Alessandro Circiello, esperto di cucina sana, nell’area del Mipaaf al Congresso della FIC presenta il piatto “frittura non frittura di pesce”
di Informacibo
Ultima Modifica: 12/11/2015
Firenze 12 novembre 2015. Al Congresso della Fic, Federazione italiana cuochi, appena conclusosi alla Leopolda di Firenze nell’ambito di Food and Wine in Progress erano presenti in un ampia area curata dal Mipaaf – Ministero delle Politiche agricole, le attività del Fondo Europeo per la Pesca (FEP), lo strumento finanziario di sostegno al settore della pesca.
Una scelta importante questa del ministero di incontrare i cuochi proprio in un luogo di dibattito e di cucina.
Lo scopo del FEP è quello di garantire, nei 27 Paesi Membri della UE, la sostenibilità economica, ambientale e sociale del settore pesca e acquacoltura e proprio in questa area si sono svolti numerosi educational e incontri.
Poteva mancare la presenza dello chef Alessandro Circiello, non solo apprezzato dirigente nazionale della FIC, ma da molti anni impegnato in iniziative e campagne volte a promuovere la salute legata alla cucina e forte sostenitore della 'mission' di Expo per una cucina sostenibile?
Circiello era presente insieme al responsabile del Dipartimento Giovani della FIC, Simone Loi (nella foto insieme a Circiello), e dal palco del Mipaaf ha parlato della sua cucina fondata su grandi ingredienti e sulle materie prime di qualità, che – ha spiegato – grazie al microclima, unico al mondo, dalle zone di mare a quelle di montagna, tutto il mondo invidia il nostro Paese”.
Poi ha illustrato e preparato il suo piatto denominato .la "frittura non frittura di pesce" con l'utilizzo di un pesce povero, l'alice, ma di qualità con l'olio extra vergine di oliva. Una degustazione apprezzata da tutti i presenti, compreso grandi chef, per tutti citiamo Enrico Derflingher, chef pluristellato e Presidente Euro Toques International.
Il piatto "frittura non frittura di pesce"
Enrico Derflingher, pluristellato e Presidente Euro Toques International
E mentre tutto questo accadeva al congresso della Fic nel vicino Mercato Centrale di Firenze, dove si sono svolti le cene dei congressisti, veniva annunciato che proprio da questa settimana, all'interno del Mercato verrà aperta la Bottega del “Fritto all'Italiana”.
Elogio al pesce “fritto” quindi grazie al ministero delle Politiche agricole e al popolare mercato centrale di Firenze!
Lo Chef Alessandro Circiello
Alessandro Circiello, opinion leader ed esperto di alimentazione, collabora con il Ministero della Salute e ha curato rubriche di cucina in programmi della Rai quali “I fatti vostri”, “Mattina in famiglia” e “Tg2 Costume e Società”. È stato ospite nelle puntate di alimentazione di “Porta a Porta” e del “Tg2 Insieme”.
Su Rai Radio1 propone ricette e consigli sull’alimentazione. Presenta suRai Gulp la rubrica “Ricette per Ragazzi”. Ha pubblicato i libri La salute vien mangiando (Pubbliedi-Rai Eri, 2010),
Tutti a tavola la salute è servita (Rai Eri-Kowalski, 2011) e, insieme ad Antonella Martinelli, Essenze di felicità (Rai Eri, 2012).
Lo spazio Mipaaf al Congresso della Fic durante la performance di Alessandro Circiello
durante il Food and Wine in Progress
Tre V per il Cuoco 3.0
«V come Valori, prima di tutto sociali, perché il cuoco ha delle responsabilità nei confronti del consumatore, ma anche verso i produttori di materie prime. Valore anche promozionale, perché il cuoco può far conoscere un territorio attraverso i piatti e le sue eccellenze»
E poi le “V” hanno anche «Valore gustativo, perché non ci dimentichiamo che dobbiamo creare emozioni nelle persone.
E V come vantaggi, vantaggi economici per tutta una filiera che va oltre quella dell’agroalimentare e vantaggi sociali, perché creiamo posti di lavoro e opportunità anche per i più giovani, in un momento in cui ce n’è bisogno. V come visioni, quelle che stimolano ogni giorno la creatività mossa dalla professionalità dei cuochi di oggi, che guardano a ieri pensando a domani».
Le parole del Presidente della FIC
Secondo il presidente della FIC, Rocco Pozzulo, «la categoria guarda al futuro in un costante work in progress. Ragion per cui i 16mila iscritti si impegnano a dare il loro contributo professionale per far si che la professione di cuoco diventi sempre più una attività a beneficio dell'economia nazionale e del benessere del consumatore in una ottica di sostenibilità alimentare».
Cuoco con le scarpe sporche di terra per valorizzare le biodiversità.
Insomma, sempre per dirla con il presidente Pozzulo, «il cuoco 3.0 è un cuoco sempre più vicino al mondo dell'agricoltura e come un contadino che si sporca le scarpe di terra». E quindi «è un cuoco che valorizza le biodiversità alimentari del proprio territorio e mette in evidenza il vero patrimonio della cucina italiana che è alla radice del nostro lavoro. Il cuoco non inventa, ma crea piatti».
Condividi L'Articolo
L'Autore