OriGin Italia: la filiera Dop e Igp strategica per la filiera alimentare
La ministra Bellanova: “Lavorare insieme perché non una delle aziende che producono qualità sia indebolita dalla crisi attuale, per rafforzare le filiere”
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 01/05/2020
Il sistema delle Indicazioni geografiche, le Dop e le Igp, va difeso e aiutato perché le IG sono al centro dello sviluppo agroalimentare del nostro Paese. Questa è la discussione che in questi giorni di coronovirus fanno le istituzioni e il mondo dell’agroalimentare.
Nei giorni scorsi la Fondazione Enpaia, Ente nazionale di previdenza e assistenza degli impiegati agricoli, ha deciso una importante misura economica: sono stati stanziati 10 milioni di euro da destinare a ridurre, del 50% per il 2020, la contribuzione all’Ente a favore di quelle aziende e dei loro dipendenti i cui prodotti Dop e Igp siano legati, per utilizzo di materie prime e per la loro trasformazione, al territorio italiano.
Ieri, in video conferenza, come si conviene in tempo di coronavirus, si è svolto promosso dal Mipaaf un incontro con al centro le proposte strategiche del Settore Dop – Igp avanzate da OriGin Italia l’Associazione che riunisce 64 Consorzi in rappresentanza di oltre il 90 per cento delle produzioni italiane ad indicazione geografica.
All’incontro hanno partecipato tra gli altri Nicola Cesare Baldrighi, presidente OriGin Italia, Cesare Mazzetti, Presidente Fondazione Qualivita, Mauro Rosati, Direttore generale Qualivita, e l’europarlamentare Paolo De Castro. (In alto una foto di repertorio).
L’azzeramento del canale Horeca a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19 sta provocando gravi ripercussioni alle produzioni Dop e Igp italiane. Ad oggi – secondo un documento OriGin Italia – non è possibile valutare con certezza i tempi della “Fase 2” ma la filiera Horeca (ristorazione)-Turismo sarà enormemente condizionata almeno fino a fine 2020. Inoltre si prevedono, già a breve termine, filiere di produzioni Dop Igp con cali delle vendite anche oltre il -50% a 3 mesi, improvvisa difficoltà per l’export e decine di imprese specializzate sul canale con cali ancora superiori. Nel lungo periodo invece ci sarà da fare i conti con la concorrenza di prezzo di prodotti sostituitivi.
825 prodotti, oltre 180mila operatori e 285 Consorzi. Il presidente Cesare Baldrighi: «Fondamentale prevedere semplificazione procedure amministrative e sfruttare possibilità tecnologiche»
«I Consorzi di tutela – ha sottolineato il presidente di OriGin Italia Cesare Baldrighi – hanno un ruolo primario anche in questa fase di ripartenza del Paese, essendo il sistema di riferimento per la filiera produttiva, operano su base collettiva, hanno la conoscenza diretta di tutti gli operatori e delle azioni di mercato. È fondamentale in questa fase – ha aggiunto – prevedere una semplificazione delle procedure amministrative, in coerenza con le attuali limitazioni e sfruttando al meglio le possibilità tecnologiche e di comunicazione agile».
Paolo De Castro, Coordinatore S&D commissione agricoltura del Parlamento Europeo
«Non c’è la giusta consapevolezza della crisi dei prodotti di alta qualità ed Indicazioni Geografiche – ha affermato Paolo De Castro, Coordinatore S&D commissione agricoltura del Parlamento Europeo – è opportuno anche in Europa rendere più chiara la situazione, sia per il canale Horeca sia per l’export. Necessario inoltre in questa fase fare alcuni aggiustamenti sull’ammasso privato dei prodotti Dop e Igp, con fondi adeguati, misure di mercato e la necessaria flessibilità».
Il commento della ministra Teresa Bellanova al termine dell’incontro
“Il sistema delle Indicazioni geografiche è e resta un perno fondamentale delle politiche di sviluppo agroalimentare del Paese. Un vero e proprio mondo fatto di eccellenza e di enorme forza competitiva che dobbiamo assolutamente difendere.
E’ il motivo per cui nelle scelte sull’etichettatura nutrizionale facoltativa abbiamo detto con forza che le Dop e le Igp vanno escluse. Non possiamo confondere il consumatore con i semafori sui prodotti quando c’è un marchio europeo che ne certifica la qualità.
Adesso, dobbiamo continuare a lavorare insieme perché non una delle aziende che producono qualità sia indebolita dalla crisi attuale, per rafforzare le filiere e i rapporti tra produttori primari e trasformatori potenziando e moltiplicando il valore del sistema geografico e il legame inscindibile cibo-territorio, non arretrando, anzi, nella battaglia al falso cibo e alle imitazioni delle nostre indicazioni geografiche.
A difesa delle indicazioni geografiche -ha proseguito la Ministra- alcune iniziative sono già nel Cura Italia: penso al Fondo indigenti dove come sapete ho proposto ci fosse uno stanziamento da 50 milioni di euro di cui 27 andranno a prodotti Dop come formaggi, prosciutti e salumi. Mentre stiamo lavorando per rendere immediatamente operativo il pegno rotativo per i prodotti DOP e IGP, compresi vini e bevande spiritose. Abbiamo già predisposto lo schema di decreto e avremo bisogno dell’aiuto dei Consorzi per individuare le caratteristiche di ogni prodotto da sottoporre a pegno. Uno strumento che può dare una mano sul fronte della liquidità”.
“Sebbene la filiera alimentare in questi mesi stia continuando a lavorare con grande determinazione e responsabilità, la sofferenza di alcuni importantissimi segmenti di eccellenza anche in seguito al blocco del segmento ho.re.ca. e alla riduzione dell’export è evidente ed è dato che ho già posto all’attenzione dell’intero Governo”.
Puntare sulla promozione che dovrà essere obbligatoriamente la priorità delle prossime settimane
“Proprio per questo”, ha concluso Bellanova, “in queste settimane abbiamo analizzato e concesso diverse deroghe ai disciplinari e c’è sempre la mia piena disponibilità e quella di tutta l’Amministrazione ad affrontare le criticità in corso, così come ad accogliere le proposte a tutela di un segmento che nel mondo rappresenta la qualità italiana. E sulla promozione, che dovrà essere obbligatoriamente la priorità delle prossime settimane, credo sia assolutamente necessario coordinarsi e essere protagonisti con un contributo di progetti e idee al tavolo del Ministero degli Esteri”.
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