Alla scoperta dei sapori più autentici nei Ristoranti Relais & Châteaux d'Italia - InformaCibo

Alla scoperta dei sapori più autentici nei Ristoranti Relais & Châteaux d’Italia

di Informacibo

Ultima Modifica: 30/10/2015

Da sempre Relais & Châteaux è sinonimo di eccellenza non solo nell’ospitalità ma anche nel gusto. In ogni luogo in cui sboccia il fleur-de-lis, gli chef lavorano ogni giorno con passione per portare in tavola i migliori ingredienti rielaborati in piatti creativi e raffinati.
L’impegno e la maestria di questi artisti della tavola sono stati recentemente celebrati dalla Guida Espresso 2016, che ha conferito numerosi riconoscimenti agli Chef dell’Associazione: tra questi il Premio alla carriera allo chef Alfonso Iaccarino del Don Alfonso 1890 (S. Agata dei due Golfi, NA), quello di Piatto dell’anno a Da Vittorio (Brusaporto, BG) e quello di Cuoca dell’anno a Valeria Piccini, del ristorante Caino  (Montemerano, GR).

Ecco una selezione delle Dimore Ristorante più rinomate in Italia, che hanno deciso di celebrare la nuova stagione con menu che esaltano l’inconfondibile gusto dei prodotti di stagione.
 
Il Luogo di Aimo e Nadia (Milano, MI): arte in cucina e sulla tavola
Da più di cinquant’anni, Il Luogo di Aimo e Nadia si distingue nella scena milanese per professionalità, passione e amore per la buona cucina. Gli chef Alessandro Negrini e Fabio Pisani propongono piatti che si ispirano alla ricca cultura della gastronomia italiana, in una sintesi tra memoria gustativa e gesto contemporaneo. Da ottobre è consigliato il percorso di degustazione "Grand Tour in Italia", che nei suoi piatti racchiude tutta l’eleganza e la genuinità dei prodotti nazionali: tra questi, si possono assaggiare le famose cicerchie dei Monti Dauni con crema di marasciuolo selvatico, il mosto cotto di fichi, i lampascioni canditi e le olive nolche. Ogni piatto viene accompagnato dall’accurata scelta di vini di Alberto Piras, nominato "Sommelier dell’Anno" dalla Guida Espresso 2016. Lo scorso 12 ottobre il maître Nicola Dell’Agnolo ha ritirato il "Premio all'ospitalità d'eccellenza Fraizzoli" conferito da Paolo Massobrio e Marco Gatti. Entrare in questa Dimora, insignita di due stelle Michelin e connotata da un progetto artistico-architettonico site-specific di Paolo Ferrari, fortemente voluto da Stefania Moroni, è come vivere in un’opera d’arte in continua evoluzione, che la rende meta ideale per qualsiasi tipo di occasione.
www.relaischateaux.com/aimoenadia

Dal Pescatore Santini (Canneto sull’Oglio, MN): tradizione mantovana e passione famigliare
Il Parco dell’Oglio è una sosta obbligatoria per tutti i viaggiatori gourmet: qui sorge Dal Pescatore Santini, ora ristorante 3 stelle Michelin, fondato nel 1925 da Antonio Santini, che di lavoro faceva il pescatore sul fiume Oglio.
Nadia e Giovanni realizzano una cucina di ricerca con un forte legame con il territorio. Classici intramontabili come i tortelli di zucca, le coscette di rana gratinate e l’anguilla in carpione sono alternati da piatti più sperimentali: le costanti sono la creatività degli chef e la prima qualità degli ingredienti. Ma il vero successo dei Santini si fonda nelle salde origini famigliari: i figli Alberto e Giovanni continuano egregiamente, infatti, il lavoro dei genitori, consolidando Dal Pescatore Santini nel firmamento dell’enogastronomia italiana.
www.relaischateaux.com/pescatore 

