Albino Armani: riflessioni a un mese dalla vendemmia 2020 - InformaCibo

Albino Armani: riflessioni a un mese dalla vendemmia 2020

di Emanuele Scarci

Ultima Modifica: 22/07/2020

Un’estate calda e asciutta ha spinto la maturazione dell’uva molto avanti. “Siamo molto in anticipo quest’anno – conferma Albino Armani, titolare del gruppo omonimo veneto -. Ciò comporta essere pronti con le cantine verso il 10 di agosto per raccogliere intorno al 15. Bisogna però distinguere tra la Valdadige che è un po’ in ritardo, perché più fresca, e le zone più calde del Pinot Grigio: dalla bassa veronese, a Treviso e Venezia fino al Friuli. A metà agosto inizieremo a vendemmiare”.

Armani controlla 5 cantine in 3 regioni: Trentino, Veneto e Friuli. Le produzioni insistono nei vini classici autoctoni del Nord est: Valpolicella, Amarone, Refosco, Ripasso, Corvina, Schiava, Friulano. E nei monovitigni: Pinot Grigio delle varie regioni, Chardonnay, Sauvignon, Cabernet Sauvignon, Gewurztraminer.

Albino Armani

Armani è presidente del Consorzio Doc delle Venezie: riunisce tutti gli operatori della filiera produttiva del Pinot grigio Triveneto. Inoltre l’imprenditore agricolo è stato cooptato quale consigliere di Unione italiana vini. Il Pinot grigio del Triveneto rappresenta l’85% del Pinot grigio italiano e il 43% di quello mondiale.

Siete preoccupati per l’imminenza della vendemmia e lo spazio disponibile in cantina?

Per il Pinot Grigio non avremo grossi problemi di spazio perché sarà scarsa: ci sarà poco. Inoltre abbiamo abbassato la produzione a 130 quintali e questo non creerà in Veneto problemi di incantinamento per il Pinto Grigio. Diversa la situazione al Sud e in Emilia, dove le aspettative sono buone. Per Glera e Garganega l’uva c’è. Quindi alla fine potrebbe sorgere qualche problema per le altre varietà solo nella seconda parte della vendemmia, ma, in generale, non sarà un’annata strabordante come qualche anno fa.

A proposito del taglio della resa disposta dal Consorzio cos’è successo?

Semplice: abbiamo ridotto la resa passando dalla soglia di rivendicabilità di 180 quintali/ettari a 150. Dopo abbiamo aggiunto uno stoccaggio di 20 quintali. Con questo abbiamo messo un po’ in tensione il mercato portando a 130 quintali il prodotto da usare subito. Vediamo come funziona.

Secondo i dati di Cantina Italia del Mipaaf, la Doc delle Venezie a fine giugno segnalava giacenze per 1,116 milioni di ettolitri contro 1,38 milioni del giugno 2019. Che succede?

Cantina Italia è uno strumento fantastico, ma i numeri vanno letti correttamente. Il dato complessivo contiene le giacenze del Pinot Grigio e quelle del Bianco che si usa come taglio nella misura del 15%. Inoltre sono sommate le annate in carico. In più il dato è in ritardo di 1 o 2 mesi. Diciamo che Cantina Italia è di difficile lettura: somma troppa roba. Nel merito, il dato delle giacenze è buono e conferma anche che a giugno l’imbottigliamento è sui livelli del 2019 mentre le fascette sono in crescita del 15%.

Quindi l’effetto lockdown è stato pressoché nullo?

Tutto sommato il dato delle vendite è soddisfacente. E anche il prezzo medio, a parte le difficoltà delle Camere di commercio, ancora non del tutto funzionanti, di fissarlo. Ma è risalito di almeno 10-15 centesimi.

Quindi sarebbe mediamente in area 90 centesimi al litro all’origine?

Diciamo di sì, anche se è un dato da prendere con le pinze, perché il Pinot Grigio varia da 90 a 1,50 euro/litro. Il Pinot Grigio prende dentro di tutto. Il prezzo è un elastico varia da zona a zona, dal Veneto al Friuli all’Alto Adige.

Sbaglio o la situazione che si era profilata durante il lockdown, almeno per voi, tende a migliorare?

Bisogna distinguere: il Pinot Grigio nell’Horeca non se l’è mai filato nessuno. Forse stava brutto metterlo nella carta vini. Quindi la chiusura della ristorazione è passata quasi inosservata mentre è andato molto bene nella grande distribuzione italiana: il Pinot Grigio non essendo un frizzante e nemmeno uno spumante non ha risentito del clima cupo. Il trend è stato molto positivo soprattutto negli Stati Uniti, dove i grandi centri di vendita hanno continuato a funzionare, compreso il delivery. Buona anche la fascia di prezzo.

Come finirà il 2020?

Non vorrei essere troppo ottimista. Il dato di giugno è allineato al giugno del 2019 che è cresciuto del 18%. Il Pinot Grigio è un cavallo che non corre come qualche anno fa, ma non molla. Soprattutto negli Stati Uniti. Non saprei dire perché: la qualità media è migliorata molto e questo produce un rapporto qualità-prezzo tra i migliori al mondo. Forse però il prezzo è basso.

Questa estate si annuncia povera in Italia: mancherà il turismo internazionale, una leva importante.

E’ proprio così. Io sono sul lago di Garda, la vedo male. Dopo il lockdown sono tornati i tedeschi che hanno casa sul lago, ma a Verona è deprimente: mancano i turisti alto-spendenti, mancano russi, americani e cinesi. Inoltre è saltata la stagione lirica all’Arena. E’ tutto inchiodato.

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