Albicocche, in Romagna la produzione 2021 è positiva
di Simone Pazzano
Ultima Modifica: 30/06/2021
La raccolta delle albicocche in Romagna è cominciata e nonostante il freddo e le gelate dei mesi scorsi c’è ottimismo per la produzione di quest’anno. Come confermato anche da Roberto Guidi, direttore dell’area commerciale dell’Azienda Agricola Guidi di Roncofreddo, nonché figlio del fondatore Giancarlo.
L’azienda romagnola, che produce albicocche certificate Residuo zero, ha oltre 300 ettari di impianti distribuiti su più comuni della zona e questo ha permesso di assorbire meglio rischi e danni del maltempo. Grazie soprattutto alle reti protettive (antipioggia, antigrandine e antinsetto). Il danno calcolato si attesta intorno al 20-30% circa e non andrà dunque a intaccare la distribuzione né in Italia né all’estero. Questo anche in considerazione del fatto che la raccolta delle albicocche, iniziata tra fine maggio e primi di giugno, andrà avanti fino a settembre.
Le tipologie
Azienda fortemente legata alla Romagna e alle sue origini, come dimostrano anche le produzioni di avicoli pregiati e carciofi, Guidi commercializza le sue albicocche con tre brand premium.
- Albisole, marchio premium, che comprende 16 varietà di albicocche pregiate, coltivate in diverse località della Romagna, che si distinguono – oltre che per profumo e sapore – per i loro colori caldi dai toni aranciati e rossi.
- Rubysole invece è il brand che racchiude al suo interno 9 varietà di albicocche rosse, particolarmente dolci e riconoscibili per la loro buccia scarlatta e per i sapori e aromi unici, diversi dalle albicocche tradizionali.
- Terra di Romagna: marchio nuovo che comprende le eccellenze avicole e ortofrutticole del
territorio
Residuo zero: cosa significa
Tra le prime aziende a scegliere la strada del Residuo zero, Guidi sta raccogliendo ora i frutti di questa scelta lungimirante: il residuo zero vale infatti l’80% della produzione dell’impresa romagnola.
Ma vediamo di cosa si tratta nello specifico. Come definizione di Residuo zero, in etichetta leggiamo: “Fitofarmaci di sintesi inferiori al limite di quantificazione analitica (< 0,010 ppm)“. Ciò vuol dire che nel prodotto sono assenti sostanze chimiche di sintesi in quantità superiore al limite considerato rilevabile dalla legge.
L’Azienda Agricola Guidi si è data infatti come obiettivo quello di coltivare secondo le regole di un’agronomia sostenibile. Un impegno che si traduce in coltivazioni a basso impatto ambientale e riduzione al minimo del ricorso a mezzi tecnici dell’agricoltura convenzionale, in ambito di fertilizzazione, lavorazione del terreno, controllo delle infestanti.
La differenza rispetto all’agricoltura biologica
Parlando di residui viene immediato il confronto con il biologico. Ma qual è la differenza tra Residuo zero e Bio? Nel biologico non si può fare uso di fitofarmaci di sintesi, ma solo di origine naturale. Questi possono lasciare residui nel prodotto finale, ma devono essere al di sotto del limite di legge. “Nel nostro Residuo zero – spiega l’azienda di Roncofreddo – invece è consentito l’uso sia dei fitofarmaci ammessi nel bio che di quelli di sintesi, ma nel prodotto finale gli eventuali residui devono essere al di sotto della soglia di rilevabilità strumentale stabilita per legge”.
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