Acque minerali, 19 milioni nella casse delle Regioni - InformaCibo

Acque minerali, 19 milioni nella casse delle Regioni

I due maggiori produttori si confermano Sanpellegrino (Gruppo Nestlé) e Gruppo San Benedetto che imbottigliano la metà dei volumi

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 02/01/2019

Con l’anno appena concluso arrivano anche i primi rendiconti e statistiche. È stato pubblicato  dal Dipartimento del Tesoro, il secondo “Rapporto sulle concessioni delle acque minerali e termali relativo al 2016”, che presenta i risultati della rilevazione condotta tra le amministrazioni pubbliche tra ottobre 2017 e maggio 2018.

L’analisi aggiorna il precedente “rapporto” fornendo un quadro più completo

RILEVAZIONE SULLE ACQUE MINERALI

Il numero delle concessioni attive al 2016 risulta in linea con i dati 2015. Sulla base delle dichiarazioni effettuate per l’anno 2016, a livello nazionale, si registrano: 307 concessioni per lo sfruttamento delle acque minerali e 25 permessi di ricerca di acque minerali.

Il 50 per cento delle concessioni minerali si concentra nel nord del Paese e il Piemonte, con 46 concessioni (il 15 per cento del totale), si conferma la prima regione italiana per numero di concessioni attive. Nel 2016 in Italia la superficie data in concessione per lo sfruttamento delle acque minerali è pari a oltre 28 mila ettari.

Piemonte, Lazio e Lombardia al vertice della graduatoria

Tra le regioni italiane, Piemonte, Lazio e Lombardia si posizionano al vertice della graduatoria, per superficie concessa: insieme rappresentano il 41 per cento della superficie nazionale data in concessione per lo sfruttamento delle acque minerali.

I litri di acqua minerale imputati, nel 2016, sono stati oltre 16 miliardi e mezzo, di cui il 68 per cento (-4 per cento rispetto al 2015) ai primi dieci produttori.

Ai vertici confermano Sanpellegrino (Gruppo Nestlé) e Gruppo San Benedetto

due maggiori produttori si confermano Sanpellegrino (Gruppo Nestlé) e Gruppo San Benedetto, ai quali, insieme, è riconducibile la metà (49 per cento, come nel 2015) dei volumi imputati alle “Big 10” e un terzo del totale nazionale (33 per cento, meno un punto percentuale, pari a -3 per cento, sul 2015). Per il 2016 le dichiarazioni delle Amministrazioni hanno fatto registrare un importo complessivo di canoni di concessione per lo sfruttamento di acque minerali pari a oltre 19 milioni di euro.

RILEVAZIONE SULLE ACQUE TERMALI

Sulla base delle dichiarazioni effettuate per l’anno 2016, a livello nazionale, si registrano: 504 concessioni per lo sfruttamento delle acque termali e 18 permessi di ricerca di acque termali. Il Veneto e la Campania si confermano al vertice tra le regioni italiane per numero di concessioni termali rilasciate (insieme, oltre il 55 per cento del totale nazionale). Nel 2016 in Italia la superficie data in concessione per lo sfruttamento delle acque minerali è pari a quasi 33 mila ettari. La Lombardia è la regione che concede la superficie maggiore, con oltre 11 mila ettari. Per lo sfruttamento di acque termali, nel 2016, le Amministrazioni regionali hanno dichiarato canoni per un importo complessivo di circa 1 milione 900 mila euro, in aumento del 9 per cento rispetto al 2015.

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