Ai social network piace il vino
Cresce la presenza delle cantine vinicole su Facebook, Twitter, Instagram e chat. Inglese e tedesco per l’estero. Ancora fermo l'e-commerce diretto
di Alessandra Favaro
Ultima Modifica: 21/06/2018
Cresce l’utilizzo dei social newtork e delle piattaforme di ecommerce tra i produttori di vino. Il dato emerge da un’indagine sulle prime 25 aziende per fatturato da parte di FleishmanHillard – Omnicom PR Group Italia.
Dalla ricerca risulta che dal 2014 a oggi le cantine vinicole italiane stanno investendo maggiormente in presenza online, con siti migliori e più canali social presidiati, con aggiornamenti più frequenti e attenzione ai contenuti, dove i temi in ascesa riguardano sostenibilità e vitigni autoctoni
L’e-commerce viene esternalizzato nella maggior parte dei casi su portali specializzati e generalisti che aprono sezioni su vino e Made in Italy. Inglese e Tedesco sono le lingue straniere più utilizzate.
Questi in sintesi i risultati della quinta edizione della ricerca condotta da FleishmanHillard – Omnicom PR Group Italia sulle le prime 25 aziende vinicole italiane per fatturato secondo l’indagine Mediobanca 2018, confrontando i risultati con i trend rilevati dal 2014.
Instagram superstar
Dal 2014 al 2018 il boom più significativo riguarda Instagram: 15 aziende su 25 gestiscono un canale nel 2018, contro le sole 6 del 2014. Il social delle immagini assiste a un vero e proprio boom di follower, 63.064 nel 2018, contro i soli 746 del 2014 (+8.354%). Trend positivi anche per Twitter e YouTube, rispettivamente con oltre 27.000 e 4.000 follower in più.
In crescita, Facebook rimane il canale più amato (oggi 21 aziende contro le 17 del 2014), seguito da YouTube (18 vs le 15 del 2014) e Twitter (oggi 15 vs 11 del 2014). Come in passato, solo poche aziende (3) presentano una sezione dedicata all’e-commerce sul proprio sito: la maggioranza delle cantine preferisce affidare le vendite online a piattaforme esterne specializzate. 9 aziende presenti su Wikipedia contro le 3 del 2014.
Vitigni autoctoni, esperienze e sostenibilità
L’analisi ha messo in luce anche una maggiore attenzione alla frequenza di aggiornamento sul canale Facebook e sul tipo di contenuti da offrire ai visitatori : il 72% delle cantine propone oggi contenuti su base settimanale, rispetto al 65% del 2014.
Nel 2018 il 64% delle aziende parla di vitigni autoctoni (19% nel 2014), e il 40% suggerisce enoteche, percorsi e degustazioni, contro il 15 % del 2014.
Infine, il 76% presenta una sezione del proprio sito dedicata alla sostenibilità con focus su agricoltura sostenibile, efficienza energetica, certificazioni e attenta gestione delle risorse naturali.
Lo storytelling è importante
“Negli ultimi 5 anni la digitalizzazione del settore vinicolo italiano si è contraddistinta per il presidio prima quantitativo e poi qualitativo dei principali canali social e con un ripensamento dei siti aziendali per migliorare l’esperienza degli utenti e facilitare visite alle cantine, al territorio e acquisti. Su questo punto abbiamo assistito all’esternalizzazione dell’e-commerce grazie al lavoro di qualità svolto dai principali portali, specializzati e generalisti, che hanno anche supportato in alcuni casi la promozione del vino Made in Italy all’estero. Tuttavia, in questo scenario pur positivo, spesso i brand hanno dovuto rinunciare al presidio del contatto diretto con il cliente lungo il processo di acquisto, che include anche la corretta condivisione dello storytelling sul prodotto” – afferma Massimo Moriconi General Manager & Amministratore Delegato di Omnicom PR Group Italia.
Lingue, e-commerce e chat dedicate
Quasi tutte le aziende (24 su 25) offrono nel 2018 siti in almeno due lingue, solitamente italiano e inglese, mentre un’azienda su tre anche in tedesco, cinese a 1 su 25 (stabile). Ancora fermo l’e-commerce diretto: solo 3 aziende hanno adottato piattaforme di vendita sul proprio sito contro le 2 del 2014. Da segnalare un aumento di chat dedicate – quasi tutte su Messenger – che possono favorire il dialogo in tempo reale indirizzando gli utenti verso informazioni per loro rilevanti (come ricerca e educazione su prodotti, eventi delle cantine, disponibilità di visite guidate, etc.). Nel 2018 ne fanno uso ben 16 aziende su 25.
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