Caino (Montemerano, GR): scrigno di sapori nel cuore della Toscana
La locanda nasce nel 1971 dall’idea dei coniugi Angela e Carisio, desiderosi di creare un luogo intimo e accogliente per degustazioni speciali tra amici. Dopo quarant’anni, Caino è diventata una Dimora rinomata e riconosciuta in tutto il mondo, al cui comando si trova Valeria Piccini insieme al marito Maurizio. L’ambiente raccolto della Dimora è impreziosito dal marmo di Montemerano e dagli arredi che lo rendono un piccolo gioiello, ideale per deliziare gli ospiti con portate raffinate e uniche. La pasta fatta in casa, i tortelli cacio e pere e gli assaggi di carne di Manzetta Maremmana sono vere delizie conosciute ormai in tutto il Paese, a cui si aggiungono in autunno ricette tipiche di questa stagione, come i "Bottoni di funghi porcini con animelle, prezzemolo e salsa sambuco" e la "Trippa e Lampredotto". La cantina scavata nella roccia contiene oltre 20.000 bottiglie di pregio, che sono selezionate personalmente da Maurizio, insieme a quelle di produzione propria.
www.relaischateaux.com/caino 
 
Antica Corona Reale (Cervere, CN): un omaggio alle eccellenze cuneesi
Nella piana cuneese, tra le langhe e il Monviso, sorge l’Antica Corona Reale, le cui cucine sono attive da più di duecento anni: l’appellativo Reale deriva dalle soventi visite di Vittorio Emanuele III. Da allora la Dimora ha acquisito sempre più importanza fino all'arrivo della massima onorificenza gastronomica: le due stelle Michelin, conquistate sotto la direzione attenta di Gian Piero Vivalda, discendente del fondatore della locanda. Il menu viene costantemente aggiornato, dando importanza alla genuinità e alla peculiarità degli ingredienti: nella "Carta d’autunno" si ritrovano il l’uovo in cocotte con tartufo bianco d’Alba, Tajarin ai trentacinque tuorli tagliati al coltello con burro di Malga e tartufo bianco d'Alba, Cappone di Morozzo arrosto, il suo bianco rosè e cipollina ripiena della tradizione, la trippa di vitella piemontese lavata a mano, le lumache di Cherasco coi porri di Cervere e mela renetta, il famoso famoso Jardin d’automne, un quadro di colori e sapori, le cui componenti cambiano in ogni stagione. Per accompagnare il pasto con una degustazione di vini, l’Antica Corona Reale accosta le migliori annate di Barolo, Dolcetto e Barbaresco: un trionfo del gusto che inserisce il ristorante tra le esperienze imperdibili della regione.
www.relaischateaux.com/anticacoronareale
 
Arnolfo Ristorante (Colle Val d’Elsa, SI): proposte pregiate per tutti i gusti
Nel panorama toscano, il ristorante bistellato Arnolfo è tra le mete più ambite dagli amanti dell’eccellenza culinaria. Il nome rende omaggio allo scultore del Duomo di Firenze: l’arte è il leitmotiv che guida questa Dimora, e si apprezza in tutti i piatti che lo chef Gaetano Trovato porta in tavola. Con l’arrivo dell’autunno, le proposte cambiano veste: ad esempio, è possibile provare il menu "L’Essenza", frutto di accostamenti sofisticati: gambero rosso con fegato d’oca e  pompelmo rosa, ma anche la capasanta con sedano rapa e caffè, rigorosamente con pescato fresco direttamente dai vicini porti di Piombino e San Vincenzo. Per i vegetariani, chef Trovato ha ideato il menu "Cromatismi vegetali", che unisce frutta e verdure di stagione con i migliori formaggi locali, come il caprino e il pecorino. Ogni degustazione è affiancata dai vini selezionati accuratamente dal maître Giovanni Trovato, volta a esaltare i gusti e i profumi delle pietanze in un trionfo per il palato.
www.relaischateaux.com/arnolfo

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Capo Redattore