Ciò comprende la garanzia del diritto di esprimersi, del punto di vista e dell’individualità di ogni dipendente, partner e cliente.

Barilla è impegnata a favorire e mantenere la diversità e l’inclusione all’interno di tutto il gruppo. Ne sono testimonianza la formazione l’Employee Resource Group (Voce), in Brasile, Stati Uniti, Francia, Italia e Turchia, per dare assistenza sulle tematiche legate alle comunità Lgbti e l’avvio di diverse partnership con organizzazioni come Glaad, Catalyst, la Tyler Clementi Foundation, Parks.

Inoltre, nel 2017 il ceo Claudio Colzani ha riunito più di 270 dirigenti per sottoscrivere il ‘Ceo Action for D&I Pledge’, per impegnarsi a migliorare l’inclusione e il rapporto con la diversità sul posto di lavoro.

Tutte iniziative, che, insieme alla partecipazione alle Pride parade di Milano e Chicago, rientrano nelle attività promosse dal gruppo per combattere l’omofobia e l’intolleranza e sensibilizzare i dipendenti sul tema della diversità e dell’inclusione (https://www.barillagroup.com/en/diversity-inclusion).

Nel settembre 2013 l’azienda finì al centro delle polemiche per una dichiarazione del presidente Guido Barilla che, in una trasmissione radiofonica, disse che non avrebbe scelto una famiglia gay per una pubblicità, ritenendo il marchio dell’azienda legata a un’immagine più tradizionale della famiglia. Da quel momento la Barilla ha fatto numerose iniziative per accreditarsi come azienda gay friendly.

Kristen Anderson, Chief Diversity Officer di Barilla

“Barilla è impegnata più che mai per creare un gruppo diversificato e inclusivo, che offra uguali opportunità ai suoi dipendenti e abbracci le differenze esistenti come una forza che tutti noi apportiamo al nostro modo di lavorare: buono per te, buono per il pianeta”, ha dichiarato Kristen Anderson, Chief Diversity Officer di Barilla.

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