All’Onu vince il modello alimentare made in Italy
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 14/12/2018
Cessato allarme all’Onu per parmigiano, prosciutto e olio di oliva. L’Assemblea Generale ha adottato il 13 dicembre una risoluzione su salute globale e nutrizione (su InformaCibo) che non menziona, a differenza del primo testo presentato al Palazzo di Vetro, la necessità di adottare etichette a fronte-pacco e maggiore tassazione per dissuadere dal consumo dei cosiddetti «cibi nocivi».
Grazie anche agli sforzi della delegazione italiana, il testo adottato con 157 voti a favore, due no e un’astensione, fa appello agli Stati Membri a promuovere «diete e stili di vita sani, inclusa attività fisica, attraverso azioni e politiche per porre in atto tutti gli impegni legati alla nutrizione compresi quelli assunti dai Capi di stato e Governo nei vertici sulle malattie non trasmissibili e dall’Oms».
«L’Onu ha dovuto ammettere che le nostre eccellenze alimentari non fanno male alla salute. Sui nostri alimenti non ci sarà nessun bollino nero», ha detto il Ministro delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio commentando il voto al Palazzo di Vetro.
«È stato anche un successo italiano», ha detto il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi parlando dello «stretto raccordo tra Farnesina e rappresentanza diplomatica all’Onu con i Ministeri competenti per la salute, l’agricoltura, l’industria e il commercio estero».
Per Luigi Scordamaglia di Filiera Italia, quella combattuta all’Onu è stata «una battaglia non semplice», ora «dalla difesa si passa all’attacco, con la sperimentazione del modello di etichettatura col simbolo a batteria che ambisce a diventare modello europeo».
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